Accordo per le pensioni minime: la manovra per gli over 75

L'emendamento, fortemente voluto da Forza Italia, sembra aver messo d'accordo la maggioranza dopo settimane di tensioni e tira e molla

Pubblicato: 18 Dicembre 2022 18:00

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Dopo un lungo tira e molla, fatto di trattative e tensioni tra i tavoli del Parlamento, la maggioranza ha raggiunto l’accordo per modificare la manovra 2023 in materia di pensioni minime. Sin dalla presentazione della bozza della legge di bilancio, infatti, il Governo guidato dalla premier Giorgia Meloni aveva provato a fare pressione per modificare gli assegni minimi ai fini pensionistici, un risultato ottenuto dopo profonde pressioni che però, almeno per il momento, non sarà esteso a tutti.

La modifica della manovra, infatti, vedrà prima di tutto degli interventi mirati agli over 75, con la maggiorazione che potrebbe entrare in vigore già a partire dai primi mesi del 2023.

Pensioni minime, accordo per i 600 euro

Il braccio di ferro dentro la maggioranza sull’incremento dei trattamenti minimi Inps si è risolto con un compromesso. Se infatti l’intenzione iniziale, ribadita più e più volte in campagna elettorale, era quella di portare il minimo a 1.000 euro, il traguardo raggiunto ha portato l’esecutivo a fermarsi un po’ più indietro rispetto alla soglia desiderata dopo settimane di tira e molla. Fortemente voluto da Forza Italia, con Silvio Berlusconi che aveva indicato la via verso la soluzione per fare contenti tutti, l’assegno sulle pensioni minime è giunto alla soglia dei 600 euro.

Lo standard, che sembra ormai alle visite, sarà dedicato ai più anziani, ovvero agli over 75 per cui la finanziaria aveva invece previsto altro. Infatti nella manovra approvata nelle scorse settimane, gli ultrasettantacinquenni erano equiparati ai pensionati “più giovani” con una maggiorazione straordinaria che aveva portato l’aumento da 525 a poco più di 570 euro, a partire dal primo gennaio. Ma Forza Italia chiedeva di più.

“Miracoli non ne facciamo e, siccome non c’era tutto per tutti, siamo partiti da chi ha pensioni e stipendi più bassi”, ha ricordato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, parlando della legge di Bilancio, a margine della presentazione del “Piano Casa Regione Lombardia”, presso gli alloggi Aler di via Salomone, nella periferia milanese.

Forza Italia, raggiunto l’accordo, ha esultato affidando la propria soddisfazione a Licia Ronzulli, presidente dei senatori azzurri a Palazzo Madama: “Grazie a Forza Italia ci saranno la proroga del superbonus al 31 dicembre e l’aumento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75”.

Per trovare questi 600 euro in più sul cedolino, però, gli over 75 dovranno aspettare ancora qualche mese. Secondo quanto trapela, la somma potrebbe essere versata tra marzo e aprile del 2023.

Le altre discussioni sulla manovra

Le trattative per alzare le pensioni minime andavano avanti da giorni, così come quelle per altri nodi che potrebbero presto venire al pettine con nuovi emendamenti alla manovra. Resta infatti ancora sul tavolo di governo e maggioranza l’ulteriore stretta al Reddito di cittadinanza, con la riduzione da otto a sette mensilità di sussidio nel 2023. Una soluzione che, dicono fonti di maggioranza, libererebbe risorse per circa 200 milioni di euro.

Discussioni pure sulla soglia di 60 euro sotto la quale i commercianti possono rifiutare i pagamenti elettronici. La misura, riferiscono fonti governative, potrebbe saltare e l’esecutivo ha avuto sul tema un’interlocuzione con l’Ue e la Commissione, nel giudizio sulla manovra, che ha indicato questa misura come non in linea con le raccomandazioni specifiche per l’Italia sulla lotta all’evasione fiscale.