Fondi pensione Ue, cosa sono e le caratteristiche dei Pepp

Ecco cosa sono i fondi pensione UE, i Pepp, le caratteristiche principali e come possono influenzare il proprio futuro pensionistico

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Pubblicato: 27 Ottobre 2024 09:38

La differenza tra il numero dei pensionati e dei lavoratori diverrà sempre maggiore nei prossimi anni. Significa che ci sarà un aumento del numero di ex lavoratori rispetto a quello degli attivi per cui saranno più le persone che ricevono la pensione rispetto a quelle che ancora lavorano e contribuiscono al sistema pensionistico. Di fronte alle crescenti difficoltà economiche e alla sfida demografica, quindi, la Commissione Europea ha proposto di introdurre dei fondi pensione europei uniformi per tutti i paesi membri. Parliamo dei Pepp, introdotti dalla direttiva Ue numero 1238/2019 che hanno l’obiettivo di potenziare la previdenza completare in Europa mediante più opzioni per i risparmiatori Ue. Così come gli altri fondi anche questi sono volontari e consentono di accumulare una pensione integrativa. Non è però possibile versare il Tfr in essi per le direttive dell’Unione. Ecco dunque le principali novità inerenti ai fondi pensione Ue.

Che cos’è il Pepp

Il Pepp è un prodotto pensionistico a lungo termine nato con l’obiettivo di integrare i sistemi di pensione pubblica/personale e gli schemi pensionistici nazionali privati che già esistono. Possono accedere a esso i lavoratori a tempo pieno, quelli che svolgono un part-time ma anche gli autonomi e i disoccupati. Tale prodotto potrebbe risultare interessante soprattutto per chi si trasferisce tra i diversi paesi Ue nonché per i lavoratori autonomi che non partecipano a regimi pensionistici occupazionali o pubblici.
A chi si chiede se è sicuro, la risposta è si in quanto c’è un regolamento sul prodotto pensionistico personale paneuropeo (Pepp) che stabilisce i requisiti di trasparenza, le regole di investimento e le varie tipologie di investimento. Come spiegato, poi, il compito principale del fondo è quello di affrontare le sfide demografiche dovute all’invecchiamento della popolazione e colmare il divario delle pensioni nell’Unione. C’è però un problema: solo un terzo degli europei tra i venticinque e i cinquantanove anni è iscritto a un prodotto pensionistico.

Come funzionano il Pepp in Italia

Il Pepp dal 23 agosto 2022 è disponibile anche in Italia in quanto ne sono state stabilite le regole. La pubblicazione del Dlgs è avvenuta invece l’8 agosto del medesimo anno sulla Gazzetta Ufficiale. Ma come funziona più nel dettaglio? Ebbene, si tratta di uno strumento di previdenza integrativa che ha lo scopo di rendere più corpose le pensioni nazionali, professionali e pubbliche. Può essere offerto da banche, assicurazioni ma anche da fondi pensione individuali e mira a facilitare lo spostamento del Pepp quando ci si sposta tra gli stati membri. La vigilanza su di esso è del Covip mentre le autorità coinvolte sono l’Ivass e la Consob. I contributi volontari al Pan-European Personal Pension Product (Pepp) possono essere versati dai datori di lavoro o dai risparmiatori ma non si può utilizzare il Tfr.

Le opzioni di investimento in fondi pensioni Ue

Esistono varie tipologie di investimento in Pan-European Pension tra cui quella base per la quale i fornitori sono obbligati a proteggere il capitale dei risparmiatori attraverso garanzie o tecniche di attenuazione del rischio. Significa che devono garantire che il capitale investito possa essere recuperato. I costi e le commissioni per il Pepp di base, poi, non devono superare l’1% del capitale accumulato per anno.

Le altre opzioni di investimento, invece, si possono scegliere al momento della sottoscrizione del contratto. Per quest’ultima operazione sarà necessario contattare un fornitore nel proprio paese di residenza mentre per conoscere i Pepp disponibili al momento ci si dovrà connettere al registro centrale dell’Eiopa.

In ogni caso, i risparmiatori hanno il diritto di modificare le opzioni di investimento in modo regolare per adattare la propria strategia finanziaria. Tale diritto è gratuito e può essere esercitato dopo un periodo minimo di cinque anni dalla stipula del contratto. Per i trasferimenti successivi, invece, dopo cinque anni dalla più recente modifica dell’opzione di investimento.

I fornitori di Pepp possono anche consentire cambiamenti di fornitore con maggiore frequenza se previsto. In più, hanno la possibilità di offrire diverse modalità di erogazione ai risparmiatori ovvero:

  • pagamento in un’unica soluzione;
  • prelievi regolari;
  • una combinazione di queste opzioni.

Stipula del contratto Pepp

Al momento della stipula del contratto Pepp e dell’apertura di un nuovo sottoconto, i risparmiatori potranno poi scegliere la modalità di erogazione per la fase di decumulo. Quest’ultima è quella che permette di trasformare un capitale accumulato in un flusso di reddito periodico, per integrare la pensione o per migliorare il proprio tenore di vita. La modalità di erogazione potrà anche differire tra i diversi sottoconti.

In più, se il fornitore di Pepp offrirà più opzioni, i risparmiatori avranno la facoltà di cambiare la modalità di erogazione di ciascun sottoconto, esattamente:

  • 1 anno prima dell’inizio della fase di decumulo;
  • a inizio della fase di decumulo;
  • quando si trasferiranno a un altro fornitore.

La nuova sfida per la previdenza complementare europea

A chi si chiede se potrà continuare a versare contributi anche se la situazione professionale cambia, la risposta è si. Più nel dettaglio, si potrà continuare a investire in Pepp se si cambia datore di lavoro, se ci si trasferisce in un altro paese, se si diventa lavoratori autonomi, se si passa da un lavoro a tempo pieno a uno part-time o viceversa e se si perde il lavoro.

Per quanto riguarda invece i benefici fiscali, essi ci saranno se il governo del proprio paese li prevede.
Il Pepp prima di essere distribuito, però, dovrà essere registrato. Significa che le autorità nazionali dovranno verificare se esso rispetti i requisiti normativi. Per questo è considerato un prodotto sicuro. A chi si chiede, inoltre, se sarà possibile acquistare tale prodotto da altri fornitori Ue per mancanza in Italia, la risposta è si grazie al Mercato Unico Europeo. Per quanto concerne il trasferimento in un altro paese, come detto, esso sarà possibile in quanto il Pepp gode di portabilità per cui non si dovrà cambiare fornitore. Il paese dovrà però appartenere allo spazio economico SEE.

Prima di firmare un contratto Pepp, si ricorda, sarà possibile porre tutte le domande riguardanti la pensione e comunicare le proprie esigenze al fornitore o al distributore del servizio. Quest’ultimo potrà quindi offrire consulenza e aiutare a prendere una decisione ben informata. Inoltre, fornirà un documento informativo Chiave (Kid) grazie al quale si avranno informazioni chiare e dettagliate sul Pepp. Esso sarà disponibile sul sito web del fornitore o nel registro centrale dell’Eiopa.

Durante la durata del contratto Pepp, ogni anno si riceverà un estratto conto pensionistico personalizzato che includerà:

  • le proiezioni dei benefici pensionistici;
  • i contributi versati nel Pepp negli ultimi 12 mesi;
  • il dettaglio di tutti i costi sostenuti negli ultimi 12 mesi;
  • il totale presente nel conto Pepp alla data dell’estratto conto;
  • la performance storica dell’opzione di investimento di almeno10 anni mentre se il Pepp è stato istituito da meno di 10 anni, tutti gli anni disponibili.