Chi ha acceso un mutuo a tassi variabili prima dell’imprevedibile scalata dei tassi di interesse decisi dalla Bce, potrebbe trovarsi nella condizione di dover cercare delle soluzioni alternative per sopportare il “peso” dell’aumento delle rate. Ma anche chi ha chiesto un finanziamento a cavallo tra il 2022 e il 2023, quindi con i tassi arrivati al loro “picco”, potrebbe decidere di guardarsi intorno approfittando dello stop alla corsa al rialzo.
Beh, “rottamare” il mutuo in corso per accenderne un altro più aderente alle proprie possibilità è possibile, ma prima di procedere bisogna capire quali sono le condizioni per farlo e per valutare quanto è davvero conveniente. A parte la rinegoziazione, tramite la quale si tenta di strappare condizioni più favorevoli alla propria banca (che potrebbe non accettare, tra l’altro), ci sono due alternative per ridiscutere le condizioni contrattuali del mutuo: la surroga e la sostituzione.
Che i tempi siano propizi gli italiani se ne sono accorti: secondo le ultime rilevazioni di Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif, nel primo trimestre del 2024 sono aumentate sia le richieste di mutui dell’1,9% (segno di una ritrovata seppur pacata fiducia verso gli scenari finanziari futuri) che le surroghe. E in base ai dati dell’ultimo Osservatorio di MutuiOnline.it le domande di rottamazione dei mutui sono state pari al 34,3% del totale delle richieste legate ai mutui nel solo primo trimestre 2024, superando quota +22,6% registrata nel quarto trimestre dell’anno scorso.
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Come rottamare il mutuo con la surroga
La surroga, nota anche come “portabilità del mutuo” consente di trasferire il proprio mutuo da una banca a un’altra, con l’obiettivo di beneficiare di condizioni più vantaggiose. Infatti, attraverso questo istituto è possibile ridiscutere:
- Il valore del tasso di interesse da applicare al capitale preso in prestito, in modo da pagare una rata più bassa;
- La tipologia di tasso, tra fisso e variabile;
- La durata delle rate, in modo da pagare canoni più bassi in caso di allungamento dei tempi (stando attenti ai maggiori interessi) oppure decidere per canoni più alti, ma con meno interessi e da versare in tempi più brevi.
Ciò che non si può cambiare sono l’ammontare del capitale ancora dovuto e la titolarità del mutuo.
Prima di richiedere la surroga del mutuo, occorre valutare attentamente le condizioni di quello attuale come, per esempio, le commissioni, le penali per l’estinzione anticipata del prestito e altri eventuali costi associati. Queste informazioni vanno, poi, confrontate con quelle fornite dall’istituto di credito individuato per il cambio, in modo da verificare una prima convenienza a surrogare il prestito.
Una volta presa la decisione, la nuova banca avvierà una perizia che, se va a buon fine, decreterà il passaggio. La vecchia banca, infatti, non può opporsi al passaggio di istituto di credito ed entro 30 giorni dovrà fornire il nullaosta. In questa fase, è bene ricordarlo, nessuna spesa dovrà essere affrontata dal mutuatario perché, comprese quelle peritali, sono tutte a carico della nuova banca.
Ma quando conviene la surroga? Ovviamente quando i tassi di interesse applicati dalle banche scendono oppure se migliorano le condizioni offerte ai correntisti, al netto di costi di commissioni ed eventuali penali.
La sostituzione del mutuo, formula per contrattare ogni condizione
A differenza della surroga, la sostituzione consente il cambio integrale di tutte le condizioni del prestito. Questo perché, prevede l’estinzione del mutuo e l’accensione di uno nuovo con la stessa banca o con un istituto finanziario differente.
Un’altra differenza di non poco conto dalla surroga è che, in questo caso, il mutuatario dovrà sostenere le spese per l’accensione del nuovo finanziamento, oltre a quelle eventualmente previste a titolo di penale per l’estinzione anticipata del vecchio mutuo.
La sostituzione ha il grande vantaggio di poter ridiscutere qualunque tipo di condizione, a partire dai tassi per arrivare all’ammontare del capitale chiesto in prestito. Di contro, dato che si dovranno affrontare nuove spese per commissioni e istruttoria, andranno fatti i conti per capire se l’eventuale risparmio ottenuto con le nuove condizioni prospettate valgano davvero la candela.