Mercato dei mutui in Italia tagliato a metà: le grandi banche frenano, le medie resistono

Nel mercato dei mutui si registra la stretta dei grandi istituti di credito. Nei casi limite si assiste anche a un -60% di finanziamenti. Le medie e piccole banche invece aumentano la fiducia nell'utenza

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Il mercato dei mutui in Italia viaggia a due velocità: le grandi banche frenano le erogazioni, mentre quelle di dimensioni più contenute, sia le medie che le piccole, mantengono immutata la loro fiducia nell’utenza e anzi in alcuni casi hanno aumentato i finanziamenti. In generale, nel 2023 l’erogazione dei mutui in Italia è calata di un significativo -25%, complice l’inflazione che ha spinto all’insù il caro vita e che ha costretto la Bce a dolorose scelte, con pesanti ripercussioni su mutui e prestiti.

Banche che hanno erogato meno mutui nel 2023

Di seguito un quadro della situazione basato sui dati rilasciati dalle banche stesse, su interviste e su analisi interne. La fotografia del sistema bancario italiano in merito ai mutui è fatta dal Sole 24 Ore sulla base dei calcoli effettuati da MutuiSupermarket.it.

Così si scopre che UniCredit ha ridotto le erogazioni del -60% passando da 4 a 1,6 miliardi nel 2023. E che Mediobanca Premier (ex CheBanca!) ha ridotto i finanziamenti del -52% nel 2023. Intesa Sanpaolo è passata da 15,1 miliardi di erogazioni nel 2022 a 8,7 miliardi del 2023. Si tratta di un calo verticale, pari al -47%. Con tale scelta l’istituto di credito ha visto una contrazione della sua quota di mercato che in un solo anno è passata dal 27% al 21%.

Freno a mano tirato anche per altre tre big, che hanno tagliato i finanziamenti di circa un terzo: Banco Bpm li ha ridotti del -34%, esattamente come Banca Mediolanum, mentre Bnl ha tagliato l’erogazione dei mutui del -33%.

Una stretta più contenuta per Monte dei Paschi di Siena che ha erogato il -12% dei mutui passando da 3,1 a 2,7 miliardi. Il calo di Bper è del -7%: la banca è passata da 4,3 a 4 miliardi.

Le banche in controtendenza nel 2023

Se il trend delle grandi banche nel 2023 è stato quello di ridurre l’erogazione dei mutui, gli istituti di credito di medie e piccole dimensioni hanno acquisito fette di mercato beneficiando dell’arretramento delle big.

L’ammontare dei mutui erogati da Crédit Agricole nel 2023 ha segnato un +10%, passando da un erogato da 3,6 miliardi del 2022 a 4 miliardi del 2023. Credem ha segnato un +20% passando da 1,5 a 1,8 miliardi. Il colpo grosso, in proporzione, viene fatto da Ing che segna un +59% nelle erogazioni dei mutui passando da 1,4 miliardi nel 2022 a 2,2 miliardi nel 2023.

Contrazione degli indici Irs

Secondo l’elaborazione di MutuiSupermarket.it il 2023 è stato caratterizzato da un rapido e forte aumento dei tassi di interesse e da una conseguente contrazione delle erogazioni di mutui per privati e famiglie dell’ordine del 25%. Ma quest’anno “è iniziato con una domanda che ha mostrato i primi segnali di ripresa”, viene aggiunto.

Stefano Rossini, ad di MutuiSupermarket.it, spiega che questo cambio di rotta è “frutto di nuove offerte di mutui a tasso fisso che hanno beneficiato di una sensibile contrazione degli indici Irs avvenuta nell’ultimo trimestre 2023. Gli indici Irs hanno quindi già incorporato ad inizio anno aspettative di diminuzione dei tassi di interesse sul lungo periodo, tanto che oggi si trovano 100-150 punti base più in basso rispetto al costo del denaro della Bce“.