La Cassazione bastona i furbetti degli affitti

Nonostante la registrazione tardiva di un affitto in nero, la recente modifica stabilisce che questa registrazione ha un effetto retroattivo e sanante

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

La Corte di Cassazione ha emanato una sentenza rivoluzionaria nel campo degli affitti. Con l’ordinanza n. 8968, ha stabilito un precedente innovativo riguardo alla priorità dei contratti di affitto tra le stesse parti. Secondo questa sentenza, il contratto che è stato registrato per primo prevale sugli altri. In questo modo, la Corte ha finalmente risolto la questione, fornendo una chiara direttiva su come trattare situazioni simili in futuro.

La sentenza

Il 30 Marzo 2023, la Corte di Cassazione ha risolto le incertezze interpretative riguardanti la questione dei contratti di affitto non registrati nel caso in cui un locatore stipuli due contratti con lo stesso inquilino, uno con canone mensile maggiore ma non registrato e uno con canone inferiore ma registrato presso l’Agenzia delle Entrate.

La sentenza ha stabilito che un contratto di locazione non registrato è nullo e privo di effetti legali tra le parti coinvolte. Tuttavia, è stato precisato che il contratto non registrato può essere sanato con una registrazione successiva, a condizione che non sia stato già registrato un secondo contratto tra le stesse parti. Nel caso specifico, il contratto registrato per primo prevarrebbe su qualsiasi altro contratto, indipendentemente dall’importo del canone.

Il caso della Cassazione

Nel caso in oggetto, il locatore aveva stipulato un contratto non registrato con un canone di 600 euro al mese e un secondo contratto registrato con un canone di 200 euro al mese. Quando l’inquilino ha smesso di pagare l’affitto, il locatore ha cercato di registrare il primo contratto per procedere con lo sfratto. Tuttavia, l’inquilino ha opposto resistenza sostenendo l’esistenza del secondo contratto, anch’esso registrato.

La Corte ha confermato che la registrazione tardiva del primo contratto da parte del locatore non ha avuto alcun effetto poiché un secondo contratto, già registrato, era entrato in gioco. La registrazione del secondo contratto ha comportato una rinuncia automatica alla registrazione del primo, quindi quest’ultimo non ha prevalso. Di conseguenza, la Corte ha chiarito che il contratto registrato per primo è risultato vincolante e ha stabilito un importante precedente in materia di affitti.

Le conseguenze della decisione della Corte

La decisione della Corte di Cassazione è di grande importanza poiché sottolinea l’essenzialità della registrazione tempestiva dei contratti di locazione per garantirne la validità e per adempiere alle responsabilità fiscali. Ciò rappresenta un passo significativo per fornire maggiore sicurezza giuridica alle parti coinvolte, evitando futuri conflitti legali e controversie.

Sia i locatori che i conduttori di immobili devono essere pienamente consapevoli di questa nuova realtà legale e dell’importanza della corretta registrazione dei contratti di affitto. Questo può essere fatto presso le autorità competenti per garantire che i contratti siano conformi alle normative vigenti e riconosciuti dalla legge.

Inoltre, l’adesione a questa pratica di registrazione tempestiva dei contratti di locazione aiuterà a tutelare i diritti e gli interessi di entrambe le parti coinvolte, fornendo maggiore chiarezza e certezza riguardo ai diritti e agli obblighi derivanti dai contratti di affitto.

È importante che sia i locatori che i conduttori si informino adeguatamente sulle normative riguardanti la registrazione dei contratti di locazione e si assicurino di seguire le procedure corrette per evitare problemi legali e finanziari nel futuro. In questo modo, si potrà costruire un ambiente più trasparente e stabile nel settore degli affitti, a vantaggio di tutte le parti coinvolte.