L’ondata di incrementi nel settore degli affitti residenziali in Italia persiste (come peraltro aveva già anticipato l’Istat a inizio anno), segnalando un aumento medio del 2,3% solo nell’ultimo mese, secondo l’ultimo studio dell’Ufficio Studi di idealista. In termini annuali, l’aumento è ancor più marcato, registrando un salto del 13,1%, con un canone medio nazionale ora a 13,5 euro per metro quadro.
I dati mostrano un panorama complesso e variegato, con aree urbane che continuano a vedere incrementi, anche se meno pronunciati rispetto ai picchi passati. Venezia, Livorno e Arezzo sono tra le città con gli aumenti più significativi, mentre città come Lecco e Caltanissetta hanno visto i cali più marcanti.
In Valle d’Aosta si paga di più, il Molise la regione meno cara
Sebbene la tendenza generale indichi una crescita, alcune regioni si discostano da questo trend. In particolare, Molise (-2,7%), Trentino-Alto Adige (-1,8%), Emilia-Romagna (-0,9%) e Sardegna (-0,4%) hanno mostrato una flessione nei prezzi di locazione.
Al contrario, la Calabria e la Valle d’Aosta si distinguono con aumenti significativi degli affitti del 6,7% e del 6,3% rispettivamente. Anche la Liguria, con un aumento del 4,1%, e il Lazio, con il 3,7%, superano l’incremento medio nazionale. Seguono il Piemonte e la Toscana con rispettivamente il 3,5% e il 3,2%.
La Valle d’Aosta si conferma come la regione con il canone medio più elevato, raggiungendo i 21,2 euro al metro quadro, superando Lombardia e Toscana con 18,7 e 17,7 euro per metro quadro rispettivamente. All’opposto dello spettro, il Molise rimane la regione più accessibile, con un costo medio di soli 6,4 euro per metro quadro.
Arezzo e Lucca sono le province più care
Guardando ai dati provinciali, si osserva che circa tre quarti delle aree monitorate hanno registrato incrementi significativi, con Arezzo in testa con un rialzo del 22,3%. Seguono Fermo e Udine con incrementi del 15,8% e del 13,2% rispettivamente, mentre Rimini evidenzia la maggiore contrazione con un calo dell’11,2%.
Anche Lucca si posiziona al vertice con un affitto medio di 30,4 euro al metro quadro. Tra le città più costose seguono Belluno, Ravenna, Grosseto e Rimini.
Le località più ambite per affittare nel primo trimestre del 2024
Durante i primi tre mesi del 2024, Forlì emerge come la città con la più alta richiesta di affitti. Subito dietro, troviamo Cesena con un punteggio di 42,1 e Bolzano con 40,7, evidenziando una notevole preferenza per queste aree.
Al contrario, alcune città hanno registrato un interesse significativamente minore per gli affitti. Alassio, Agrigento, Riccione, Marsala, Catanzaro, Cervia e Forte dei Marmi, rappresentano le località con la minore pressione di domanda.
I dati riflettono le previsioni Istat di inizio anno
Come anticipato poc’anzi, l’Istat a inizio anno aveva rilasciato il suo rapporto annuale riguardante l’andamento economico globale, con particolare attenzione alla rivalutazione dei canoni di locazione. Dopo un periodo di riduzione, aveva previsto un rialzo dei canoni, sebbene meno marcato rispetto agli anni precedenti.
Per il 2024, l’indice suggeriva un adeguamento dei canoni che variavano tra lo 0,6% per le unità abitative e lo 0,45% per quelle commerciali.
Nel marzo scorso, l’indice Foi, che monitora i prezzi al consumo per le famiglie italiane, è rimasto invariato rispetto a febbraio, segnando un +119,3 in termini di variazione mensile. Si è registrato un incremento annuo dello 0,7%.