La scelta di una casa passa ormai anche per la valutazione della connessione internet disponibile. Lo sanno bene tutte quelle persone che lavorano da sempre con il computer. Nell’ultimo anno la platea si è estesa a dismisura con l’introduzione dello smart working per limitare la diffusione del coronavirus negli uffici. Il telelavoro e la didattica a distanza sono entrati prepotentemente nelle nostre vite, trovandoci impreparati. Le infrastrutture digitali del nostro Paese non hanno agevolato in particolare gli abitanti dei piccoli centri e i tanti fuorisede che hanno deciso di affrontare la pandemia tornando alla famiglia di origine.
Smart working per ripopolare i borghi a rischio spopolamento
Per questo l’associazione I Borghi Più Belli D’Italia ha lanciato un’iniziativa per far ripartire i piccoli comuni, trasformandoli in centri innovativi per la vita lavorativa. Il progetto è quello di garantire, attraverso una legge apposita, degli incentivi sul lungo periodo per spostare la propria residenza dalle grandi città alle realtà di provincia, più a misura d’uomo ma spesso sconnesse.
L’obiettivo finale sarà quello di valorizzare la nostra identità culturale ripensando l’attuale sistema Paese, in cui la diaspora verso i grandi centri ha messo a rischio spopolamento gran parte dei comuni del Centro, del Sud e delle Isole.
La rivoluzione partirà dai borghi del Lazio, custodi della storia locale, che diventeranno così ambite mete dove vivere in pieno equilibrio tra tecnologia e alta qualità della vita. Dall’ultimo rapporto sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Istat, emerge infatti che in città si vive male, e dotare le piccole realtà di connessioni veloci e spazi adeguati al telelavoro potrebbe convincere i tanti insoddisfatti ad abbandonare il caos dei grandi centri, magari riscoprendo le proprie origini.
Smart working per ripopolare i borghi: la proposta di legge
La proposta di legge, supportata dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani, si articola in quattro pilastri.
- Ripopolamento dei borghi d’Italia.
- Nuova e più versatile definizione di smart working.
- Garanzia dei servizi essenziali che possono incentivare la migrazione verso i piccoli comuni.
- Valorizzazione del territorio e delle attività locali e artigianali.
Saranno realizzati attraverso incentivi e agevolazioni a imprese e pubblica amministrazione per il trasferimento, su base volontaria, dei dipendenti disposti a lasciare Roma e gli altri capoluoghi laziali per vivere nei borghi della regione. Ai Comuni spetterebbero invece fondi per la ristrutturazione degli edifici, la creazione di nuovi spazi per il coworking e il miglioramento dei servizi per convincere le famiglie a passare alla slow life senza perdere gli aspetti positivi della città.