Aerei bloccati a terra in tutto il mondo, controlli su 6mila velivoli Airbus

Per un problema correlato alle radiazioni solari, 6mila aerei Airbus sono rimasti a terra per manutenzione software e hardware: le compagnie coinvolte

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

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Alla vigilia del grande esodo invernale è arrivata una notizia che ha fatto gelare il sangue a chi ha prenotato un biglietto aereo: Airbus, uno dei principali produttori mondiali di aeromobili commerciali, ha imposto il richiamo immediato di circa 6.000 aerei.

La misura è stata messa in atto dopo l’individuazione di un possibile rischio in relazione ad una intensa radiazione solare. La decisione ha provocato ritardi, cancellazioni e riorganizzazioni su larga scala in tutto il mondo.

Cosa sta succedendo agli Airbus

La misura è scattata dopo i fatti del 30 ottobre, quando un Airbus A320 della JetBlue, in volo da Cancún a New York, ha perso assetto per alcuni secondi mentre viaggiava con il pilota automatico inserito.

L’aereo ha iniziato a scendere in maniera incontrollata prima che i piloti ristabilissero la quota. Quindici persone sono rimaste ferite.
Le indagini hanno individuato come possibile causa un malfunzionamento degli Elevator Aileron Computers, imputato all’effetto di una tempesta solare particolarmente intensa.

Le Elac sono unità che gestiscono elevatori, alettoni e stabilizzatore, interpretano gli input del pilota e intervengono automaticamente negli scenari in cui l’aereo esce dai parametri strutturali consentiti.

L’Agenzia europea per la sicurezza aerea, dopo la valutazione tecnica preliminare, ha emesso una direttiva di aeronavigabilità d’emergenza che impone l’aggiornamento immediato del software o, nei casi più complessi, la sostituzione dell’hardware interessato. La manutenzione deve essere completata prima del successivo volo commerciale, di fatto mettendo a terra gli aerei coinvolti.

I modelli Airbus richiamati

Il richiamo riguarda tutti i modelli Airbus A319, A320 e A321, per un totale di oltre 6.000 aeromobili. Circa 5.000 velivoli necessitano semplicemente di un ripristino della precedente versione software degli Elac, operazione di circa tre ore. Altri 900/1.000 aerei devono invece sostituire fisicamente i computer Elac con unità dotate di software meno vulnerabile, un processo che può richiedere giorni o settimane, soprattutto per i modelli più datati. Le compagnie si stanno adoperando per ridurre l’impatto sui viaggiatori.

Le compagnie colpite

L’operazione ha generato immediate ripercussioni sugli orari dei voli:

  • Air France = 35 voli cancellati e ulteriori disagi in progressiva valutazione;
  • American Airlines = punta a completare entro breve la maggior parte delle operazioni di aggiornamento sulla sua vasta flotta A320;
  • Lufthansa, Turkish Airlines, IndiGo, Wizz Air, Iberia, Ita Airways = possibili modifiche ai programmi di volo e singoli aeromobili temporaneamente ritirati dal servizio;
  • Avianca = oltre il 70% della flotta interessata, con sospensione della vendita dei biglietti fino all’8 dicembre;
  • All Nippon Airways = 95 voli domestici cancellati, con oltre 13.000 passeggeri coinvolti;
  • Jetstar = circa 90 voli cancellati e disagi previsti per tutto il weekend;
  • easyJet = uno dei vettori con la più ampia flotta A320 in Europa, ha annunciato di aver già completato buona parte degli aggiornamenti, riducendo l’impatto sui propri passeggeri;
  • in India si stimano tra i 200 e i 250 voli cancellati o ritardati da parte di Air India, Air India Express e IndiGo;
  • negli Stati Uniti, la situazione è risultata più critica per via della coincidenza con il weekend del Ringraziamento, uno dei momenti di maggiore congestione dei voli dell’anno.

Le implicazioni per il settore aereo

La famiglia A320 è la più diffusa al mondo nel segmento dei voli a corto e medio raggio: 11.300 aeromobili operativi, utilizzati da compagnie tradizionali, low cost e regionali. Il richiamo arriva in un momento già molto complesso per l’aviazione civile, alle prese con le lunghe manutenzioni extra dei motori Pratt & Whitney e con la crescente domanda stagionale legata al Natale.

Il rischio è un effetto domino che potrebbe protrarsi per diversi giorni, con conseguenze rilevanti sulla continuità dei collegamenti, anche se fortunatamente le prime indicazioni parlano di un rapido contenimento dell’emergenza.

La raccomandazione generale per i passeggeri è quella di monitorare attentamente le comunicazioni via email, Sms e app delle compagnie. Si raccomanda di monitorare anche i siti degli aeroporti e dei vettori relativamente allo stato dei voli.

Le low cost europee prevedono aggiustamenti puntuali degli orari, mentre i vettori intercontinentali stanno privilegiando voli a più alta domanda per ridurre i disagi. Chi ha prenotazioni nei prossimi giorni non deve intraprendere alcuna azione preventiva, salvo diversa indicazione della compagnia.