Il mondo ha saputo ormai da un po’ del “cambio di pelle” di Versace. La rivoluzione ha avuto inizio e ogni step, soprattutto in questo periodo iniziale, è fondamentale. È stata scelta la guida del marchio iconico: sarà Lorenzo Bertelli.
È il figlio primogenito di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, già figura centrale nel gruppo Prada. Una scelta “interna”, certo, che può essere vista però anche da un altro punto di vista. Di certo non parliamo di un soggetto alle prime armi nel campo, chiaramente, ma soprattutto la sua presenza garantirà una continuità di visione. In un momento in cui il lusso affronta una fase di profonda trasformazione, l’identità è decisamente importante.
Una scelta naturale e inevitabile
L’annuncio è giunto in due tappe. Inizialmente ci sono state le parole di Andrea Guerra, ceo del gruppo Prada. Nel corso di u convegno si è così espresso:
“A Lorenzo piacerebbe avere un ruolo più esecutivo nel percorso di Versace. Non quello di ceo, ma più simile a un presidente esecutivo”.
Indicazione decisamente chiara sul percorso intrapreso, seguita poche ore dopo dalle parole dello stesso Lorenzo Bertelli: “Io sarò presidente esecutivo di Versace – ha detto a Bloomberg – Le idee sul futuro sono chiare”.
Un passaggio generazionale atteso, che va a confermare quanto Versace sia di fatto centrale nella strategia odierna e futura del gruppo Prada. Detto ciò, la nuova governance della celebre e storica maison non può ancora dirsi ufficiale. Manca infatti il closing dell’acquisizione da Capri Holdings.
Un affare notevole, da 1,25 miliardi di euro, che è però ormai giunto agli ultimi step. Dopo i via libera dei mercati mediorientali, si partirà concretamente, poggiandosi su progetti chiari e indirizzandosi verso una meta condivisa.
In questo scenario, l’arrivo di Lorenzo Bertelli appare quasi inevitabile. Ha creduto fin da subito nel potenziale rilancio di Versace e ha seguito da vicino ogni fase del negoziato. La nuova generazione di manager che si fa largo, dunque, dopo l’esperienza accumulata come Chief Marketing Officer del gruppo Prada e responsabile della corporate social responsability. Una promozione che sa di futuro spianato? Non proprio. Il mercato non considera i cognomi prestigiosi e sa essere spietato. Per lui si tratta di un cruciale banco di prova.
Detto ciò, all’orizzonte nessuno stravolgimento repentino. Si tratta di un processo in essere, in cui “la stabilità sarà una parola molto importante”.
I tempi del cambiamento
La transizione richiede del logico tempo, come detto. Lo ha ricordato anche Andrea Guerra: “Abbiamo fissato dei traguardi importanti ma servirà tempo e noi abbiamo pazienza. Lo abbiamo visto con Miu Miu”.
Un paragone calzante e tutt’altro che casuale, considerando come oggi Miu Miu sia tra i marchi più dinamici e performanti del gruppo. Occorre però prendersi i mesi e anni necessari per completare almeno in parte il percorso necessario.
Stesso concetto ribadito da Lorenzo Bertelli, che ha sottolineato anche di voler conoscere il team attuale: “Prima di un anno non credo ci sarà nessun tipo di cambiamento, e magari continueremo con le persone che ci sono adesso”. Del resto non si sta parlando di un marchio decaduto. Versace è tra i cinque più forti su scala globale, anche se necessita di un approccio che gli consenta di pensare a un futuro al passo con i tempi. Staremo a vedere.