Nei primi cinque mesi del 2025 il Grana Padano grattugiato ha registrato un incremento dello 0,4% nei volumi venduti rispetto allo stesso periodo del 2024, secondo quanto riportato dal Consorzio di tutela. Il dato si inserisce in un contesto produttivo in espansione: l’incremento della produzione ha raggiunto il +4,76%, segnalando una dinamica che richiede un attento bilanciamento tra crescita dell’offerta e sostenibilità economica, per evitare eccessi che possano comprimere i margini di mercato.
Produzione in aumento: i dati ufficiali dal Consorzio
Il direttore generale del Consorzio, Stefano Berni, ha evidenziato come i formati senza crosta (in particolare il grattugiato) rappresentino oggi oltre il 40% delle vendite totali. Un segmento in crescita che si conferma strategico sia sul mercato interno che internazionale. Il +4,8% di produzione è interpretato come un segnale della riconoscibilità e della domanda costante per la Dop.
L’Italia terzo produttore UE di formaggi, l’export resta il traino
Nel 2023, secondo Eurostat, l’Italia ha prodotto circa 1,3 milioni di tonnellate di formaggi, collocandosi al terzo posto nell’Unione Europea per volumi complessivi, dietro Germania e Francia. Nel complesso, l’UE ha trasformato 149 milioni di tonnellate di latte in prodotti lattiero-caseari, di cui 10,6 milioni in formaggi.
Per quanto riguarda l’export, i dati ISTAT mostrano che nel 2024 le esportazioni italiane di prodotti alimentari, bevande e tabacco sono cresciute del +10% su base annua. All’interno di questo comparto, il segmento dei formaggi Dop (tra cui il Grana Padano) ha continuato a trainare le vendite, mantenendo una buona tenuta anche nei mercati più esposti.
Indicatore | Dato | Fonte |
Variazione vendite Grana Padano grattugiato (gen-mag 2025) | +0,4% | Consorzio Grana Padano |
Variazione produzione Grana Padano (gen-mag 2025) | +4,76% | Consorzio Grana Padano |
Produzione totale formaggi Italia (2023) | 1,3 milioni t | Eurostat |
Produzione totale formaggi UE (2023) | 10,6 milioni t | Eurostat |
Export alimentare italiano (2024) | +10% | ISTAT |
Export alimentare extra-UE (2024) | +4,2% | ISTAT |
Export formaggi italiani verso UE (2025) | +6,4% | ISTAT |
Export formaggi italiani verso extra-UE (2025) | -5,6% | ISTAT |
Stima calo import USA in caso di dazi | -10% / -15% | elaborazione su ISTAT-Eurostat |
Nei primi mesi del 2025, l’export verso i Paesi UE è cresciuto del 6,4% a volume. Più difficile la situazione fuori dall’Unione: i dati mostrano un calo del 5,6% verso i Paesi extra-UE, con flessioni significative su mercati strategici come Stati Uniti, Canada e Cina. Tuttavia, il Grana Padano ha limitato le perdite, anche grazie alla propria notorietà e al radicamento consolidato presso la distribuzione organizzata statunitense.
La minaccia dei dazi USA, ma Grana Padano regge
I dati ISTAT relativi a fine 2024 segnalano per l’agroalimentare un aumento dell’export complessivo del 2,9% in valore, trainato soprattutto dalle vendite verso i Paesi extra-UE (+4,2%). Su questa dinamica pesa l’incertezza dovuta all’introduzione di dazi USA del 20% su diverse categorie di formaggi europei, misura che potrebbe ridurre l’import statunitense di formaggi UE del 10-15% secondo diverse simulazioni di istituti di ricerca.
Nonostante queste difficoltà, il Grana Padano ha mostrato una particolare resilienza sul mercato nordamericano. Secondo i dati più aggiornati, sebbene l’export di formaggi italiani verso gli USA abbia subito un calo del 10% nel 2023, il Grana Padano ha saputo contenere gli effetti grazie a strategie di fidelizzazione dei canali distributivi e ad accordi commerciali di lungo periodo con i principali importatori americani.
La tenuta del marchio Grana Padano come sinonimo di qualità certificata e Dop riconosciuta rappresenta un argine concreto all’impatto diretto dei dazi, che colpiscono in modo più marcato categorie meno consolidate.
Gestire la crescita produttiva senza sovrapproduzione
Nel 2024 la bilancia commerciale italiana ha registrato un leggero calo dello 0,4%, mentre le esportazioni agroalimentari hanno continuato a offrire un contributo positivo. In questo scenario, il +4,8% di crescita produttiva registrata dal Grana Padano richiede ora politiche di controllo dei volumi, diversificazione geografica dei mercati e ulteriore rafforzamento dei marchi di qualità.
Pur in presenza di nuove pressioni commerciali, i dati suggeriscono che la reputazione internazionale e la stabilità della domanda per prodotti certificati Dop come il Grana Padano possano continuare a sostenere il comparto anche in uno scenario di maggiore volatilità commerciale globale.