Il prezzo del caffè continua a salire, in quale città costa di più

Cresce ancora il costo del caffè in Italia, che fa segnare un +20% rispetto al 2021 con un prezzo medio di 1,20 euro: tra le cause la crisi climatica e speculazioni

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Pubblicato: 8 Marzo 2025 13:57

Non si ferma la corsa del prezzo del caffè. Il caro tazzina fa registrare quest’anno un ulteriore aumento, del +20% in quattro anni. Lo rivela uno studio realizzato dal Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.) in collaborazione con Assoutenti, secondo il quale un espresso nelle grandi città è passato da una media di 1,03 euro nel 2021 a un costo attuale di 1,22 euro.

Come emerge dai calcoli dell’associazione dei consumatori, la pausa caffè in tutta Italia raggiunge così un valore totale di 7,32 miliardi, con un aumento di 1,14 miliardi rispetto ai 6,18 miliardi di quattro anni fa, a parità di numero di tazzine.

Il caro tazzina osservato dal Ministero

L’analisi di C.r.c e Assoutenti si basa sullo studio dei dati dell’Osservatorio del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Nei bar di tutta Italia vengono venduti ogni anno circa 6 miliardi di caffè, con prezzi in continua crescita negli ultimi anni per effetto del costo sempre maggiore della materia prima, a causa soprattutto della crisi climatica.

Nei principali Paesi produttori, come Brasile, Colombia, Vietnam, Costa Rica e Honduras, l’alternanza di lunghi periodi di siccità con devastanti piogge torrenziali hanno provocato un crollo delle coltivazioni, facendo impennare i prezzi dell’Arabica e del Robusta sui mercati internazionali ai massimi dagli anni ’70.

Come spiegato dal presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, i prezzi delle due varietà hanno raggiunto rispettivamente i 3,9 dollari per libbra e i 5.400 dollari a tonnellata.

Le principali cause degli aumenti del caffè

La crisi climatica è tra le principali cause dell’aumento del prezzo del caffè con altri fattori come il caro-energia, le speculazioni e la chiusura per diversi mesi del canale di Suez, che ha portato all’allungamento delle tratte commerciali e la conseguente crescita dei costi di trasporto.

Secondo Melluso, la tendenza del caro-tazzina registrata in questi anni “rischia di modificare le abitudini consolidate degli italiani, spingendoli a ridurre i consumi al bar o dirottandoli verso la classica, e più economica, moka in casa”.

Dove costa di più il caffè in Italia

L’aumento dei costi di produzione delle materie prime ha fatto salire il prezzo al dettaglio del caffè tostato nei negozi e nei supermercati di tutta Italia, con ricadute sui consumatori.

Stando ai dati di C.r.c aggiornati a gennaio, negli ultimi tre anni il prezzo dei chicchi al chilo si è attestato a fine 2024 a 12,66 euro, facendo segnare un aumento medio del 42,8%. La città dove il caffè tostato costa di più è Trieste, con 14,34 euro al kg, mentre Catanzaro è la più economica (10,36 euro/kg).

Il capoluogo della Calabria risulta anche la città dove il prezzo dell’espresso al bar è il più basso, unica tra le grandi province in cui è rimasto sotto la soglia di 1 euro.

La tazzina più cara si conferma a Bolzano, con un costo medio di 1,43 euro, seguita da Trento, Pescara e Trieste con 1,34 euro. I rialzi più significativi negli ultimi 4 anni si sono registrati a Pescara (+34%), Bari e Napoli (+32%), dove il prezzo medio del caffè sfiora ormai quota 1,20 euro.