Boggi Milano è un marchio di abbigliamento maschile che ha radici profonde nel cuore della moda italiana, l’azienda rilevata nel 2003 dall’attuale proprietà si è evoluta negli anni diventando sinonimo di eleganza senza tempo e qualità in un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, la ricerca costante verso l’eccellenza combinata ad una profonda competenza imprenditoriale e una superlativa visione strategica, hanno contribuito negli anni a creare ciò che oggi viene definita una storia di successo nel mercato retail premium di riferimento come “un’azienda strutturata ed internazionale”.
Le radici dell’attività di famiglia e l’attitudine al commercio hanno un retaggio che pone le sue basi nella seconda metà del secolo scorso, dove all’inizio degli anni ’70 venivano confezionati i primi capi sartoriali per bambini nella città di Monza e venduti nel negozio situato nel centro della città, negli anni l’attività commerciale di famiglia è stata gestita dalle generazioni che si sono susseguite e i fratelli Zaccardi all’epoca giovani entusiasti imprenditori, hanno deciso di intraprendere un’attività retail, prima nel mondo dei multibrand dando vita ad una catena di negozi nel nord Italia e successivamente nel 2003 con l’acquisizione di Boggi Milano, un brand che all’epoca nella città meneghina si era distinto per la vendita di abiti sartoriali maschili. La passione per i dettagli, la perfezione per l’aspetto sartoriale unita alla volontà di trasmettere ad un pubblico sempre crescente ed internazionale l’emozione di indossare capi di qualità dallo stile italiano, hanno fatto da ingredienti tangibili e misurabili per permettere al marchio milanese di vivere nel nuovo ventennio la trasformazione che lo ha portato da piccola realtà a brand internazionale, riconoscendogli anche la capacità di essere sempre attuale, elegante e con una proposta sofisticata e durevole nel tempo.
La missione del brand è quella di far sentire i suoi clienti a proprio agio negli abiti che indossano oggi ed essere al loro fianco nei bisogni del domani, Boggi Milano è molto più di un semplice marchio di abbigliamento, è una dichiarazione di eleganza, qualità e stile, che accompagnano l’uomo moderno in ogni momento della sua giornata, mixando tradizione sartoriale e visione innovativa, con un merchandising che spazia dal Formal all’Easy Formal, dal casual fino a soluzioni Active fortemente tech-driven, tutto questo attraverso un impegno costante verso la qualità, l’innovazione e l’eccellenza del nostro Made in Italy, che sono i punti di riferimento per chi cerca il meglio nel vestire, sia per avere un look formale che informale, un abito per Boggi Milano non è solo una protezione per il corpo, ma un potente strumento di comunicazione non verbale che riflette e plasma l’identità di chi lo indossa, gli abiti non solo raccontano chi siamo, ma possono anche influenzare chi diventiamo, fungendo da specchio e da motore della nostra identità. Un altro grande segno distintivo del brand è racchiuso nell’impegno verso la sostenibilità che ha reso Boggi Milano uno dei marchi più sostenibili del panorama italiano.
In questa occasione QF Lifestyle ha incontrato Rita Lutzoni “Sustainability Coordinator” dell’azienda, per approfondire questo importante argomento.
Tra Boggi Milano e la sostenibilità che rapporto esiste?
Boggi Milano è da sempre sinonimo di stile, innovazione e qualità. Tuttavia, oggi più che mai, si è consapevoli che l’eccellenza non si misura solo attraverso il prodotto, ma anche attraverso l’impatto delle nostre attività sull’ambiente, sulle persone e sulla società. Anche l’innovazione assume forme nuove: la ricerca di tessuti innovativi unisce alte performance qualitative alla tracciabilità, a ridotti impatti ambientali, a processi produttivi più efficienti e più trasparenti. I nostri prodotti sono sviluppati dall’unione di questi elementi, la sostenibilità è parte integrante dei nostri processi creativi, oltre che di quelli gestionali.
I costi aziendali per avere un prodotto sostenibile sono ancora molto elevati?
Partiamo dal presupposto che nessun prodotto può essere sostenibile al 100%. Quello che un brand può fare è impegnarsi a lavorare su più fronti, come crediamo di avere fatto molto bene in Boggi Milano, applicando principi di sostenibilità su tutte le attività chiave dell’azienda. Dall’introduzione di materiali innovativi in grado di unire responsabilità e performance tecnica, alla scelta di privilegiare la collaborazione con fornitori trasparenti dal punto di vista etico e all’avanguardia nei processi produttivi, fino alla realizzazione di importanti investimenti nel digitale e nella logistica, con conseguenti efficientamenti delle nostre operations. Oltre all’investimento iniziale, è chiaro che tutto questo abbia dei costi di gestione che rappresentano però anche una grande opportunità legata alla creazione di valore per il Cliente.
Il passaporto digitale è uno strumento utile?
Il DPP viene spesso affrontato come un obbligo, un’imposizione, l’ennesima normativa che genererà costi. Il DPP invece è forse la più grande opportunità creata dal Green Deal europeo, è uno strumento che trasforma il singolo articolo in un canale digitale di connessione con il cliente, che consentirà di creare engagement, non solo nelle fasi di acquisto, ma per tutto il ciclo di vita del prodotto. Noi siamo un brand che investe molto nella ricerca di materie prime di alta qualità e prestazioni, nei materiali “preferred” e sulla tracciabilità. Spesso non si ha il modo di condividere tutte le informazioni con i Clienti, e raccontare la storia del singolo capo, di chi lo ha realizzato, di come prendersene cura. Con il DPP, il Cliente potrà conoscere il prodotto che acquista e consolidare il legame con il prodotto, anche a livello emozionale. Ed ecco che il DPP rappresenta una enorme opportunità di coinvolgere il cliente attraverso tutti i nostri servizi omnichannel: in negozio, online, nel post vendita. La sfida dal nostro punto di vista è quella di trasformare un obbligo normativo in un’esperienza coinvolgente, ispirazionale, che possa rafforzare la loyalty ma senza cadere nel greenwashing.
Sostenibilità non è solo nei confronti del prodotto, ma anche delle persone che lavorano in azienda, vogliamo approfondire l’argomento?
Con oltre 200 negozi nel mondo, i nostri team sono multiculturali, e rappresentano il nostro impegno verso la diversità e l’inclusione. Crediamo fermamente che l’incontro tra background professionali e culturali differenti generi collaborazione, arricchimento reciproco e nuove prospettive. Per favorire questo scambio, abbiamo sviluppato diversi programmi di mobilità oltre che di formazione. Abbiamo creato la Boggi Academy, gestita internamente da un team full-time dedicato, che offre una media di 250 corsi all’anno, tra soft e hard skills.
Qualità, sostenibilità e stile possono convivere?
La qualità di un prodotto è strettamente legata alla customer satisfaction poiché influenza direttamente la percezione e l’esperienza d’acquisto, il valore percepito del brand e la fidelizzazione del cliente. Per un brand Customer Centric come Boggi Milano, la qualità del prodotto è un fattore strategico, e la nostra strategia di sostenibilità non può prescindere dalla qualità. Un prodotto di alta qualità ha meno probabilità di difetti, riduce il numero di resi, sostituzioni e reclami generando un impatto positivo anche sulla performance ambientale del brand. Qualità si traduce anche con fiducia: un capo sicuro, privo di sostanze dannose per la salute e per l’ambiente è considerato ormai un fattore imprescindibile da parte dei Clienti. La selezione accurata e il controllo dei materiali si traduce anche in uno stile senza tempo: capi durevoli, di alta qualità e prestazioni, immuni a trend passeggeri. La sostenibilità è intrinseca in tutte queste caratteristiche dei nostri prodotti.
Quali sono i materiali sostenibili che utilizzate per le vostre collezioni?
La selezione di materie prime presente nei nostri capi mostra una chiara predominanza delle fibre naturali sulle fibre sintetiche, queste ultime impiegate prevalentemente nell’assortimento di capi tecnici. Boggi Milano ha introdotto per la prima volta materiali cosiddetti preferred nel 2019 con l’iconica sneaker Willow, che è diventata un best seller. Oggi la nostra missione è offrire ai nostri clienti sempre più capi realizzati con materie prime certificate e a ridotto impatto ambientale, che garantiscano caratteristiche tecniche e qualitative pari o superiori rispetto alle fibre tradizionali. La nostra selezione di materiali preferred include cotone biologico, lana riciclata o da allevamenti certificati per il benessere animale, fibre sintetiche riciclate, materiali innovativi ricavati da scarti di altre industrie (come gli scarti della produzione del caffè) e alternative alla piuma in materiali riciclati.
Anche i vostri fornitori per collaborare con Boggi Milano devono avere una filosofia sostenibile?
Crediamo fermamente nel principio di mettere “le persone al centro” e riconosciamo che tutelare i diritti dei lavoratori lungo la nostra catena di fornitura non è solo un obbligo etico, ma una leva strategica. Abbiamo creato un protocollo Boggi Milano per la conduzione di audit e la verifica di requisiti ambientali e sociali dei nostri fornitori, combinati a criteri di valutazione per la qualità del prodotto, la capacità produttiva e la solidità e affidabilità finanziaria. Prima di avviare la collaborazione con un fornitore, visitiamo le fabbriche insieme a esperti qualificati, concentrandoci soprattutto sul rispetto dei diritti dei lavoratori e sulla sicurezza. Fornitori non in linea con i nostri requisiti non potranno collaborare con il brand.
Prevedete programmi di riciclo e upcyling?
Sono modelli di business interessanti, che non escludiamo di sviluppare in futuro. Ad oggi abbiamo una rete di negozi Factory, attraverso i quali siamo in grado di offrire anche una speciale selezione di prodotti ricondizionati, ad esempio capi provenienti da resi dei clienti. Offriamo inoltre ai Clienti un servizio di riparazione attraverso le nostre reti di sartorie partner.
Quali sono le vostre strategie per ridurre l’inquinamento ambientale?
La nostra strategia ambientale si muove su 4 driver principali: monitoraggio e riduzione dei consumi di energia e delle emissioni dirette, crescita dei materiali preferred all’interno delle nostre collezioni e del packaging, digitalizzazione dei processi ed efficientamento della logistica e delle operations. Un esempio recente è legato alla logistica. La forte crescita dell’e-commerce, che inevitabilmente genera impatti ambientali e gestionali rilevanti, ha spinto Boggi Milano a un importante investimento per lo sviluppo di un nuovo Distribution Center in Italia. Il nuovo DC Italia utilizza l’intelligenza artificiale e sfrutta la tecnologia AutoStore, un sistema di stoccaggio automatizzato che utilizza robot per ottimizzare lo spazio e migliorare l’efficienza nella gestione dei capi, alimentato ad energia solare. Inoltre, ci impegniamo a coinvolgere il cliente e spingerlo a scelte di acquisto più consapevoli: l’introduzione di un servizio di rendering 3D sul nostro e-commerce migliora l’esperienza di acquisto online, contribuendo a ridurre i resi.
Quali sono le certificazioni che Boggi può vantare in tema di sostenibilità?
Acquistiamo prodotti certificati secondo i più importanti standard internazionali, e supportiamo la filiera a ottenere certificazioni etiche ed ambientali. Stiamo valutando un percorso di certificazione per il brand.