Scuola, in arrivo i concorsi semplificati: le nuove regole

In vista delle 35mila assunzioni tra insegnanti di medie e superiori entro la fine del 2024, il ministero sta preparando i nuovi bandi semplificati previsti nel Pnrr

Pubblicato: 9 Luglio 2023 11:54

Foto di Claudio Carollo

Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

I prossimi 35mila insegnanti delle scuole medie e superiori saranno selezionati attraverso concorsi più semplici. Il ministero dell’Istruzione sta mettendo a punto i bandi con le nuove regole per l’assunzione dei docenti della scuola secondaria, nel solco dell’estesa campagna di reclutamento da 70mila posti stabilita nel Pnrr. I primi concorsi dovrebbero arrivare a settembre e faranno parte della cosiddetta “fase transitoria” che si esaurirà alla fine del 2024, per poi partire con i  concorsi a “regime” dal 2025.

I nuovi criteri di selezione

Per le prossime selezioni del personale docente saranno fissate due diverse procedure concorsuali, una riguardante i posti comuni e mentre l’altra quella di sostegno. Nel primo caso potranno partecipare al bando le seguenti categorie:

  • gli abilitati per la classe di concorso per cui si partecipa;
  • i diplomati alla classe di concorso per cui si partecipa per gli Insegnanti Tecno Pratici (Itp);
  • chi ha 3 anni di servizio negli ultimi cinque, svolti nella scuola statale, di cui uno specifico per la classe di concorso per cui si partecipa. Si apre quindi ai precari.
  • chi si laurea nella classe di concorso per cui si partecipa congiuntamente ai 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.

Per quanto riguarda i concorsi dedicati agli insegnanti di sostegno verrà richiesto il titolo di specializzazione e dal 2025 saranno ammessi alle selezioni “a regime” i candidati iscritti ai nuovi percorsi abilitanti che hanno già acquisito almeno 30 crediti CFU/CFA, mentre potranno presentarsi con riserva i candidati iscritti al percorso universitario e accademico che non hanno ancora acquisito i 30 CFU/CFA.

L’accesso sarà garantito anche ai precari riservando il 30% dei posti disponibili per chi ha svolto almeno 3 anni di servizio nella scuola statale (anche non consecutivi) negli ultimi 10 (di cui almeno uno svolto sulla classe di concorso richiesta.

Le nuove prove

Durante la fase transitoria, che terminerà il 31 dicembre 2024, per entrambe le procedure concorsuali l’esame consisterà in una prova scritta “computer-based”, un quiz di 50 domande a risposta multipla su argomenti pedagogici e didattica.

Le conoscenze sulla propria materia di insegnamento saranno invece verificate in fase di colloquio, dove si dovrà sostenere un esame orale dalla durata massima di 45 minuti con lezione simulata, accertamento della capacità di comprensione e conversazione in lingua inglese almeno al livello B2. I candidati professori di lingua dovranno sostenere la prova nella lingua straniera oggetto di insegnamento.

Nei concorsi banditi a partire da gennaio 2025 potrebbe essere inserita invece una prova preselettiva, che trasformerebbe la successiva prova scritta in un test a risposta aperta.

I concorsi in estate

Come abbiamo spiegato qui, nei prossimi mesi sono previsti sei nuovi concorsi scolastici, quattro rivolti al personale docente e due che riguarderanno i dirigenti scolastici.

Una  prima selezione sarà diretta all’assunzione straordinaria di circa 19mila docenti di sostegno dalla prima fascia delle Graduatorie Provinciali per le Supplenze, destinati a coprire le cattedre vacanti per l’anno scolastico 2023/24. L’assunzione avviene con un contratto a tempo determinato, con una valutazione finale che determina l’immissione in ruolo.

Una seconda procedura concorsuale rientrerà invece nel cosiddetto “concorso straordinario ter, di cui abbiamo parlato qui, diretto al reclutamento di 35mila docenti tra precari storici, oggetto di un altro concorso rapido di cui abbiamo scritto qui, e docenti con 24 crediti formativi universitari necessari per l’abilitazione secondo il vecchio ordinamento. Una volta superato il concorso, gli aspiranti professori dovranno conseguire i restanti CFU che mancano per arrivare a 60, secondo quelle che sono le nuove regole per il conseguimento dell’abilitazione. Nel primo caso serviranno 30 CFU, nel secondo 36.