Concorso straordinario per la scuola: cosa c’è da sapere

Tra pochi giorni verrà bandito il concorso scuola straordinario ter 2023 e, molto probabilmente, sarà senza preselettiva

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Tra pochi giorni dovrebbe finalmente essere pubblicato il bando per il concorso scuola straordinario Ter 2023, il quale, in modo insolito, non prevedrà una fase di selezione preliminare. Attualmente, le informazioni disponibili sono ancora molto limitate e si conoscono solo il numero di posizioni aperte e le modalità delle prove scritte e orali. La grande attesa per questo concorso è giustificata dal fatto che prevede l‘assunzione di oltre 30.000 docenti, anche per chi è interessato a diventare docente di sostegno. Questa procedura concorsuale è particolare poiché, secondo le prime informazioni, non richiederà una fase preliminare di preselezione per la selezione dei candidati.

Scuola, concorso straordinario senza preselettiva

Il bando per il concorso straordinario Ter 2023, in attesa di essere pubblicato nei prossimi giorni, è oggetto di grande attesa da parte di migliaia di docenti precari e inesperti che sperano di ottenere il tanto desiderato ruolo. Questo concorso sarà aperto a tutte le fasce d’istruzione, ma al momento non disponiamo di informazioni specifiche sulle classi di concorso alle quali sarà possibile partecipare. Tali dettagli verranno resi noti solo con la pubblicazione del bando ufficiale.

In linea con quanto avvenuto nel concorso del 2020, sembra probabile che i candidati possano concorrere per più classi di concorso, ma solo se queste riguardano gradi d’istruzione diversi. Ad esempio, un docente potrebbe partecipare a concorsi per le classi di concorso A12 e A22, che coprono materie letterarie, ma sono relative rispettivamente alla scuola secondaria di II grado e di I grado. Tuttavia, se si considerano le classi di concorso A12 e A19 (Filosofia e Storia), entrambe applicate alla scuola secondaria di II grado, il docente potrebbe scegliere di partecipare solo a una di esse.

I requisiti per partecipare al bando

I requisiti per partecipare al concorso sono chiari e variano in base al tipo di posto a cui ci si candida, sia per il posto comune che per i posti di sostegno. È necessario infatti avere una laurea che dia accesso alla classe di concorso specifica per la quale ci si candida. Ma si può essere ammessi se si possiede una laurea che dia accesso alla classe di concorso specifica e si è in possesso dell’abilitazione per quella classe di concorso. In alternativa, è richiesto di avere almeno tre anni di servizio effettuati durante gli ultimi cinque anni presso le scuole statali, anche in modo non continuativo. Si può inoltre partecipare al concorso se si possiede una laurea che dia accesso alla classe di concorso specifica e si sono ottenuti almeno 24 Crediti Formativi Universitari (CFU) entro il 31 ottobre 2022.

Per quanto riguarda i docenti Itp, non è necessario essere in possesso di una laurea fino al 31 dicembre 2024, ma è obbligatorio avere almeno il diploma. In ogni caso, è richiesto che i docenti Itp abbiano conseguito almeno 24 CFU. Per i posti di sostegno, oltre alla laurea specifica, è necessario possedere il diploma di specializzazione per il grado di istruzione a cui ci si candida. Questo diploma di specializzazione è un requisito fondamentale per essere ammessi ai posti di sostegno.

Requisiti per una seconda procedura

Oltre alla procedura e ai requisiti precedentemente menzionati, è prevista una seconda procedura con relativo bando, che avrà luogo però entro il 2024. In questa seconda, oltre ai docenti che soddisfano i requisiti della prima, potranno partecipare anche coloro che hanno conseguito o stanno per conseguire 30 Crediti Formativi Universitari (CFU). Tuttavia, entrambe queste procedure saranno interrotte a partire dal 1° gennaio 2025, quando inizierà la procedura stabilita dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), che richiederà l’acquisizione di 60 CFU.