Indennità ISCRO: a chi spetta, requisiti e come fare domanda o ricorso

La Legge di Bilancio 2021 ha disposto per il triennio 2021-2023 la nuova Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa per i lavoratori autonomi. Ecco come fare domanda o presentare ricorso

Pubblicato: 24 Settembre 2021 15:24

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Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Forse non tutti sanno che la legge di Bilancio 2021 ha disposto per il triennio 2021-2023 l’istituzione, in via sperimentale, della nuova Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa, la cosiddetta ISCRO.

L’indennità ISCRO è destinata ai liberi professionisti, compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici, iscritti alla Gestione Separata, che esercitano per professione abituale attività di lavoro autonomo connesso all’esercizio di arti e professioni.

Indennità ISCRO, cos’è e come funziona

Viene erogata per 6 mesi e può essere richiesta una sola volta nel triennio, a decorrere dal primo giorno successivo alla data di presentazione della domanda.

L’indennità ISCRO – da non confondere con la Naspi – è pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito da lavoro autonomo certificato dall’Agenzia delle Entrate e già trasmesso da quest’ultima all’Inps alla data di presentazione della domanda.

Non può essere di importo mensile inferiore a 250 euro e non può superare l’importo mensile di 800 euro. La prestazione non comporta accredito di contribuzione figurativa e non concorre alla formazione del reddito.

Indennità ISCRO, requisiti

Ecco i requisiti richiesti per richiedere l’indennità ISCRO:

  • essere iscritti alla Gestione Separata
  • non essere titolari di pensione diretta – da non confondere con quella indiretta – e non essere assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie (l’indennità ISCRO è invece compatibile compatibile e cumulabile con l’assegno ordinario di invalidità)
  • non essere beneficiari di Reddito di cittadinanza
  • avere prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei 3 anni anteriori all’anno precedente alla presentazione della domanda. Il reddito utile per la verifica di questo requisito varia in funzione dell’anno di presentazione della domanda. Se, ad esempio, la domanda di indennità ISCRO è presentata nell’anno 2021, il reddito da lavoro autonomo da considerare è quello risultante dalla Dichiarazione dei redditi dell’anno 2020 (anno precedente alla presentazione della domanda), che deve essere inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo degli anni 2017, 2018 e 2019, cioè i tre anni precedenti all’anno che precede la presentazione della domanda. Il reddito è relativo al solo reddito prodotto per lo svolgimento dell’attività lavorativa autonoma (nel quadro “RE”, nel caso di attività professionale individuale, nel quadro “RH”, nel caso di partecipazione a studi associati, o nel quadro “LM”, per i soggetti in regime forfettario) e non anche ad altre tipologie di reddito, quale il reddito da lavoro dipendente o parasubordinato o di partecipazione ad impresa
  • avere dichiarato, nell’anno precedente alla presentazione della domanda, un reddito non superiore a 8.145 euro, annualmente rivalutato sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati rispetto all’anno precedente
  • essere in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria
  • essere titolari di partita Iva attiva da almeno 4 anni, alla data di presentazione della domanda, per l’attività che ha dato titolo all’iscrizione alla gestione previdenziale in corso. Il periodo di osservazione si calcola andando a ritroso di 4 anni dalla data di presentazione della domanda di ISCRO. In questa finestra deve essere presente una attività professionale attiva con relativa partita Iva e la stessa deve essere connessa all’attività autonoma per cui l’assicurato intende presentare domanda di indennità ISCRO. Nel caso di partecipante a studio associato, sarà verificata la reale partecipazione del soggetto nello studio.

Ma attenzione: nel caso in cui non sia rintracciabile alcuna dichiarazione dei redditi certificata dalla Agenzia delle Entrate in nessuno degli ultimi 4 anni oggetto di osservazione precedenti l’anno di presentazione della domanda di ISCRO, quest’ultima non può essere accolta.

Indennità ISCRO, come fare domanda

Per fruire dell’indennità ISCRO i potenziali beneficiari devono presentare domanda all’Inps solo in via telematica entro il 31 ottobre di ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, utilizzando questi canali online:

  • Spid di livello 2 o superiore
  • Cie-Carta di identità elettronica 3.0
  • Cns-Carta nazionale dei servizi
  • Pin Inps (l’Inps non rilascia più nuovi Pin a decorrere dal 1° ottobre 2020).

In alternativa al portale web, la prestazione può essere richiesta tramite il servizio di Contact Center integrato:

  • telefonando al numero verde 803 164 da rete fissa (gratuitamente) oppure
  • al numero 06 164164 da rete mobile (a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).

Esclusivamente per l’anno 2021 la domanda di indennità ISCRO potrà essere presentata a decorrere dal 1° luglio 2021 e fino al 31 ottobre 2021.

Gli esiti della domanda e le relative motivazioni sono consultabili nella sezione del sito Inps denominata “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)”, alla voce “Le mie ultime domande”, nel dettaglio di ogni singola domanda, sia da parte del Patronato sia da parte del cittadino con proprie credenziali.

Indennità ISCRO, come fare ricorso

Ma cosa fare se la vostra domanda non è stata accettata? L’Inps, con il messaggio 22 settembre 2021, n. 3180, ha pubblicato le istruzioni per la presentazione della domanda di riesame da parte dei richiedenti la cui istanza sia stata respinta per non avere superato i controlli inerenti all’accertamento dei requisiti normativamente previsti.

È possibile fare ricorso ma solo entro 20 giorni dalla data di pubblicazione del messaggio Inps, e quindi entro il 12 ottobre 2021 (ovvero dalla notifica del provvedimento di reiezione se successiva), per consentire l’eventuale supplemento di istruttoria.

Trascorso questo termine, qualora l’interessato non abbia prodotto utile documentazione, la domanda deve intendersi definitivamente respinta, fatta salva la possibilità di proporre ricorso amministrativo.

L’utente può allegare la documentazione alla richiesta di riesame attraverso l’apposita funzione disponibile nella stessa sezione del sito Inps in cui è stata presentata la domanda, denominata “Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO)”.

All’accesso, l’applicazione mostra in evidenza nella sezione “Le mie ultime domande” la domanda di indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa con il riepilogo delle informazioni principali e, per le domande per le quali l’istruttoria si sia conclusa con esito negativo, il tasto “Richiedi riesame”.

La funzionalità che consente di richiedere il riesame è accessibile anche visualizzando i dettagli della domanda a partire dalla sezione “Le mie richieste”, disponibile nel menù di sinistra.

Tramite i dettagli della domanda è inoltre possibile:

  • visualizzare i dati trasmessi in fase di presentazione della domanda di prestazione
  • accedere ai motivi di reiezione della domanda
  • monitorare lo stato di lavorazione della domanda di riesame
  • scaricare tutte le ricevute e i provvedimenti
  • monitorare lo stato degli eventuali pagamenti.

Una volta attivata la funzione che consente di presentare la richiesta di riesame, viene richiesto di esporre le motivazioni che hanno portato alla richiesta di riesame e/o di riportare altre informazioni di rilievo e allegare l’eventuale documentazione a supporto delle motivazioni addotte.

Cliccando sul pulsante “Presenta richiesta di riesame”, la richiesta verrà trasmessa e sarà possibile accedere alla ricevuta con il numero di protocollo.