Con l’avvento delle rivoluzioni industriali, dal 1760 in poi, la popolazione lavorativa si è spostata in gran numero dal settore agricolo a quello industriale. Questo passaggio non è avvenuto in maniera omogenea a livello globale, anzi. Il primo Paese a vivere la rivoluzione industriale è stato il Regno Unito. In Italia, il grande cambiamento che ha portato la società dall’agricoltura all’industria si è registrato durante la metà del Novecento con gli anni del boom: un periodo segnato, per il nostro Paese, da una crescita economica proprio grazie anche allo sviluppo dell’industria. In questo articolo cercheremo di capire quante sono le persone che lavorano in agricoltura e come si posiziona l’Italia rispetto agli altri Paesi più sviluppati.
L’agricoltura nella storia italiana
Partiamo con un primo dato storico. Nel 1800, mentre nel Regno Unito la rivoluzione industriale, la prima, era in pieno corso, l’Italia era ancora un Paese in cui la prevalenza delle lavoratrici e dei lavoratori era impegnata nell’agricoltura. Nel 1800 infatti i lavoratori nel settore agricolo in Italia erano il 57,8% del totale. Rispetto al Regno Unito, dove il dato era di poco più del 30%, la differenza si attestava su oltre 26 punti.
Nel 1980, a distanza di tre rivoluzioni industriali e 180 anni, gli occupati in agricoltura in Italia erano il 14% e nel Regno Unito il 2,60%. Oggi, nel 2019 – ultimo dato reso disponibile dalla Banca mondiale – l’Italia è scesa al 3,89% e il Regno Unito all’1,05%. Se nel nostro Paese è sempre più chiara la tendenza a una diminuzione del numero di occupati in agricoltura a favore dell’industria e del settore dei servizi, negli ultimi anni il dato sembra invece “reggere maggiormente”. Per fare un esempio, dal 2018 al 2019 c’è stata una crescita a livello percentuale con un passaggio dal 3,76% al 3,89%. E in termini assoluti questo cosa vuol dire?
In Italia un milione di agricoltori
Nel 2019 in Italia il numero di occupati nel settore dell’agricoltura era pari a 1 milione di persone (su 59 milioni di residenti). Il dato, come detto, è rimasto abbastanza stabile in questi ultimi tempi dando anche segnali positivi. Rispetto al 1991, primo dato disponibile della Banca mondiale, la diminuzione è stata del 50%: dai 2 milioni di occupati del 1991 si è infatti passati al già citato milione del 2019.
In Cina dal 1991 a oggi dimezzati gli occupati in agricoltura
Nel mondo, nel 2019, il numero di occupati in agricoltura è ancora decisamente alto: oltre 927 milioni di persone. Il Paese con più agricoltori è l’India con 210 milioni di persone seguito dalla Cina con 198 milioni. Il dato della Cina è sicuramente interessante perché dal 1991 ha avuto un calo degli occupati in questo settore del 49% e una variazione in termini assoluti di 189 milioni di persone.
Com’è calcolato il dato
Numero di persone in età lavorativa impegnate in qualsiasi attività di produzione di beni o di fornitura di servizi a pagamento o a scopo di lucro nel settore agricolo (agricoltura, caccia, foresta e pesca).