Colf e badanti, lo stipendio aumenta: quanto guadagneranno nel 2023

L'aumento dello stipendio di colf, badanti e baby-sitter si tradurrà in una stangata per le famiglie che chiedono di scaglionarlo nel tempo

Pubblicato: 1 Dicembre 2022 21:00

Foto di Claudio Garau

Claudio Garau

Editor esperto in materie giuridiche

Laureato in Giurisprudenza, con esperienza legale, ora redattore web per giornali online. Ha una passione per la scrittura e la tecnologia, con un focus particolare sull'informazione giuridica.

Il 2023 potrebbe essere l’anno dell’ennesima stangata per numerose famiglie italiane. Oltre a fare i conti con il caro bollette, per il quale il Governo ha comunque stanziato degli aiuti che verranno confermati con la manovra di Bilancio, milioni di italiani potrebbero presto dover affrontare nuove spese per colf, badanti e baby-sitter, settore di lavoratori quasi irrinunciabile per molte persone nel nostro paese.

Con l’inflazione, infatti, aumentano i prezzi anche per questi lavoratori che nel 2023 potranno richiedere di più ai propri datori di lavoro. L’aumento in busta paga, come vedremo, potrebbe quindi trasformarsi in una vera e propria stangata per le tasche di tanti italiani.

Colf, badanti e baby-sitter: aumenti nel 2023

Senza interventi del Governo in tempi stretti, infatti, dal primo gennaio 2023 il settore che comprende lavoratori e lavoratrici com colf, badanti e baby-sitter potrebbe vedersi lievitare le buste paga del 9%. Un numero, che detto così, sembra quasi interlocutorio, ma che nell’arco dell’anno si fa ben sentire sull’economia di una famiglia.

I datori di lavoro, infatti, dovranno prepararsi a una spesa aggiuntiva di 125 euro al mese, che all’anno diventerebbero 2.000. Alla base di questo aumento c’è l’inflazione e, di conseguenza, gli aggiornamenti delle retribuzioni in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo.

Dal primo gennaio 2023, infatti, scatterà l’aggiornamento delle retribuzioni minime in base alla variazione dell’indice Istat con l’adeguamento all’80% dell’inflazione. I nuovi costi a carico delle famiglie saranno compensati solo in parte dagli adeguamenti delle pensioni, di cui beneficerà una platea ristretta, o dal rinnovo dei contratti collettivi alcuni comparti scaduti da tempo.

L’allarme per le famiglie

La spesa maggiorata per colf, badanti e baby-sitter, ovviamente, mette in allerta molte famiglie. La Fidaldo, Federazione italiana dei datori di lavoro domestico, ha infatti sottolineato che l’auspicio è quello che “attraverso un confronto con le parti sociali si possa arrivare ad uno scaglionamento nel tempo di questi incrementi, che peseranno sui budget familiari già gravati dagli aumenti del prezzo del gas e delle bollette”.

Nello specifico, infatti, entro il 20 dicembre il ministero del Lavoro dovrà convocare la Commissione nazionale per l’aggiornamento retributivo, così come previsto all’art. 38 del Ccnl, e che in assenza di accordo tra le parti sociali scatterà l’aumento in via automatica. Per alleggerire il carico della famiglie, dunque, per la Federazione dei datori di lavoro domestico ci sarebbe la necessità sia degli aumenti scaglionati nel tempo, sia di defiscalizzare il lavoro domestico (in un altro articolo vi abbiamo parlato degli aumenti di stipendio nel 2023).

Secondo il presidente dell’associazione, Alfredo Savia, si tratta di una misura necessaria “per scongiurare il rischio di incremento del lavoro nero, fenomeno preoccupante che rischia di dilagare qualora le famiglie dovessero trovarsi nelle condizioni di non riuscire a far fronte a questi aumenti vertiginosi”.

Le associazioni datoriali, ovviamente, hanno intenzione di mettere mano al portafoglio per pagare gli aumenti, ma l’obiettivo è poterci arrivare gradualmente. “Noi proponiamo di arrivare a versare tutti gli aumenti, il 100%, però partendo da un 25 per cento a trimestre. Si arriverebbe a coprire così l’adeguamento all’inflazione nell’ultimo trimestre del 2023” ha spiegato Fidaldo, ma al momento la proposta non è stata accolta dai sindacati dei lavoratori.