Unilever, licenziamento per 3.200 lavoratori in Europa: cosa rischia l’Italia

Il licenziamento dei 3.200 lavoratori Unilever in Europa, secondo indiscrezioni, dovrebbe interessare soprattutto gli uffici di Londra e Rotterdam. Ma è ancora presto per escludere che l'Italia sarà immune dai tagli

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Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pioggia di licenziamenti nel prossimo futuro di Unilever: la multinazionale prevede di tagliare fra i 3.000 e i 3.200 posti di lavoro da ufficio in Europa entro la fine del 2025. La sforbiciata rientra nel già noto piano da 7.500 tagli su base globale. La notizia, per quanto riguarda gli uffici europei, è al momento un’indiscrezione. La mossa, tuttavia, rientrerebbe nell’ottica del nuovo piano industriale varato a febbraio scorso.

Licenziamenti per Unilever

L’agenzia di stampa Efa News racconta quali sarebbero le intenzioni di Unilever per quanto riguarda le sue basi in Europa. “Nelle prossime settimane inizieremo il processo di consultazione con i dipendenti che potrebbero essere interessati dai cambiamenti proposti”, ha dichiarato un portavoce di Unilever, secondo quanto scritto dall’agenzia.

La quantificazione dei tagli da mettere in atto in Europa viene attribuita a una riunione fra una responsabile delle risorse umane e gli analisti. Il licenziamento di 7.500 dipendenti a livello globale è stato annunciato a marzo scorso. L’azienda punta a tagliare i costi per un totale di 800 milioni di euro, pari a circa 873 milioni di dollari, da qui al 2027.

La ristrutturazione aziendale è iniziata a marzo con lo scorporo delle attività dei gelati. Unilever è proprietaria di 5 dei 10 marchi di gelato più venduti al mondo, tra cui Walls (che include il Cornetto), Magnum, Ben&Jerry e Grom.

Quali rischi per l’Italia

In Italia Unilever ha 5 stabilimenti:

  • Caivano (Napoli);
  • Pozzilli (Isernia);
  • Sanguinetto (Verona);
  • Casalpusterlengo (Lodi);
  • Mappano (Torino).

In totale, le realtà Unilever italiane danno lavoro a 3.500 dipendenti. Al momento non c’è alcuna informazione in merito a eventuali tagli che potrebbero interessare anche il Bel Paese.

Secondo una rivelazione del Financial Times, che cita un videomessaggio interno, a essere maggiormente colpiti saranno gli uffici di Londra e Rotterdam. Ma occorrerà attendere ancora settimane o mesi per sapere se i licenziamenti interesseranno anche il nostro territorio nazionale.

Ristrutturazione aziendale per Unilever

Con la profonda ristrutturazione annunciata a marzo, Unilever ha scelto di suddividere il business in 4 gruppi aziendali, impegnati in altrettanti settori:

  • bellezza e benessere;
  • nutrizione;
  • assistenza domiciliare;
  • cura personale.

Con lo scorporo, si è deciso di rendere la divisione gelati più indipendente. Si tratterà di un’azienda leader nel settore su scala globale. Queste le parole pronunciate a suo tempo da Ian Meakins, presidente di Unilever: “Il Consiglio intende trasformare la società in un’azienda a maggiore crescita e con margini più elevati. Ciò fornirà risultati coerenti a tutti gli stakeholder”.

Con la sezione gelati che diventa azienda autonoma potrebbero arrivare anche dei ritocchi ai prezzi di prodotti di punta, come il Cornetto e il Magnum. Ma occorrerà attendere la fine del 2025 per vedere come evolveranno le scelte aziendali.

I conti di Unilever

Il primo trimestre di Unilever si è chiuso con vendite cresciute del +4,4% e fatturato in salita del +1,4% a quota 15 miliardi di euro.