Unilever scorpora l’unità gelati e licenzia 7500 dipendenti: il futuro di Algida

Trasformazione interna di Unilever, che rende la sezione gelati autonoma, così da farne un leader mondiale: la Borsa apprezza ma migliaia di dipendenti resteranno a casa

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Una svolta storica in casa Unilever. La gigantesca multinazionale ha infatti annunciato una profonda ristrutturazione interna, che prevede lo scorporo del business dei gelati. Fa tutto parte di un processo di maxi riorganizzazione societaria. L’obiettivo? Un risparmio complessivo di 800 milioni di euro, al netto di un taglio del personale dipendente pari a 7500 persone. Si parla di spin off dell’unità gelati e l’avvio del processo è immediato. Il suo completamento richiederà però svariati mesi.

Spin off di Unilever

Unilever ha annunciato il taglio di 7500 lavoratori. “Più semplice e focalizzata”: questo. l’obiettivo dell’azienda dopo la separazione annunciata. Saranno gestiti quattro gruppi aziendali, impegnati in altrettanti settori:

  • bellezza e benessere;
  • nutrizione;
  • assistenza domiciliare;
  • cura personale.

La divisione gelati sarà divisa e andrà a creare di fatto un’azienda leader nel settore su scala globale. Nel novero rientrano marchi a dir poco eccellenti. Basti pensare che cinque dei dieci totali sono tra i più venduti al mondo. In quest’analisi rientra anche l’Italia, considerando come Algida e Grom facciano parte del complesso.

Ecco le parole di Ian Meakins, presidente di Unilever: “Il Consiglio intende trasformare la società in un’azienda a maggiore crescita e con margini più elevati. Ciò fornirà risultati coerenti a tutti gli stakeholder”.

Le prospettive sulla carta sono decisamente positive, salvo, ovviamente, per i licenziamenti che andranno a contribuire al processo. Di fatto il colosso ritiene di poter migliorare ulteriormente le proprie performance, come spiegato da Meakins, e quest’iniziativa con attuazione immediata garantirà un ampliamento del portafoglio aziendale.

La sezione gelati sarà un’azienda autonoma, il che potrebbe comportare dei cambiamenti di strategia, e forse di prezzo, per quelli che sono i celebri marchi. Aspettiamoci dunque un nuovo percorso per Algida e Grom, con modifiche magari anche per prodotti di punta come gli amati Cornetto e Magnum. Come detto, il tutto non sarà completato immediatamente, anzi. Occorrerà attendere la fine del 2025 per l’ultimo atto della trasformazione.

Motivi e Borsa

Un’analisi di Bloomberg aiuta a comprendere la logica dietro questa decisione, con la divisione gelati che riporta un margine di guadagno che è meno della metà di quello di cura personale. A ciò si aggiunge il problema della stagionalità del prodotto, che richiede non soltanto un’elevata intensità di capitale ma, e soprattutto, un sistema di logistica specifico e più complesso rispetto al resto dei settori dell’azienda. Il riferimento va ovviamente alle celle frigorifere.

Si è dunque optato per uno spin off, al quale la Borsa ha reagito in maniera positiva. Le azioni sono infatti balzate del 6%. La prospettiva di un nuovo leader nel settore, autonomo, è decisamente attraente. Resterà di certo da capire come questo nuovo equilibrio reggerà sui mercati nel lungo periodo. Porre una finestra di ristrutturazione tanto ampia, da qui alla fine del 2025, è di per sé un rischio.

Il potenziale però c’è, eccome, dal momento che i vari marchi hanno garantito un fatturato complessivo di 7,9 miliardi di euro nel solo 2023. Per la maggior parte ciò è merito di cinque dei dieci brand, come detto. All’italiana Grom si aggiungono Magnum, Ben&Jerry e Walls, che include Cornetto. Ad oggi gli analisti si dicono positivi su questa ristrutturazione.

Il taglio annunciato di 7500 lavoratori dovrebbe portare con sé un risparmio di circa 869 milioni di dollari, circa 800 milioni di euro nei prossimi tre anni.