Tredicesima NoiPA, arriva l’assegno di dicembre ai dipendenti pubblici e pensionati

Dopo il ritardo dei cedolini, partono i bonifici NoiPA. Chi riceverà la tredicesima e perché l’importo può essere più basso per alcuni dipendenti

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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Dopo giorni di trepidazione, soprattutto tra il personale scolastico, il momento è arrivato. Da qualche ora, NoiPA ha avviato gli accrediti dello stipendio di dicembre e della tanto attesa tredicesima mensilità per i dipendenti pubblici. L’operazione conferma, nonostante l’iniziale allarme, il rispetto della tabella di marcia che prevedeva l’arrivo delle somme entro la metà del mese.

Il sollievo dopo il ritardo iniziale

Le preoccupazioni erano nate a inizio dicembre, causa un ritardo anomalo nella pubblicazione online dei cedolini sul portale NoiPA, un passaggio che precede l’effettivo pagamento. Quell’intoppo aveva fatto temere slittamenti anche negli accrediti bancari, alimentando dubbi in un momento economicamente delicato per molte famiglie.

Tuttavia, una volta resi visibili i cedolini, i flussi finanziari sono stati regolarmente trasmessi alle banche, con i primi accrediti a partire da lunedì 15 dicembre. Il sistema ha retto, superando un rallentamento iniziale che ha però evidenziato l’attenzione di migliaia di dipendenti verso la puntualità di questo doppio pagamento di fine anno.

Per quelle persone che hanno lavorato almeno un mese nel 2025, la tredicesima rappresenta infatti un cruciale supporto economico per le spese natalizie.

Come si presenta il cedolino di dicembre

La tredicesima 2025 viene liquidata in un’unica soluzione e, per la maggior parte dei dipendenti, è integrata direttamente nel cedolino stipendiale ordinario di dicembre. Non serve quindi un documento separato. Fanno eccezione i dipendenti delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere, per i quali la gratifica viene emessa con un cedolino dedicato.

La mensilità aggiuntiva deve essere riconosciuta sia in caso di contratto determinato che indeterminato, indipendentemente dall’orario di lavoro (part-time o tempo pieno). Hanno diritto alla tredicesima anche i pensionati e i beneficiari dell’assegno sociale.

Il periodo in cui viene erogata è strettamente connesso alla festività di Natale. Non c’è una data precisa in cui la mensilità aggiuntiva debba essere corrisposta, ma ci sono enti e datori di lavoro che la pagano nella seconda settimana di dicembre. Altre invece la elargiscono pochi giorni prima di Natale, mentre per i pensionati arriva con il cedolino mensile ed è accreditata a inizio mese.

Perché la tredicesima è più bassa dello stipendio

Sebbene venga maturata attraverso un prelievo mensile proporzionale (un dodicesimo) sulla retribuzione, l’importo netto della tredicesima risulta spesso inferiore alla media delle mensilità ordinarie. Questo avviene principalmente per due motivi:

  • non include straordinari, premi variabili e indennità non fisse;
  • spesso si applicano meno detrazioni, quindi il netto può risultare più basso

A questi fattori si aggiunge una terza circostanza che può ridurre ulteriormente l’importo: l’anzianità di servizio nell’anno in corso. Il meccanismo di maturazione prevede il prelievo di un dodicesimo per ogni mese di lavoro effettivo. Pertanto, per un dipendente assunto dopo gennaio 2025, i mesi contributivi saranno meno di dodici. A dicembre, la somma dei dodicesimi maturati risulterà inferiore rispetto a quella di un collega in servizio dall’inizio dell’anno, dando luogo a una tredicesima più bassa.

Tutto questo invece non riguarda i pensionati, che ricevono lo stesso importo del cedolino di dicembre.