Lavorare all’estero: che tipi di contratto esistono?

Contratti di lavoro all’estero: tipologie e caratteristiche in Europa e oltre

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Redazione

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I contratti di lavoro all’estero possono avere caratteristiche simili alle nostre, soprattutto in Europa, mentre oltreoceano le tipologie sono molto più “liquide” rispetto alla nostra concezione europea.

In Francia esistono i CDI, contratti a tempo indeterminato, e i CDD, contratti a tempo determinato. Per il CDI non è obbligatorio il periodo di prova e può essere modificato in termini di remunerazione, luogo e ore lavorativi, tutti aspetti da concordare con il lavoratore: in caso di rifiuto il datore può rifiutare le modifiche o scindere il contratto.

Il CDD non è considerata una soluzione definitiva: come dice il nome, infatti, può essere utilizzato per una sostituzione temporanea di un dipendente, per lavori stagionali e in attesa dell’assunzione di un lavoratore a CDI. In media i CDD non superano i 18 mesi.

In Germania la maggior parte dei contratti ha da subito valore di tempo indeterminato. Monte ore? 40 alla settimana, che possono però calare a 38 o 35. Il tempo determinato deve essere giustificato in maniera precisa ed è in genere riferito a over 58 e per non più di due anni. Lo stipendio? Viene contrattato direttamente con il lavoratore e non può scendere al di sotto del salario minimo, che è di 8,50 € all’ora.

In Inghilterra il minimo di retribuzione oraria è di 6,70 £ (7,80 € circa) e il contratto può essere definito inizialmente a livello verbale, per poi essere ufficializzato su carta entro due mesi. I tipi di contratto che i lavoratori possono firmare sono Temporary, Permanent, Full Time, con un massimo di 48 ore e Part Time, molto diffuso tra gli studenti che spesso vengono assunti in negozi, ristoranti e pub.

Se ci trasferiamo oltreoceano vediamo che il lavoro è considerato in maniera diversa: la meritocrazia è il valore su cui si basa la cultura americana, che applica questa ideologia anche in materia di lavoro. Chi ottiene più risultati ha un bonus in busta paga, viene confermato e fa carriera.

Nella maggioranza dei casi il contratto di lavoro ha la dicitura “at will”, ovvero senza nessun tipo di durata precisa e il lavoratore riceve una lettera di assunzione (offer letter), che viene confermata o modificata annualmente a seconda delle esigenze dell’azienda.

Una delle differenze maggiori? In USA non ci sono per legge giorni di ferie, ma il paid time off, previo accordo con il proprio capo. Insomma, meno tutele, ma stipendi molto più alti e benefits per assicurazione e assistenza sanitaria.