Euronics, a rischio licenziamento 600 lavoratori delle aziende che gestiscono il marchio

Le sigle sindacali hanno indetto lo sciopero in diverse aziende del Lazio a marchio Euronics, nelle quali sarebbero a rischio licenziamento 600 lavoratori

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

Scatta lo sciopero tra i lavoratori di aziende a marchio Euronics del Lazio, dove sarebbero a rischio 600 posti di lavoro. Le sigle sindacali Filcams Cgil Roma Lazio e Frosinone Latina, Fisascat Cisl di Roma Capitale, Rieti e Frosinone, hanno indetto l’agitazione contro i licenziamenti di alcuni punti vendita licenziatari del logo del colosso europeo dell’elettronica, che nel frattempo prende le distanze dall’eventuale decisione di allontanamenti collettivi.

Lo sciopero contro le aziende a marchio Euronics

“L’11 luglio le lavoratrici e i lavoratori di Nova Casale Srl, Nova spa e Kus Srl di Roma e del Lazio, tutte aziende a marchio Euronics, saranno in sciopero per l’intero turno di lavoro”: così hanno annunciato l’agitazione i sindacati, aggiungendo che “nella stessa giornata, a partire dalle 14.00, saremo in presidio di fronte alla Regione Lazio, per denunciare l’assenza di risposte e chiarimenti rispetto agli annunci di crisi e ai licenziamenti operati nei giorni scorsi”.

Fabrizio Pilotti, rappresentante sindacale della Filcams Cgil, ha spiegato che “sono circa 600 solo nel Lazio le lavoratrici ed i lavoratori del gruppo Euronics che rischiano di perdere il posto di lavoro” precisando che “400 sono occupati direttamente nei punti vendita, altri 200 sono nelle società del gruppo”.

“Non molleremo un centimetro per questo abbiamo dichiarato lo sciopero per un intero turno. Auspichiamo che l’azienda si presenti al tavolo in Regione, il prossimo passo sarà viceversa chiedere un tavolo di crisi, l’ennesimo, al Mimit” ha aggiunto il rappresentante sindacale.

A giugno, Nova spa era stata al centro di casi di licenziamenti via Whatsapp di alcuni lavoratori. “Da mesi, senza alcun esito positivo, le organizzazioni sindacali hanno infatti cercato un confronto con il gruppo Euronics e le società che gestiscono i punti vendita nella regione – hanno scritto i sindacati – per avere chiarezza sulle voci sempre più insistenti in merito a licenziamenti collettivi o procedure fallimentari che potrebbero interessare circa 600 lavoratrici e lavoratori”.

“Applicazione di contratti nazionali pirata (attualmente è in vigore quello siglato con Cisal, ndr), incertezza sulle prospettive per il futuro del personale, fino ad arrivare a licenziamenti individuali tramite WhatsApp, come avvenuto nel punto vendita di Casal del Marmo in gestione alla Società Nova Casale – hanno denunciato le sigle – sono solo alcuni degli avvenimenti che ci hanno portato alla richiesta di incontro in Regione, con la conseguente decisione di astensione dal lavoro e mobilitazione per fare sentire la voce delle lavoratrici e dei lavoratori. Confidiamo che la Regione Lazio, nel corso dell’incontro già programmato per la stessa giornata dell’11 luglio, prenda posizione, esigendo trasparenza e chiarezza da parte delle società coinvolte, a tutela di centinaia di lavoratrici e lavoratori del territorio”.

La replica di Euronics

Euronics Italia Spa ha preso ufficialmente le distanze sulla vicenda, scrivendo così in una nota: “Si precisa che tali licenziamenti nulla hanno a che fare con Euronics Italia Spa, ma sono bensì riconducibili a Nova Spa, Kus Srl e Binova Srl, aziende licenziatarie del marchio Euronics e gestori indipendenti dei punti vendita in questione”.

“Le aziende che in Italia utilizzano il marchio Euronics in forza di un contratto di franchising operano pertanto in totale autonomia” ha specificato l’azienda.