Il Governo sta per portare a termine un lungo processo di riforma della cosiddetta legge 104, che disciplina diversi provvedimenti in materia di disabilità. I cambiamenti erano cominciati nel 2021, quando il Parlamento aveva approvato una legge delega per dare all’esecutivo il potere di cambiare alcuni aspetti della norma che dovevano essere aggiornati.
Il decreto è stato approvato dal Consiglio del ministri il 15 aprile e fornisce diversi importanti cambiamenti, tra cui una nuova definizione di disabilità, nuovi criteri per la valutazione di base, l’accomodamento ragionevole e la valutazione multidimensionale per l’elaborazione e l’attuazione del progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato per le persone disabili.
Come cambia la legge 104, la nuova definizione di disabilità
Con il decreto approvato il 15 aprile, il Governo ha modificato alcune parti della legge 104 per aggiornarla, completando quanto richiesto dal Parlamento in una legge delega del 2021. La legge delega è uno strumento legislativo con cui le Camere cedono la propria prerogativa di scrivere le leggi al Governo, fissando però precisi paletti sui campi che l’esecutivo può affrontare durante questa operazione. In questo caso si trattava di aggiornare la norma sulle disabilità per assicurare maggiore autodeterminazione e inclusione della persona disabile.
Tra le modifiche più importanti c’è quella della definizione di disabilità. Non si tratterà più di una mera visione medica delle malattie ma “risultato dell’interazione tra persone con compromissioni e barriere comportamentali e ambientali che impediscono o limitano la partecipazione nei diversi contesti di vita”. Questo comporterà una trasformazione del procedimento di verifica della disabilità stessa, che seguirà dal 1 gennaio 2025 i parametri Icd dell’Oms.
Dall’anno successivo, poi, il procedimento unitario e unificato di valutazione di base sarà interamente affidato all’Inps, insieme a quello di invalidità civile, cecità civile e sordocecità e di individuazione degli alunni invalidi nelle scuole. Le nuove procedure saranno sperimentate a partire dal 2025 per poi entrare in funzione l’anno successivo, per dare tempo al personale di affrontare i corsi di aggiornamento necessari.
I nuovi livelli essenziali di prestazione per la disabilità
Anche la disabilità inoltre si prepara ad adattarsi ai Lep, i livelli essenziali di prestazione che tutte le regioni devono garantire a livello sanitario per non creare squilibri nel servizio sanitario nazionale in diverse parti d’Italia. Per garantire che anche il sistema previdenziale riguardante l’invalidità sia adattato a queste misure, verrà istituita una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
La cabina di regia dovrà dapprima verificare i livelli di prestazione attuali alle persone disabili nelle varie regioni. A seguito dei risultati di queste analisi, dovrà proporre delle linee guida per individuare i livelli essenziali di prestazione. Dovrà poi integrare queste osservazioni con il livelli essenziali di assistenza ad oggi in uso. Infine dovrà assicurarsi che i Lep vengano applicati nelle varie regioni, coordinando agevolazioni e sussidi.
Tra i parametri che la cabina di regia dovrà seguire ci sarà anche il nuovo progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato della persona disabile. Anche questo aspetto entrerà a far parte in ogni misura della definizione dei nuovi livelli essenziali di prestazione.