Dal secondo Dopoguerra in poi il mondo imprenditoriale italiano ha contribuito enormemente alla crescita del paese, e tra le istituzioni di maggior rilievo in questo positivo percorso vi è sicuramente il consorzio.
Fondato sull’idea della collaborazione reciproca tra imprese, il consorzio ha una serie di peculiarità che meritano di essere conosciute e comprese. Ecco che cosa c’è da sapere a riguardo, come funziona un consorzio, quali tipologie esistono e come si costituisce tra imprese. I dettagli.
Indice
Cos’è un consorzio
Vediamo nel dettaglio cos’è un consorzio. Con questo termine si definisce un’associazione fra imprese di natura economica, che ha lo scopo di realizzare gli interessi finanziari dei partecipanti, attraverso – come accennato in apertura – la collaborazione fra le imprese consorziate.
La definizione del consorzio è riportata all’art. 2602 Codice Civile, secondo cui:
Con il contratto di consorzio più imprenditori istituiscono un’organizzazione comune per la disciplina o per lo svolgimento di determinate fasi delle rispettive imprese.
Tale collaborazione è mirata alla massimizzazione dei risultati che intendono raggiungere. Si tratta in sostanza di una collaborazione interaziendale, regolata e decisa in comune e in principio. I consorzi sono regolamentati nel dettaglio dal nostro Codice Civile, che ne stabilisce organizzazione e forma.
Dal punto di vista tecnico-giuridico, queste organizzazioni rientrano nella categoria dei contratti plurilaterali con comunione di scopo, ovvero contratti con più parti che insieme perseguono un obiettivo comune e condiviso.
Il contratto viene stipulato per iscritto e deve indicare tra le altre cose l’oggetto e la durata del consorzio, gli obblighi e i contributi dei consorziati, i casi di recesso e di esclusione.
Nel contratto di consorzio occorre inserire gli obblighi e le clausole di recesso dei consorziati, con l’oggetto e la durata del consorzio e i contributi dei distinti partecipanti.
Chi fa parte del consorzio
Per legge possono costituire un consorzio, le persone fisiche o giuridiche (scopri la differenza) di diverse dimensioni, a condizione che siano qualificate come imprese (salvo quanto tra poco diremo sui consorzi misti).
Attenzione però, le attività economiche di chi è incluso nel consorzio – o sta pensando di costituirne uno – devono essere le stesse, oppure strettamente legate tra di loro.
Due aspetti molto importanti, che attengono ai profili dei partecipanti, sono i seguenti:
- ogni impresa parte del consorzio conserverà la sua identità, a condizione che accetti la regolazione di determinate parti del suo processo produttivo da parte del consorzio
- non è ammessa la concorrenza tra gli stessi componenti del consorzio, poiché – come detto – la finalità è la mutua crescita e il supporto reciproco
Un esempio classico di associazione di questo tipo è il consorzio agricolo, formato da imprenditori che lavorano nello stesso settore. Ma ci possono essere anche dei consorzi che riguardano non solo le imprese.
Infatti tra le tipologie di associazioni, vi sono altresì i consorzi misti, i quali hanno tra i loro associati anche enti pubblici e privati. Lo scopo della presenza di essi nei consorzi è fornire sostegno economico finanziario ai tali entità associazionistiche.
Le tipologie di consorzi
Ci sono diversi tipi di consorzi che possono essere costituiti da imprenditori e imprese. Ecco la distinzione:
- consorzio interno, si tratta di un consorzio i cui partecipanti regolamentano le loro attività e le fasi delle imprese consorziate
- consorzio con attività esterna, ossia quello in cui l’organizzazione dei consorziati è destinata ad attività rivolte verso l’esterno del consorzio stesso. Cioè il consorzio svolge delle attività che lo mettono in relazione con soggetti terzi, ha personalità giuridica e può sottoscrivere contratti a nome proprio
- consorzio in materia di appalti, le imprese si uniscono in un consorzio in materia di appalti per organizzare e coordinare la partecipazione ad una procedura di appalto. Un consorzio di questo tipo può presentare offerte a gare e a trattative private
- consorzio misto, con partecipazione di soggetti non imprenditoriali, a patto che relative attività siano connesse a quelle di impresa.
Come si costituisce un consorzio di imprese
Il consorzio di imprese rappresenta un contratto che viene stipulato da più imprenditori. Per creare un consorzio occorre:
- scegliere la tipologia di consorzio, per prima cosa bisogna scegliere la tipologia di consorzio a cui aderire, ad attività interna o ad attività esterna
- depositare l’atto costitutivo presso il Registro delle Imprese
- creare un fondo consortile, in quanto un consorzio si deve dotare di un fondo che viene costituito con i contributi dei consorziati e dai beni acquistati attraverso questi contributi. Il fondo rappresenta il patrimonio del consorzio
- nominare degli agenti di commercio, poiché è opportuno che un consorzio abbia dei rappresentanti in grado di occuparsi della diffusione dei prodotti del consorzio stesso, ad esempio, in ambito alimentare ed agricolo
- adempiere agli obblighi fiscali, gli obblighi fiscali di un consorzio sono quelli tradizionali, cioè l’iscrizione alla Camera di Commercio e l’apertura di una partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate, che può essere fatta anche online. Inoltre, deve provvedere all’iscrizione all’Inps.
Come funziona un consorzio
È il momento di vedere come funziona un consorzio. I partecipanti ad un consorzio sono gli imprenditori che svolgono la stessa attività, oppure attività collegate.
Il consorzio consente di condividere esperienze e ottenere più visibilità e credibilità sul mercato, aumentando il proprio potere contrattuale. Inoltre l’istituto è tipicamente orientato a produrre beni o servizi utili o necessari alle imprese del consorzio, portando un tangibile vantaggio alla stessa attività di impresa.
Non solo. Il capitale messo a disposizione del consorzio potrà permettere di comprare moderne apparecchiature, investire in formazione e ricerca, servirsi di figure professionali altamente qualificate, garantendo alle aziende che si aiutano reciprocamente la possibilità ai di avviare iniziative che potrebbero generare alti profitti.
Il consorzio può occuparsi sia di regolare le varie fasi delle aziende, sia di alternarle affinché ogni realtà imprenditoriale contribuisca per un passaggio specifico.
Se non è presente una specifica durata nel contratto che lo istituisce, il consorzio dura dieci anni.