Bcc, nuovo contratto bancari: +435 euro e riduzione oraria

I bancari del credito cooperativo hanno un nuovo contratto, valido fino al termine del 2025: ecco cosa prevede

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

È stato siglato un nuovo accordo per i bancari del credito cooperativo da parte di Federcasse e Fabi, Fisac, First, Ugl e Uilca. Di seguito spieghiamo dettagliatamente tutto ciò che comporta, con uno sguardo rivolto anche al prossimo futuro. Da luglio 2025, infatti, scatterà la riduzione oraria.

Bcc, stipendio aumentato

Il nuovo accordo prevede un aumento di 435 euro al livello medio di riferimento per i bancari del credito cooperativo. Si parla del 15% in più rispetto al livello retributivo attuale (terza area, quarto livello).

Un incremento considerevole, al quale occorre aggiungere anche una cifra una tantum, pari a 1.200 euro. Si tratta di un recupero degli arretrati, prevista per luglio. In linea con quanto deciso con l’accordo Abi-sindacati, ci sarà inoltre una riduzione dell’orario di impiego su base settimanale di 30 minuti. La prima tranche sarà di 300 euro e verrà erogata con la mensilità di settembre. A gennaio 2025 ci sarà poi un secondo step di 60 euro. Si andrà infine pienamente a regime con i 75 euro di gennaio 2026.

Ciò rappresenta però soltanto una porzione dei nuovi punti sottoscritti. L’accordo in sé riguarda circa 36.500 lavoratori. Scaduto il 31 dicembre 2022, avrà valore fino al 31 dicembre 2025, al netto degli arretrati maturati e conteggiati.

I dettagli dell’intesa

Le parti in causa hanno raggiunto un accordo sotto vari aspetti. Uno di questi è la riduzione del lavoro settimanale. Come detto, la portata è di mezz’ora, a parità ovviamente di retribuzione. Un aspetto che non verrà introdotto nel sistema fin da subito. Occorrerà infatti attendere il 1° luglio 2025, di fatto un anno intero.

È stata inoltre individuata un’indennità di cash-less di 90 euro. Il nuovo contratto prevede inoltre una previsione di contribuzione datoriale alla Banca del Tempo Solidale del 30%, in relazione a quanto volontariamente versato dai dipendenti.

Per due anni, inoltre, la contribuzione dedicata al Fondo di Sostegno al Reddito al Fondo Occupazione Credito Cooperativo sarà destinata alla Cassa Mutua Nazionale e alla premorienza. Un intervento cruciale per quanto concerne il fondo bilaterale.

Una sospensione temporanea dei versamenti, considerando l’attuale capienza di circa 90 milioni di euro. Tutto ciò per il biennio 2025-2026. Sarà trasferito un contributo pari allo 0,36% della retribuzione imponibile. Per due terzi a carico delle aziende e per un terzo sulle spalle dei lavoratori.

La cifra indicata avrà come conseguenza un implemento del FOOC per lo 0,28%. Per lo 0,06% invece implementerà la contribuzione della Cassa Mutua Nazionale, così come contribuirà alla costituzione di un “fondo premorienza”. Quest’ultimo fa riferimento alle necessità delle famiglie dei dipendenti deceduti in costanza di rapporto di lavoro (0,02%).

Ecco ulteriori aspetti di cui tener conto: presi in esame modelli partecipativi sostenibili, al fine di coinvolgere attivamente i dipendenti nella vita d’azienda; contrasto alla desertificazione bancaria nei territori a rischio.