Etichette energetiche sugli smartphone? In futuro sì. L’Unione europea vuole estendere anche a cellulari e tablet l’obbligo di certificazione già in vigore per gli elettrodomestici. L’obiettivo è ovviamente “green”, per proteggere l’ambiente (col taglio delle emissioni di CO2 per la produzione elettronica) e sostenere l’economia circolare attraverso scelte ecosostenibili e riduzione dei consumi (delle nuove regole Ue abbiamo parlato anche qui).
Un tuffo nel passato, visto che fino a una decina di anni si usavano ancora cellulari dotati di sportellino posteriore apribile che permetteva di rimuovere facilmente la batteria. Ma quindi l’Europa ci imporrà di usare smartphone con batterie sostituibili? E da quando? Proviamo a fare chiarezza.
La sfida europea: economia circolare per batterie e terre rare.
Cosa ha deciso l’Ue sulle batterie
Il 14 giugno il Parlamento europeo ha approvato un pacchetto di misure relative alla gestione delle batterie di auto elettriche e in generale di prodotti di tecnologia. Una mossa potenzialmente rivoluzionaria per l’intero settore, passata con voto unanime. Diciamolo subito: il provvedimento non riguarda cellulari e smartphone, per i quali invece Bruxelles dovrà varare un testo ad hoc. Quindi sono infondate le ipotesi e le voci circolate in questi giorni che parlavano di obbligo entro il 2027 di avere smartphone muniti di batteria sostituibile.
Nel testo del regolamento adottato dall’Ue, visionabile a questo indirizzo, si parla infatti di “alcune batterie non ricaricabili di uso generale”, le quali “possono essere inefficienti in termini di uso di risorse ed energia”. Ed è la stessa Commissione Ue a rimandare la decisione su dispositivi specifici come gli smartphone, affermando che “per le batterie incorporate nei telefoni cellulari e nei tablet è opportuno stabilire requisiti in materia di prestazioni e durabilità“.
Il tutto “mediante un regolamento futuro sulla progettazione ecocompatibile riguardante i telefoni e i tablet e aggiornare il regolamento (UE) n. 617/2013 della Commissione relativo ai computer e ai server informatici. Per le altre batterie portatili incorporate in altri apparecchi, come gli attrezzi da giardinaggio o gli utensili elettrici senza fili, la possibilità di stabilire requisiti minimi in materia di prestazioni e durabilità dovrebbe essere affrontata nei pertinenti atti giuridici sui prodotti, come gli atti di esecuzione a norma della direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, o in altri atti giuridici dell’Unione”.
Per quali dispositivi saranno obbligatorie le batterie sostituibili
In sostanza, l’obbligo sarà introdotto per tutti quei dispositivi dotati di batterie non ricaricabili, “se queste sono soggette a rapido consumo”. Un esempio? I controller di Play Station e Xbox o i robot aspirapolvere. Non ci sarà l’obbligo invece per i telecomandi, la cui batteria dura addirittura anni senza bisogno di ricaricarla o cambiarla. Si attende in ogni caso una tabella tecnica specifica in cui si venga quantificato il “rapido consumo” sotto il quale scatterà l’obbligo di batterie sostituibili.
Il fine ultimo di Bruxelles è quello di incentivare il riciclo delle batterie e la produzione di celle al litio più facili da sostituire, da smaltire e da produrre. Il tutto con una tracciabilità sicura e certificata, come per i grandi elettrodomestici. Una tappa fondamentale in questo percorso di “rivoluzione verde” passa dal recupero delle batterie per lo smaltimento. Da qui la necessità che i consumatori vengano messi nelle condizioni migliori di sostituire le batterie dei propri dispositivi quotidiani e domestici in tutta sicurezza. Per il bene di loro stessi, dei dispositivi e del pianeta.