Oltre 24 ore di down per il PlayStation Network di Sony, dalla notte dell’8 febbraio alle prime ore del 9 febbraio. Milioni di utenti non hanno potuto accedere a servizi essenziali come i giochi online, la gestione dell’account e il PlayStation Store, e soprattutto non hanno potuto usufruire dei vantaggi a pagamento degli abbonamenti, come la possibilità di scaricare e usare i titoli dei piani Plus.
Si è trattato del disservizio più lungo della storia del brand dal 2011, ai tempi del Psn Gate, dopo il quale la multinazionale giapponese fu costretta a pagare risarcimenti milionari alla comunità dei gamer. Sono in tanti a chiedersi se anche questa volta gli utenti si vedranno ricompensati per le ore di gioco perse.
È arrivato in queste ore un comunicato dai vertici di Sony che chiarisce che sì, alcuni avranno effettivamente un risarcimento, ma non è certo quello auspicato nel corso delle tante ore di blackout del mondo videoludico.
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Indignazione tra i gamer e gli abbonati Plus
La prolungata in attività del Psn ha creato un’ondata di indignazione tra i giocatori, che si sono riversati su Reddit e altre piattaforme social lamentando l’impossibilità di accedere a tutti i titoli che richiedono l’autenticazione ai server Sony.
Non sono solo quelli multiplayer a necessitare della connessione a internet, infatti, ma anche i giochi single player con funzioni online o scaricati attraverso i piani di abbonamento – che permettono di “affittare” nuove uscite, grandi classici, piccoli capolavori indie e una vasta porzione del catalogo.
Dal 6 settembre 2023, tra l’altro, gli aumenti sui piani Plus hanno acceso il malcontento tra gli abbonati. I prezzi sono diventati quelli attuali:
- PlayStation Plus Essential – 8,99 euro al mese, 24,99 euro per tre mesi o 71,99 euro all’anno;
- PlayStation Plus Extra – 13,99 euro al mese, 39,99 euro per tre mesi o 125,99 euro all’anno;
- PlayStation Plus Premium – 16,99 euro al mese, 49,99 euro per tre mesi o 151,99 euro all’anno.
Il risarcimento di un euro per il down di 24 ore
Proprio a causa dei costi elevati degli abbonamenti, gli utenti hanno chiesto a gran voce delle compensazioni a Sony. E le hanno ottenute. In risposta alle tante pressioni ricevute durante le ore di down, i vertici PlayStation hanno fatto sapere che prolungheranno per 5 giorni i piani già attivi, in automatico.
In sostanza solo i gamer Plus avranno diritto a un risarcimento che, a conti fatti, ammonterà a meno di 2,85 euro per chi paga il Plus Premium ogni mese e a poco meno di 1 euro per chi paga il Plus Essential annualmente. Cifre particolarmente basse e ben lontane da quelle che Sony ha dovuto pagare dopo il Psn Gate del 2011.
Il down di PlayStation Network nel 2011
Dal 20 aprile al 15 maggio 2011 il PlayStation Network rimase offline per 23 giorni a causa di un attacco hacker in cui rimasero compromessi i dati personali di circa 77 milioni di utenti, inclusi nomi, indirizzi e-mail, password e, in alcuni casi, estremi di pagamento.
Sony fu costretta a chiudere completamente il servizio per rafforzare la sicurezza, venendo sottoposta anche a indagini governative e ricevendo cause legali. Per rimediare al danno e cercare di riconquistare la fiducia della comunità, lanciò il programma Welcome Back, che offriva agli utenti:
- due giochi gratuiti per PlayStation 3 e PlaySation Portable a scelta tra una selezione limitata;
- 30 giorni di abbonamento gratuito a PlayStation Plus per tutti gli utenti, che salivano a 60 per i già abbonati;
- estensione del periodo di abbonamento a PlayStation Plus e Qriocity per compensare i giorni di inattività;
- protezione gratuita dell’identità per un anno negli Stati Uniti, a causa del rischio di furto dei dati finanziari.
Come è facile immaginare dalla reazione di Sony al down dell’8 e 9 febbraio, la situazione è ben diversa da quella del 2011 e non dovrebbero esserci stati problemi di sicurezza. Improbabile che ci sia stato un attacco hacker con perdita di dati, dunque, solo un guasto dei server o operazioni di manutenzione che non sono andate a buon fine.