Pagamenti digitali: evoluzione del mercato, ma permangono criticità. Lo stato del BNPL

I dati confermano un’ulteriore evoluzione del mercato, caratterizzata da un uso di strumenti alternativi al contante e un maggiore utilizzo di strumenti innovativi.

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Donatella Maisto

Esperta in digital trasformation e tecnologie emergenti

Dopo 20 anni nel legal e hr, si occupa di informazione, ricerca e sviluppo. Esperta in digital transformation, tecnologie emergenti e standard internazionali per la sostenibilità, segue l’Innovation Hub della Camera di Commercio italiana per la Svizzera. MIT Alumni.

I dati emersi dalla XX edizione dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments confermano un’ulteriore evoluzione del mercato, caratterizzata da un uso di strumenti alternativi al contante e un maggiore utilizzo di strumenti innovativi.

Si registra un incremento del +24% dei pagamenti cashless, dato che sale al +29% se si considerano i pagamenti effettuati, via Pos, con le carte di debito, che trainano positivamente la dismissione dell’uso dei contanti.

Questi dati tengono conto sia del numero di operazioni che degli importi complessivi delle transazioni, ma, soprattutto, su di essi pesa l’incremento dell’incidenza delle transazioni online, nei primi 6 mesi del 2022.

La crescita dell’uso di carte di debito e prepagate e dell’opzione rateale (BNPL) è significativa, soprattutto, per la realtà italiana.

Famiglie e Travel&Entertainment

Le carte prepagate continuano la loro corsa e il loro utilizzo, nel 2021, attraverso l’e-commerce, ha generato un incremento del +34,7% del numero di operazioni. Il transato supera i 54,1 miliardi di euro, registrando +26,6% sul 2020.

L’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments evidenzia che “tale incremento risulta più marcato rispetto a quello del numero di transazioni effettuate, anche per via della ripresa delle spese delle famiglie nell’ambito del Travel&Entertainment”.

Sebbene la ripresa sia sufficientemente netta, non si raggiungono i dati registrati nel 2019, pre-Pandemia.

Il boom delle carte di debito

Le operazioni effettuate con le carte di debito segnano una crescita a doppia cifra: +53,5% rispetto al 2020.

Anche i volumi complessivi nel 2021 hanno sfiorato quota 184 miliardi di euro. La media dell’utilizzo delle carte di debito sale a 4,6 volte al mese rispetto al 4,2 del 2021, mentre la spesa media mensile supera i 400 euro.

Significativa è la diffusione, anche, delle carte di credito opzione/rateali: +16,8%.

La metà degli utilizzatori delle carte di credito, attive sul mercato italiano, tuttavia, preferisce la modalità a saldo, che caratterizza l’82% dei flussi.

Solo il 18% mostra interesse per la rateizzazione. I rimborsi rateali con le carte opzione si riferiscono al 12% del totale.

Questo dato si compone di due elementi nella sua enucleazione: uso via linea di credito e operazioni instalment, ovvero il finanziamento di una o più spese tramite un piano di rimborso predefinito. Il restante 6% si riferisce al valore delle transazioni con le carte rateali cd. “pure”.

L’uso online rappresenta un quarto delle transazioni complessive delle carte opzione/rateali. Nel primo semestre 2022 i volumi rateizzati via carta, trainati dall’instalment, segnano +11%.

I pagamenti via app registrano un tasso di crescita del +73% rispetto al 2021.Con riferimento al segmento 18-34 anni è più che raddoppiata, nei primi sei mesi del 2022, la conoscenza del BNPL, che si afferma come merchant-driver.

Heavy User e Sicurezza

L’analisi della domanda evidenzia un incremento della frequenza d’uso, anche degli heavy user, dei pagamenti digitali rispetto al 2021, sia per la carta di credito, sia, soprattutto, per la carta di debito.

Si registra anche la progressiva contrazione di chi ha una “soglia psicologica” di spesa all’uso della carta di credito per gli acquisti, che interessa trasversalmente tutte le generazioni.

Gli heavy user della funzionalità contactless della carta di credito sono in continuo aumento e il 77% dei titolari ha pagato con questa modalità più di due volte al mese, rispetto al 70% di inizio 2021.

Il rischio di credito si riduce per le carte a saldo, confermando il trend discendente, mentre aumenta lievemente per le carte rateali.

La preferenza all’uso del contante si sta progressivamente riducendo e il segmento dei Cash Lover attuali e futuri risulta in ulteriore calo rispetto al 2021, facilitato anche dalla percezione di una maggiore apertura verso i pagamenti digitali da parte degli esercenti, che può andare a favore dell’ampliamento del mercato.

Dalle analisi condotte sui consumatori emerge il bisogno/opportunità di maggiori rassicurazioni in tema di sicurezza dei pagamenti digitali, per favorirne un uso più disinvolto e ad ampio spettro.

Raddoppia, infatti, rispetto al 2021, l’abbandono della carta a seguito di esperienze di frodi e clonazioni, e cresce, tra i driver di sottoscrizione della carta di credito, la rilevanza dell’affidabilità del brand.

Gli M-Payment

Prosegue la diffusione della conoscenza dei pagamenti da smartphone/app e la quota di User vede una ulteriore estensione nei primi 6 mesi del 2022.

Il bacino potenziale degli M-payment è in costante e progressiva crescita e le potenzialità di una ulteriore e significativa espansione sono elevate, grazie anche ai dispositivi wearable, che aprono ad un utilizzo in aumento, che interessa trasversalmente tutte le generazioni.

Buy Now Pay Later (BNPL)

La soluzione di pagamento rateale Buy Now Pay Later, favorita dal recepimento a livello nazionale della direttiva PSD2 e dalle maggiori abitudini digitali e dalla crescita del e-commerce, a seguito della Pandemia, ha mostrato anche in Italia una forte crescita.

L’analisi presso i consumatori mette in luce una notorietà del Buy Now Pay Later elevata e in rafforzamento negli ultimi mesi, anche tra i Baby Boomer.

L’analisi realizzata per confrontare un cluster ascrivibile al BNPL con finanziamenti finalizzati small ticket più classici, tra il 2020 e il 2021, ha messo in luce come il BNPL stia registrando tassi di crescita della domanda esponenzialmente maggiori.

Tra chi conosce, ma non utilizza il BNPL, è elevata la quota di interessati a sperimentare, per gli acquisti futuri, questa nuova modalità di pagamento dilazionato, che potrebbe avere positive ricadute sulla propensione all’acquisto e sull’incremento dei volumi di spesa futuri da parte degli italiani.

Nonostante gli impatti negativi dell’inflazione sul potere d’acquisto delle famiglie il BNPL si configurerebbe come un servizio strategico, al punto che cresce la concorrenza intorno ai servizi BNPL da parte delle Big Tech, piattaforme di e-commerce e Fintech, che li incorporano nelle loro soluzioni.

La prima Big Tech a tuffarsi nel BNPL è stata Amazon che, dal 2019, ha integrato un servizio di rateizzazione istantanea sulla propria piattaforma di e-commerce.

L’interesse delle Big Tech continua. Ne è testimone Apple, anche se il lancio di Apple Pay Later continua ad essere rimandato ed è ancora senza data certa. Apple Pay Later è (sarà) una funzione di Apple Pay.

Si stima che le transazioni globali raggiungeranno quota 680 miliardi di dollari entro il 2025.

Tuttavia, consapevolezza e uso in Europa e in Italia hanno ancora bassi livelli di penetrazione. L’unica eccezione è il Regno Unito, dove raggiunge il 69% della popolazione sotto il profilo della consapevolezza, mentre l’uso sale al 29%.

In Italia la consapevolezza e l’impiego di questa opzione di pagamento si piazzano, rispettivamente, al 39% e al 10%, dati in linea con il comportamento di altri Paesi europei come Spagna e Portogallo.

Il Buy Now Pay Later rappresenta un’opportunità in grado di offrire ricavi aggiuntivi, aumentando la soddisfazione dei clienti.

Pioniera della rateizzazione è stata la svedese Klarna nel 2005, seguita dalle Fintech statunitensi Affirm e Sezzle, le europee Oney e PayPlug e  ClearPay.

Sono invece Made in Italy Scalapay e Soisy .

Secondo un sondaggio di ClearPay il 45% di chi ha impiegato il BNPL ha acquistato online:

  • capi di abbigliamento (45,5%);
  • libri cartacei (39,6%);
  • farmaci (38,1%);
  • cosmetici (32,3%).

Inflazione e mancati pagamenti sono, però, gli ostacoli principali nel mercato Bnpl.

Le autorità europee e statunitensi accendono i fari sul fenomeno che espone i consumatori al sovraindebitamento, a causa dell’accessibilità facilitata delle rate.

Da uno studio di Lending Tree, più di 4 americani su 10 hanno speso oltre quanto avrebbero voluto e il 42% non ha saldato in tempo una o più rate.

Da un’indagine di Morning Consult, chi usa il Bnpl corre un rischio doppio di esaurire le proprie disponibilità.

Gli italiani usano il BNPL principalmente per acquistare online, per importi medio-piccoli e per periodi di media durata. In particolare:

  • il 54% degli italiani ha scelto il BPNL per acquisti online
  • il 46% per importi inferiori a 800 euro
  • il 22% per acquisti per un importo compreso tra gli 800 e i 1.000 euro, contro la media del 13% degli altri Paesi
  • il 33% opta per un rimborso rateizzato da 7 a 12 rate mensili.