Cos’è la Building Automation e differenze con la domotica

Scopri in cosa consiste la Building Automation, come funziona e in cosa è diversa dalla domotica

A molti di voi sarà certamente capitato di sentir parlare di domotica o di smart home, soprattutto se siete tra coloro i quali sono in procinto di acquistare una nuova casa o intendono ristrutturare un’abitazione già esistente. Più raramente, invece, probabilmente, avrete sentito parlare di Building Automation. Eppure, questi termini poc’anzi citati, nel linguaggio quotidiano, sono a volte utilizzati impropriamente come sinonimi. Ci sono, però, delle sostanziali differenze tra di loro. È giunto il momento di fare chiarezza. In italiano, la Building Automation è conosciuta anche come “Automazione degli edifici”. Per questo specifico ambito il nostro governo prevede anche alcune detrazioni fiscali, condizionate a specifici requisiti.

Pertanto, anche per accedere a tali agevolazioni, è fondamentale capire con esattezza cos’è la Building Automation e come funziona, a partire dagli elementi che la accomunano o la differenziano dalla domotica ma anche sulla base delle sue caratteristiche specifiche. A questo scopo è importante anche prendere in considerazione alcuni esempi di Building Automation, in modo da poter avere le idee ancora più chiare su tutta la gamma di vantaggi che essa è in grado di offrire a chi decide di ricorrervi.

Domotica e Building Automation: cosa sono e quali sono le differenze

Per capire cos’è esattamente la Building Automation, come già accennato in precedenza, è necessario partire dalla definizione precisa di domotica. Si tratta di una scienza interdisciplinare, nata nel corso della Terza Rivoluzione Industriale e in questi ultimi anni in fase di piena espansione ed evoluzione (parallelamente allo sviluppo delle smart home, legate ai principi dell’Internet of Things).

Questa particolare scienza interdisciplinare si occupa del modo in cui lo sviluppo tecnologico è in grado di migliorare la qualità della vita all’interno degli ambienti antropizzati, con particolare riferimento alle abitazioni. Non a caso, con il termine domotica si intende anche, più semplicemente, l’”automazione della casa”.

Le principali aree di automazione della domotica sono: la gestione del microclima e dei requisiti energetici, la gestione degli elettrodomestici, la comunicazione e l’informazione e infine (ultima ma non in ordine di importanza) la sicurezza. Ora che è più chiaro cos’è esattamente la domotica, è possibile delimitare con più precisione l’ambito di interesse della Building Automation. Se, infatti, la domotica fa riferimento all’automazione della casa, la Building Automation si occupa dell’automazione degli edifici, un settore già consolidato da diversi anni (ben prima del boom della domotica).

Al di là della semplice definizione sintetica, è importante capire che la Building Automation può essere considerata a un livello superiore, in quanto rappresenta la centralizzazione delle centralizzazioni contemplate dalla domotica, che a sua volta, invece, deve ri-distribuire i servizi consentiti dalla Building Automation. Il vantaggio, nel caso della Building Automation, è che in questo modo, all’interno di un edificio, i singoli appartamenti possono beneficiare di alcuni determinati servizi (dall’acqua all’energia elettrica, dal gas al riscaldamento) forniti in modalità “comunitaria”, con la possibilità di ripartire i costi.

A questo punto è doveroso, però, precisare che l’Automazione degli edifici non riguarda solo quelli ad uso abitativo, cioè i condomini. La Building Automation, infatti, si occupa di rendere più efficiente il funzionamento di ogni edificio (sia esso un palazzo con appartamenti o uffici oppure, per esempio, una scuola, un albergo o un ospedale) migliorandone i suoi livelli di vivibilità, comfort e sicurezza attraverso l’utilizzo di tecnologie che permettono di gestire in maniera automatizzata e integrata alcune parti di esso.

Le principali aree di automazione della Building Automation sono:

  • il controllo degli accessi;
  • il controllo e la gestione del sistema d’illuminazione;
  • il controllo e la gestione del sistema di termoregolazione (il condizionamento dell’aria);
  • la raccolta e l’esportazione dei dati.

Come funziona la Building Automation

La Building Automation, a livello pratico, consiste nell’implementazione di sistemi smart e connessi di tipo hardware e software che consentono la gestione e il controllo di vari processi dell’edificio tramite un’unità di controllo centralizzato, anche da remoto (tramite app o altre piattaforme specifiche). Un efficace sistema di Building Automation permette di monitorare le prestazioni e rilevare tempestivamente eventuali guasti nei vari processi.

L’automazione degli edifici è resa possibile dal lavoro integrato di cinque diversi elementi:

  • i sensori, che rilevano informazioni dall’ambiente circostante e le comunicano ai controller;
  • i controller, che raccolgono i dati forniti dai sensori, li elaborano e inviano, di conseguenza, i comandi ai sistemi collegati;
  • i dispositivi di output, che rendono possibile l’esecuzione dei comandi ricevuti dai controller;
  • i protocolli di comunicazione, che permettono alle varie componenti del sistema di Building Automation di comunicare tra loro, tramite un linguaggio specifico;
  • l’interfaccia operatore, che consente all’operatore l’accesso e la gestione del sistema di automazione.

Esempi di Building Automation e vantaggi

Abbiamo già citato in precedenza le principali aree di automazione in cui è in grado di intervenire la Building Automation. Per capire a pieno i vantaggi che l’automazione degli edifici è in grado di offrire a chi decide di ricorrervi, però, può essere utile analizzare nel dettaglio alcuni esempi pratici. All’interno dei locali di un’azienda, la Building Automation può consentire di monitorare e regolare gli accessi dei lavoratori nelle diverse aree dell’edificio.

Tale funzione si rivela evidentemente molto utile in tempi di pandemia di Covid-19, distanziamento sociale, smart o remote working e alternanza casa-ufficio. Allo stesso modo, questa possibilità può rivelarsi particolarmente preziosa anche per scongiurare possibili incidenti sul lavoro, riducendo al minimo il rischio di collisioni tra esseri umani e macchine.

Non solo: il controllo sugli accessi all’edificio può rivelarsi determinante anche in termini di sicurezza. I sensori utilizzati nei sistemi di Building Automation, infatti, possono essere programmati anche con funzione antintrusione. L’utilizzo di particolari sensori rende poi possibile, grazie alla Building Automation, di gestire in maniera più efficace ed efficiente il sistema di illuminazione di un edificio. La luce di un ambiente, per esempio, può essere attivata, disattivata o resa più tenue in base all’eventuale presenza di persone all’interno dell’ambiente stesso: una delle modalità possibili è quella di impostare il sistema in modo che la luce si spenga 10, 15, 30 minuti dopo l’ultimo movimento rilevato dal sensore.

Nell’area esterna di un’azienda, invece, un sensore può rilevare il livello di illuminazione dell’ambiente circostante e, sulla base di esso, modulare il sistema di luci esterno all’edificio (per esempio nei pressi dell’uscita o nel parcheggio). Oltre che tramite sensori, il sistema di illuminazione può essere programmato e regolato anche in base a un timer preimpostato. Appare evidente che una gestione simile del sistema di illuminazione si traduce in un risparmio energetico e, quindi, economico, dal momento che, grazie alla Building Automation, l’utilizzo è legato all’effettivo bisogno, senza dispersioni di energia e inutili sprechi. Ciò rappresenta un vantaggio anche in termini di sostenibilità ambientale.

I medesimi benefici si riscontrano nell’ambito del sistema di termoregolazione: come per l’illuminazione, la Building Automation permette infatti di regolare la temperatura all’interno di un ambiente sulla base delle condizioni dell’ambiente esterno o in relazione alla presenza di una o più persone nell’ambiente stesso. Oltre agli impianti di riscaldamento e raffreddamento, a migliorare la gestione della temperatura interna, ma non solo (c’è un’influenza anche sul comfort visivo e acustico) contribuiscono anche i sistemi automatizzati di “ombreggiatura” (tapparelle, tende etc.).

Anche il loro funzionamento può essere collegato in maniera automatizzata ai diversi input provenienti dall’ambiente esterno o interno. La gestione dei vari dati tramite Building Automation può rivelarsi fondamentale in molti ambiti, in particolar modo nel settore ospedaliero: lì, infatti, è in grado di rendere più efficiente l’organizzazione degli accessi alle varie strutture e alle visite mediche.

Building Automation e detrazioni fiscali: cosa prevede il governo

Abbiamo appena enunciato alcuni dei diversi vantaggi pratici riferiti all’utilizzo della Building Automation. C’è, però, un ulteriore beneficio, legato al fatto che, come già accennato, il governo italiano prevede specifiche detrazioni fiscali per chi effettua interventi di automazione degli edifici. Nello specifico, i sistemi di Building Automation rientrano tra gli interventi previsti dall’Ecobonus. Tali sistemi di Building Automation devono consentire “la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria o di climatizzazione estiva, compreso il loro controllo da remoto attraverso canali multimediali”.

L’entità del beneficio, legato ad alcuni specifici requisiti, consiste in un’aliquota di detrazione dall’IRPEF o IRES pari al 65% delle spese totali sostenute. La Building Automation, però, è menzionata anche nel cosiddetto Superbonus. Nel caso in cui, infatti, si adottino sistemi di Building Automation, o sulle parti comuni o sulle singole unità abitative, congiuntamente ad almeno uno dei cosiddetti “interventi trainanti” previsti dal Superbonus, è possibile godere di una detrazione al 110% sul valore complessivo degli interventi.

Gli “interventi trainanti” previsti dal Superbonus sono: gli interventi di isolamento termico sugli involucri edilizi; la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni; la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari di edifici plurifamiliari; gli interventi antisismici (Sismabonus).

È opportuno precisare che l’agevolazione al 110% per gli interventi legati alla Building Automation è condizionata, però, a un ulteriore fattore: per ottenere la detrazione fiscale gli interventi eseguiti devono comportare, nel loro complesso, il miglioramento di almeno 2 classi energetiche o, laddove ciò non fosse possibile, il conseguimento della massima classe energetica.