Vaccino Pfizer, la bufala sull’eccipiente cancerogeno per l’uomo

L'ex leghista Francesca Donato ha diffuso una bufala sull'eccipiente ALC-0315, che sarebbe nocivo per l'uomo: la spiegazione degli esperti e dei documenti ufficiali

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Redazione

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A metà gennaio l’ex leghista Francesca Donato ha diffuso un articolo sul proprio sito attribuendo a Pfizer la conferma che il vaccino Comirnaty contenga ALC-0315, un eccipiente cancerogeno. A rilevarlo sarebbe stata un’esperta di sicurezza sul lavoro e di rischio chimico, dopo aver valutato la documentazione messa a disposizione dell’azienda farmaceutica. Ma si tratta di una bufala.

Che cos’è un eccipiente

Come spiegato dal sito dell’Humanitas, un eccipiente è una sostanza inattive che compone un medicinale. La Fondazione Veronesi, sul proprio sito, aggiunge che si tratta di sostanze inerti che non possiedono proprietà terapeutiche: servono per ragioni legate al processo di produzione, per facilitarne l’assunzione o per rendere possibile l’assorbimento da parte dell’organismo.

Alcuni eccipienti possono avere rilevanza per la sicurezza di un medicinale: per esempio, i parabeni possono provocare reazioni allergiche ed è noto che i farmaci contenenti lattosio non sono indicati in soggetti intolleranti a questa sostanza. Pertanto i bugiardini dei medicinali riportano sempre specifiche avvertenze per determinati eccipienti, come imposto dalla Comunità europea.

ALC-0315: il presunto eccipiente cancerogeno

Secondo Francesca Donato, da sempre contraria al vaccino, è stata smentita da due siti anti-bufale, Facta News e Bufale.net. Si è unita anche Repubblica, che ha chiesto una spiegazione al direttore dell’Unità di farmacologia clinica del Policlinico universitario di Catania e membro della task force per Covid-19 della Società Italiana di Farmacologia, Filippo Drago.

L’esperto ha spiegato che l’eccipiente ALC0315 si trova nel vaccino di Pfizer, ma consiste in “lipidi sintetici che vengono utilizzati per inglobare l’mRna che poi viene utilizzato per la formulazione del vaccino e che serve a facilitarne l’ingresso nelle cellule. Anche nel vaccino di Moderna viene impiegato un lipide del tutto simile”.

Drago ha poi aggiunto che sia l’eccipiente ALC0315 sia l’eccipiente ALC0159, anch’esso presente nel vaccino di Pfizer, siano usati in assoluta sicurezza: inoltre l’ALC-0315 si trova anche in altri vaccini, come il rotavirus e la malaria.

È comunque vero che l’Ema, a luglio 2021, ha chiesto chiarimenti all’azienda farmaceutica, ma solo perché si trattava di un eccipiente considerato nuovo: l’Ema, a dicembre 2021, ha infine spiegato di aver ricevuto tutte le informazioni necessarie riguardanti la sicurezza degli eccipienti lipidici del vaccino, e in particolare sull’ALC-0315.

Come è nata la bufala

Ma come sarebbe nata la bufala? Secondo quanto scritto da Francesca Donato ci sarebbe un documento della compagnia biotecnologica Echelon Biosciences Inc. che descriverebbe l’eccipiente come strumento destinato alla ricerca e non per l’uso sull’uomo.

Drago ha spiegato che “la confusione è più che giustificata“, visto che i materiali prodotti da Echelon Biosciences Inc., tra cui l’eccipiente in questione, sono destinati soltanto ai laboratori: “Quando vengono venduti come prodotti di laboratorio, le sostanze non hanno una lavorazione e un controllo di qualità così rigorosi come invece è necessario fare quando il prodotto viene venduto per uso umano. Proprio per questo sul sito di Echelon l’eccipiente in questione viene definito come prodotto destinato soltanto alla ricerca e non per uso umano“.

In sostanza, Pfizer ha inserito nel suo vaccino l’eccipiente nella sua forma pura, mentre Echelon lo vende sciolto in una soluzione di cloroformio, che è una sostanza in grado di sciogliere i lipidi come verificato da Facta News. Ed è da escludere che venda direttamente a Pfizer la sostanza già alterata, come confermato dalla stessa Lo conferma la stessa Echelon, come riportato da Repubblica: “Il materiale che Echelon Biosciences sta producendo e vendendo non viene utilizzato nella produzione di vaccini ma soltanto per uso di ricerca nei laboratori”.