Se prenotate una casa online, non fate mai questi errori

Al 65% degli italiani è capitato di essere bersaglio di tentativi di truffa che sfruttano il nome Airbnb. Ecco come riconoscerli

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Anche questa estate sono tantissimi gli italiani che hanno scelto di trascorrere le vacanze dormendo in una casa privata anziché in un hotel o in un’altra soluzione. La più grande piattaforma di affitti brevi resta indiscussa Airbnb, ma attenzione: secondo il primo Rapporto Censis-DeepCyber, a ben il 65% degli italiani è capitato di essere bersaglio di tentativi di truffa con mail ingannevoli che sfruttano il nome della “regina della sharing economy“.

Come in ogni truffa l’obiettivo è sempre lo stesso: convincere le potenziali vittime a condividere dati sensibili, per potersi impossessare di informazioni personali, password e nel peggiore dei casi per violare conti bancari. Non a caso le prenotazioni di viaggi e case sono fra le 5 attività digitali che gli italiani ritengono a più alto rischio per la sicurezza dei propri dati personali. Per questo motivo la polizia e Airbnb hanno rilanciato anche quest’anno una campagna di prevenzione per aiutare chi prenota online a riconoscere le truffe.

Leggere l’annuncio con attenzione

Tra i consigli per non farsi truffare, bisogna considerare che un annuncio ben curato è di solito indice di un host e di una casa altrettanto in ordine. Attenzione ad un prezzo troppo competitivo per la settimana di Ferragosto, descrizioni particolarmente vaghe, la totale mancanza di recensioni o un profilo utente creato da pochi giorni.

In generale, è fondamentale leggere le recensioni. Ovvio che non ci saranno per gli appartamenti nuovi, ma potremo stare attenti a tutti gli altri eventuali segnali sospetti.

Non comunicare fuori dal sito Airbnb

Non comunicare mai via e-mail o attraverso WhatsApp e diffidare sempre da chi ci propone di lasciare il sito per accordarsi privatamente con la promessa di uno sconto: è il primo passo per chiederci un “acconto” sotto forma di bonifico, che poi naturalmente non verrà mai concluso e non ci sarà nessuna casa da prendere in affitto.

Non solo: se usciamo dalla piattaforma, non siamo più tutelati dalle garanzie offerte da Airbnb. Restando nella chat dell’app, invece, possiamo segnalare in qualsiasi momento al servizio clienti comportamenti sospetti.

No a link condivisi via mail o da altri siti

Diffidare sempre da chi ci propone affitti sui social, su siti di annunci di seconda mano o portali immobiliari per poi portarvi su un altro portale come Airbnb. C’è il rischio che condividano un link ad un sito fasullo. E attenzione anche alle e-mail con il logo della piattaforma: non è detto che siano autentiche. Le prenotazioni si concludono solamente dal sito o dall’app: se l’e-mail include la richiesta di un bonifico bancario, si tratta di una truffa.

Attenzione ai siti-clone

Per prenotare dallo smartphone, è fondamentale utilizzare sempre l’app di Airbnb, scaricandola dallo store ufficiale e non attraverso la navigazione internet. Dal computer, dobbiamo sempre assicurarci che le pagine non abbiano un indirizzo strano e che sia presente l’icona del lucchetto, che ci dice che il sito è sicuro e verificato.

Airbnb non è un’agenzia immobiliare

Diffidare di chi ci dice di aver dato incarico al sito di mostrarci la casa. Il portale infatti è solamente un portale di intermediazione, equidistante da host e guest.

Non pagare mai direttamente con bonifico

Se ci viene proposto di inviare una caparra, non fidiamoci: è contrario ai termini del servizio. Bisogna pagare esclusivamente attraverso carta di credito sul sito Airbnb e in nessun altro modo.

Airbnb trattiene l’intera somma dalla nostra carta e la inoltra all’host solamente 24 ore dopo l’avvenuto check-in, dandoci il tempo di arrivare a destinazione e verificare che la casa sia esattamente come pubblicizzata.

Attenzione agli alloggi “esca”

Se una volta arrivati a destinazione ci viene chiesto un cambio di sistemazione, ovviamente non all’altezza di quella prenotata, usando come scusa un problema improvviso sorto nell’appartamento originario che lo ha reso momentaneamente inagibile, la cosa migliore è documentare tutto e contattare subito Airbnb per avere un rimborso totale di quanto pagato.