Scuola, boom di iscrizioni: gli indirizzi che piacciono di più agli studenti

Arrivano i primi dati del MIUR: i 14enni italiani preferiscono ancora i Licei, ma non tutti. Gli istituti tecnici fanno più presa al Nord, professionali ancora in calo

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Alle 20 del 30 gennaio è scattata l’ora X per migliaia e migliaia di studenti italiani sulla scelta del loro futuro scolastico. Si sono infatti chiuse le iscrizioni per l’anno scolastico 2023/2024, che hanno visto non poche sorprese per quanto riguarda le preferenze sulla scuola superiore da frequentare (qui abbiamo fatto chiarezza sull’annunciata proroga per le iscrizioni).

I Licei restano la meta più gettonata dai 14enni, ma con i “crolli” di alcuni indirizzi. Crescono, seppur di poco anche gli istituti tecnici, soprattutto al Nord. Tutti i dati.

Quali scuole superiori preferiscono i ragazzi

Secondo i dati pubblicati dal Ministero dell’Università e del Merito, si assiste all’ormai consueto boom dei licei, scelti nel complesso dal 57,1% degli studenti (mezzo punto in più rispetto all’anno scorso). Aumentano però anche le iscrizioni agli Istituti tecnici, che salgono al 30,9% rispetto al 30,7% dell’anno precedente.

Qui il calendario scolastico 2022/2023.

I licei

Tra i vari indirizzi, quello più in difficoltà è il Liceo Classico, passato dall’epoca in cui era considerato la scuola della classe dirigente al 5,8% di nuovi iscritti (a gennaio 2022 era al 6,2%). A primeggiare è ancora una volta lo Scientifico, scelto da uno studente su quattro (il 26,1%). Segue il Liceo delle Scienze Umane (l’ex Magistero, dal 10,3% all’11,2%), mentre il Linguistico sale dal 7,4% al 7,7%. L’Artistico passa invece dal 5,5% al 4,9%, mentre i Licei a indirizzo Europeo e Internazionale vengono scelti dallo 0,4% degli studenti (contro lo 0,5% un anno fa). Infine i Licei Musicali e Coreutici vedono salire le iscrizioni dallo 0,7% allo 0,9%.

A livello regionale, in Lombardia il Classico registra un vero e proprio tonfo (scelto solo dal 3,7% dei 14enni), mentre nel Lazio non sembra accusare il colpo (9,2%). In Lombardia anche lo Scientifico perde eccezionalmente adesioni (11,7%) a favore di quello dell’indirizzo che prevede l’insegnamento dell’informatica al posto del latino (9,9%).

Dal punto di vista del genere, Il Liceo Linguistico raccoglie sempre più consensi fra le ragazze (passando dal 7,4% al 7,7%), mentre le Scienze umane registrano più iscrizioni tra i ragazzi anche grazie all’opzione economico-sociale, più gettonata per chi intende proseguire gli studi all’Università in ambito economico o giuridico (11,2% contro il 10,3% dell’anno scorso).

Gli istituti tecnici

Nonostante la lieve crescita nelle preferenze 2023/2024, gli istituti tecnici non sembrano ancora aver beneficiato dell’appello pronunciato dal ministro Giuseppe Valditara a favore dell’istruzione tecnica per potersi inserire nel mondo del lavoro. Cresce in particolare il Settore Economico, salito dal 10,3% del 2022/2023 all’11,5% di oggi. In questo settore, la scelta principale è quella per l’indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing”, selezionato dall’8,7% degli studenti, mentre il 2,8% sceglie l’indirizzo “Turismo”.

Frena invece il Settore Tecnologico, che passa dal 20,4% di un anno fa al 19,4% attuale. Gli indirizzi più gettonati sono “Informatica e Telecomunicazioni” (6%), “Meccanica, Meccatronica ed Energia” (2,8%) e “Chimica, Materiali e Biotecnologie” (2,4%). A livello regionale, è il Veneto a primeggiare per iscrizioni “tecniche” (38,8%).

Gli istituti professionali

Anche per l’anno scolastico 2023/2024 non si arresta la crisi degli istituti professionali, le cui iscrizioni passano dal 12,7% di un anno fa al 12,1% attuale. Gli indirizzi più gettonati sono “Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera” (4%), “Manutenzione e Assistenza Tecnica” e “Servizi per la Sanità e l’assistenza Sociale” (entrambi all’1,6%) e “Servizi Commerciali” (1,3%).

A livello regionale, è l’Emilia-Romagna a guidare la classifica degli studenti che scelgono un’istruzione professionale (15,6%).