Viaggiare in giro per il mondo è ormai diventato molto complicato, sia per i costi connessi a gite fuori porta oltre i confini italiani, sia soprattutto per le numerose regole da rispettare nei Paesi verso cui si viaggia. E si tratta di situazioni che a molti sfuggono e che poi, purtroppo, si presentano come cattive sorprese al ritorno in patria.
Lo sanno bene dei turisti francesi che si sono messi in macchina alla volta della Gran Bretagna e di Londra, Paese che dopo la Brexit chiede ai cittadini l’ingresso con passaporto. Ma a rendere difficoltoso il viaggio non è stato procurarsi i documenti, quanto alla brutta sorpresa di una multa a tre zeri per aver infranto delle regole alla guida di un minivan.
Multe da record da Londra
A raccontare quanto successo a dei turisti francesi è stato il The Guardian, che ha raccolto la denuncia di un gestore di una agenzia di viaggio della Francia di ritorno da una gita nel Regno Unito. Rimpatriato dopo alcuni giorni al di là della Manica, infatti, la sorpresa all’arrivo a casa è stata di quelle dure da digerire, con multe dalle cifre esorbitanti.
Oltre 30.000 euro di sanzione per Fernando Neiva, un costo monstre per delle multe accumulate nel corso della visita a Londra. Perché? Il minivan che guidava è passato più volte per le zone a basse emissioni Lez (Low Emission Zone) e Ulez (Ultra-low Emission Zone) che da anni limitano fortemente l’accesso di auto private nel centro della capitale per combattere il cambiamento climatico.
Il mezzo è stato registrato in ingresso e uscita dalla zona per 12 volte nel corso di una giornata, per una multa da 2.000 sterline a volta, a cui si sono sommati tre attraversamenti della Ulez che hanno portato il totale della multa a 26.100 sterline, ovvero quasi 30.000 euro.
Perché Londra multa i guidatori europei
Una brutta sorpresa sì, ma che poteva essere evitata facendo attenzione a quelle che sono le normative vigenti nel Regno Unito e nello specifico a Londra. Il sindaco Sadiq Khan, infatti, da anni si batte contro l’inquinamento e da diverso tempo ha approvato e sta espandendo sempre di più le zone a basse emissioni Lez e Ulez.
Una scelta presa, come avviene anche a Milano con le ZTL e le varie Aree della città limitate all’ingresso di determinati veicoli, per arginare quanto più possibile l’aumento dell’inquinamento nella capitale inglese. Ma come avviene in Italia, anche in Inghilterra c’è un modo per non incappare nelle multe, anche se i cittadini europei sono penalizzati. Per accedere a queste zone, se non si possiede un veicolo elettrico, servono infatti circa 15 euro al giorno e ogni passaggio per entrare in centro è monitorato da telecamere 24 ore su 24. Ma se i mezzi non sono immatricolati nel Regno Unito, c’è un altro problema.
Le auto europee, ma anche provenienti da altri luoghi del globo, devono infatti essere preventivamente registrate presso l’ente “Tfl” (Transport for London) affinché le caratteristiche del mezzo, si esso una vettura o uno scooter, siano condivise con le autorità locali. Ma ciò non basta, perché le multe si applicano anche se il veicolo è perfettamente in regola in termini di emissioni. E lo sanno bene oltre 18mila guidatori che tra gennaio e settembre 2022 hanno ricevuto multe per aver attraversato il centro della capitale britannica senza la dovuta autorizzazione.
La Brexit, va sottolineato, non c’entra nulla in questo caso perché si tratta di una legge locale di Londra per cui anche lo stesso governo britannico può fare poco, come avviene per esempio in Italia con le sanzioni per chi griglia in zone non consentite.