Quando si spengono i riscaldamenti: le date da segnare

Stop ai riscaldamenti in Italia, diverse regioni hanno già spento i termosifoni con l'arrivo della primavera: ecco il calendario 2022-23, zona per zona

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Quello che ci siamo lasciati alle spalle è stato di certo uno degli inverni più difficili degli ultimi anni. Non tanto per le temperature rigide registrate, quanto per i costi lievitati in bolletta a causa dell’aumento del prezzo del gas a causa dello scoppio della guerra in Ucraina. Quello a cavallo tra il 2022 e il 2023 è stato quindi un inverno salato più che freddo, anche se i nuovi parametri per accendere i riscaldamenti hanno di fatto battere un po’ più i denti agli italiani.

Ciò non bastasse, oltre alla diminuzione del calore mandato ai termosifoni, gli italiani hanno dovuto fare i conti con un nuovo calendario di accensione e spegnimento dei riscaldamenti, tra ritardi e anticipi. Vi abbiamo raccontato in passato della data prorogata per l’accensione, ma non tutti si sono resi conto che quest’anno i riscaldamenti hanno cominciato a spegnersi in anticipo.

Riscaldamento, le zone dell’Italia

Nelle ultime settimane c’è chi ha avvertito di più il freddo rispetto ad altri. Non tanto per il nuovo calo delle temperature registrato su tutto lo Stivale, con una Pasqua e una Pasquetta all’insegna del freddo e del brutto tempo, quanto per lo spegnimento anticipato dei riscaldamenti.

Diverse regioni, infatti, hanno già dovuto spegnere i termosifoni da qualche giorno, con un calendario stravolto. Nelle date per i riscaldamenti della stagione invernale 2022-2023 è infatti segnata chiaramente la data di accensione e spegnimento dei termosifoni, zona per zona.

Per chi non lo sapesse, infatti, l’Italia è divisa in 6 zone:

  • Zona A: fascia climatica in cui rientrano le province italiane più calde, con Gradi Giorno inferiori a 600 (Sud e Isole);
  • Zona B: fascia climatica dal clima piuttosto caldo che include le province con Gradi Giorno tra 600 e 900 (tra cui Palermo, Siracusa, Trapani, Reggio Calabria, Agrigento Messina, e Catania);
  • Zona C: contraddistinta da un clima più mite ed include tutte le province con Gradi Giorno tra 901 e 1.400 (Napoli, Latina, Caserta, Salerno, Bari, Brindisi, Benevento, Catanzaro, Cagliari, Lecce, Ragusa, Cosenza, e Taranto);
  • Zona D:  include province con Gradi Giorno tra 1.401 e 2.100 (Pescara, La Spezia, Livorno, Grosseto, Lucca, Macerata, Pisa, Pesaro, Viterbo, Avellino, Siena, Chieti, Foggia, Matera, Teramo e Vibo Valentia);
  • Zona E: Comuni di Lombardia e Piemonte (Milano, Torino, ecc.), dell’Emilia-Romagna (Bologna) e tutte le città con Gradi Giorno compresi tra 2.101 e 3.000;
  • Zona F: rientrano i Comuni più freddi, tra cui le province di Cuneo, Belluno e Trento. In queste città si registrano Gradi Giorno superiori a 3.000.

Riscaldamenti spenti, ecco le date

Ma a che servono queste fasce? In base al tipo di clima, una città di una zona rispetto a un’altra può godere di più o meno ore di riscaldamento e, soprattutto, qualche giorno in più con i termosifoni accesi (qui vi abbiamo parlato di chi pagherà meno di gas).

Nel caso delle prime tre (A,B,C), in cui rientrano Lampedusa, Sud e Isole, Palermo, Siracusa, Reggio Calabria, Napoli, Salerno, Taranto e Cagliari,  il riscaldamento, che può restare acceso dalle 5 alle 9 ore al giorno, dall’8 dicembre 2022 al 7 o 23 marzo 2023 (7 marzo per la zona A, 23 marzo nelle zone B e C).

Diversa la situazione invece nelle zone D ed E. Nella zona D il riscaldamento può essere acceso per un massimo di 11 ore tra l’8 novembre e il 7 aprile, ecco quindi che a partire da domani avverrà lo spegnimento. Si spegneranno anche i termosifoni della zona E, che possono stare accesi fino a 13 ore al giorno tra il 22 ottobre e il 7 aprile.

Per quanto riguarda invece l’ultima zona, la F, non ci sono limitazioni e i riscaldamenti potranno restare ancora accesi in base alle condizioni meteo. Nel decreto che regola l’accensione e lo spegnimento dei riscaldamenti (D.P.R 412/93) si legge infatti che al di fuori dei periodi “in presenza di situazioni climatiche particolarmente severe, le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l’accensione degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale”.