Green pass: dove servirà ancora a marzo? Dopo la fine dello stato di emergenza

Il Green pass sarà ancora richiesto a marzo, dopo la fine dello stato di emergenza? L'addio, ha specificato infatti Draghi, non sarà definitivo ma graduale

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Lo ha confermato il premier Mario Draghi in conferenza stampa, l’addio al Green pass non sarà definitivo a marzo ma graduale. Con la fine dello stato di emergenza, infatti, la certificazione verde sarà ancora richiesta, anche se in forma “ridotta”.

“I dati ci confermano che ragionevolmente il 31 marzo non verrà più rinnovato lo stato di emergenza e da lì inizierà una fase nuova con un allentamento graduale delle misure restrittive con la stessa gradualità con cui le abbiamo introdotte – ha ribadito anche il sottosegretario alla salute Andrea Costa a Porta a Porta -.  Il governo ha deciso fin da subito il criterio della gradualità: lo abbiamo fatto nell’introdurre delle regole e lo faremo anche nell’allentare le restrizioni a partire anche dall’utilizzo del Green pass facendo ad esempio fin da subito una distinzione tra i locali al chiuso e gli spazi all’aperto”.

Green pass, dove potrebbe servire ancora a marzo

Mentre maggioranza e opposizione continuano a confrontarsi sulla questione, il ministro alla Salute Roberto Speranza sembra non avere dubbi sull’estensione del Green pass anche dopo la fine dello stato di emergenza, che non verrà prorogato oltre il 31 marzo 2022 (qui il calendario delle riaperture).

La differenza tra Green pass base (ovvero rilasciato dopo un tampone) e Green pass rafforzato (rilasciato a seguito di vaccinazione o avvenuta guarigione) dovrebbe rimanere la stessa. Per cui il super Green pass dovrebbe continuare a essere richiesto per la maggior parte delle attività al chiuso, proprio come sta accadendo adesso.

La certificazione rilasciata a seguito di test Covid negativo, invece, dovrebbe rimanere valida solamente per i servizi essenziali. Questo, almeno, fino al 15 giugno.

Per non perderti le ultime notizie e ricevere i nostri migliori contenuti, iscriviti gratuitamente al canale Telegram di QuiFinanza: basta cliccare qui

Un’altra ipotesi – al momento al vaglio ma non confermata – è quella che prevede il passaggio al Green pass base per lo svolgimento di attività che oggi richiedono quello rinforzato, mentre la completa abolizione dello stesso per eventi e locali all’aperto.

Per esempio, potrebbe non essere più necessario essere vaccinati – o guariti – per il ritiro della pensione (qui le regole attualmente valide), né per fare shopping, andare dal parrucchiere o in banca. In questi casi potrebbe bastare l’esito negativo di un tampone. Al contrario, il super green pass potrebbe continuare ad essere richiesto sui mezzi pubblici, specie nei viaggi di lunga percorrenza. Si sta valutando, invece, come comportarsi con turisti (italiani e stranieri) e su quali certificazioni chiedere a chi sta già prenotando le vacanze pasquali ed estive, così da non disincentivare gli spostamenti in Italia.

Green pass rafforzato e base, le regole in vigore

Quello che è certo, ad oggi, è che, dal 15 febbraio 2022, a tutti i lavoratori del settore pubblico e privato, a partire dai 50 anni di età, è richiesto il green pass rafforzato, fino al 15 giugno 2022.

La certificazione verde Covid permette anche di spostarsi su tutto il territorio italiano, con una serie di attività consentite senza Green pass, con Green pass “base” e con Green pass “rafforzato” (qui la tabella).

Sempre a partire dal 15 febbraio 2022 e fino al 15 giugno 2022, a tutto il personale scolastico e universitario, docente e non docente over 50 continua ad essere richiesto il green pass rafforzato. Salvo ulteriori interventi dell’Esecutivo, per personale docente delle scuole e delle università continua a valere l’obbligo vaccinale senza limiti di età.