Cosa fare se si entra in contatto con un positivo

Come comportarsi se si scopre di essere stati a contatto con una persona positiva (anche a scuola): cosa dice il protocollo e quali sono le regole da seguire

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Redazione

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Con le festività natalizie aumentano le occasioni di incontro e quindi anche le probabilità di interfacciarsi con una persona positiva. Cosa prevede il protocollo in questo caso, per vaccinati e non? Ecco tutte le regole da seguire se si entra in contatto con chi è contagiato.

Le differenze tra basso rischio e alto rischio contagio

Chiunque entri in contatto con una persona positiva deve ritenersi a rischio se è stato ‘faccia a faccia’ a una distanza inferiore a 2 metri: viene considerato a basso rischio se il tempo di esposizione è inferiore ai 15 minuti. Sono considerati a basso rischio, inoltre, anche passeggeri e personale a bordo di un aereo su cui viaggia un positivo, ad eccezione ovviamente dei passeggeri immediatamente vicini (che invece sono ad alto rischio contagio).

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Cosa fare se si entra in contatto con un positivo

A seconda della condizione vaccinale, chi entra in contatto con un positivo dovrà seguire determinate regole piuttosto che altre:

  • se la persona entrata in contatto con un positivo è vaccinata a ciclo completo (quindi due dosi, a meno che non si tratti di Johnson & Johnson) da almeno 14 giorni, questa deve stare in quarantena per 7 giorni dall’ultimo contatto con il contagiato e poi sottoporsi a un tampone (molecolare o rapido). Se il test è negativo, la quarantena è da ritenersi conclusa. Se non è possibile effettuare un tampone, invece, va osservata una quarantena di altri 14 giorni: conclusi quelli, si può uscire di casa anche senza test;
  • se la persona entrata in contatto con un positivo non è vaccinata (o non ha completato il ciclo vaccinale), questa deve rimanere in quarantena per almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al virus. Al termine di questo periodo dovrà eseguire un test (molecolare o rapido). Se il test è negativo, la quarantena è da ritenersi conclusa. Se non è possibile effettuare un tampone, invece, va osservata una quarantena di altri 14 giorni: conclusi quelli, si può uscire di casa anche senza test;
  • chi entra in contatto con un positivo ma è considerato a basso rischio, a prescindere dal vaccino, non deve stare in quarantena.

Cosa succede a scuola se si registrano dei casi in classe

Per quel che riguarda la scuola ci sono ulteriori regole, che cambiano a seconda della quantità dei casi individuati in una classe e dello stato vaccinale degli studenti (Vaccino Pfizer 5-11 anni al via oggi: efficacia ed effetti collaterali):

  • un solo caso positivo: tutta la classe si sottopone immediatamente al tampone, rientrano tutti quelli che sono negativi. Cinque giorni dopo si ripete il test. Negli asili nido e nelle materne, invece, scatta subito la quarantena al primo caso, con test prima e dopo l’isolamento (che dura 10 giorni);
  • due casi: chi è vaccinato o è guarito entro i 6 mesi precedenti deve sottoporsi subito a un test, che va ripetuto cinque giorni dopo. Chi non è vaccinato/guarito invece deve andare in quarantena per 10 giorni, anche se sono negativi al primo test (nelle scuole primarie e secondarie di primo grado con due casi positivi gli studenti rimangono a casa in quarantena per 10 giorni);
  • tre casi: tutti, docenti e studenti, vanno in quarantena per 7 giorni (vaccinati) o 10 (non vaccinati).

Ecco quando scatta la Dad per tutti. Ed ecco invece cosa fare con la scuola se un alunno ha un contagiato in famiglia.