La drammatica situazione nelle isole greche di Rodi e Corfù ha una doppia valenza. Se da un lato si guarda all’impatto sociale, in riferimento alla popolazione che ha ovviamente bisogno d’assistenza, dall’altro si pensa all’aspetto turistico.
La Grecia, come l’Italia, poggia buona parte della propria economia sull’indotto garantito da questo settore. Vedere queste isole in serio pericolo getta luce su una prospettiva potenzialmente disastrosa. Dal punto di vista dei viaggiatori italiani, la Farnesina ha consigliato caldamente di individuare altre soluzioni per le proprie vacanze, qualora non siano già state effettuate prenotazioni. E in questo caso? Cosa occorre fare? Ecco una guida utile per le prossime settimane.
Grecia, allarme incendi: dubbio rimborso
La Grecia ha raggiunto un tristissimo record, quello degli sfollati a causa degli incendi divampati. Sono 19mila le persone evacuate a Rodi, mentre in 2500 hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni a Corfù, a causa del rogo sul monte Pantokratoras.
Allo stato attuale il traffico aereo è ancora regolare su Rodi, ma la situazione è chiaramente in costante aggiornamento. È quindi possibile raggiungere la Grecia ma la Farnesina lo sconsiglia. Acquistare oggi un biglietto aereo non sarebbe una mossa saggia.
Differente il discorso per chi ha già prenotato l’intero pacchetto vacanza. Per loro c’è una brutta notizia. Impossibile ricevere il rimborso, a meno che la compagnia aerea di riferimento non abbia provveduto a cancellare il volo. Ciò, prevedibilmente, non avverrà fino a quando Rodi continuerà a permettere un traffico aereo regolare.
Volo e albergo cancellato
Differente il discorso nel caso di voli cancellati. Qualora la propria compagnia aerea decida di impedire la partenza del volo, a causa di questioni di sicurezza, sarà possibile ottenere regolarmente il rimborso per il proprio biglietto.
Facile pensare come il vettore possa proporre un voucher da utilizzare in seguito, caratterizzato da una scadenza fissata a 12 mesi dopo. E che dire dell’albergo? In questi casi le prospettive sono sono svariate.
Alcune strutture consentono infatti una cancellazione gratuita entro una certa data. Superata tale soglia, si potrà cancellare pagando parte della somma fissata o, in alcuni casi, la totalità della stessa.
Un barlume di speranza è invece rivolto a chiunque abbia sottoscritto una polizza assicurativa, a patto d’aver verificato che copra l’annullamento del viaggio. In questa condizione sono di certo favoriti coloro che programmano di partire ad agosto, soprattutto nella seconda parte. Generalmente, salvo il costo del biglietto, albergo ed eventuale auto o motorini noleggiati dovrebbero essere cancellabili a costo zero (ipotesi basata sulle procedure di prenotazione generalmente attive su siti come Booking e Airbnb, ndr).
Chi si è affidato a un tour operator o un’agenzia, potrà richiedere loro informazioni dettagliate su eventuali clausole firmate. Di certo gli addetti sapranno delineare in maniera dettagliata il pacchetto vacanze, offrendo eventuali soluzioni alternative.
A Rodi, intanto, proprio i tour operator sono all’opera per sistemare i turisti in strutture alternative disponibili. Una situazione a dir poco complessa, considerando la necessità di prestare assistenza ai locali. Chi sta cancellando i voli, ad oggi, sono Easyjet, Tui e Jet2, con queste ultime che stanno inviando aerei in città per il rimpatrio di chi è rimasto senza alloggio.
Easyjet ha invece spiegato come i propri voli restino attivi ma i pacchetti vacanza saranno cancellati fino a mercoledì 26 luglio. Chiunque abbia prenotato una vacanza e sia in possesso di un biglietto per la partenza prima del 29 luglio, potrà cambiare volo gratuitamente.
La situazione a Rodi
Al momento la situazione nelle due isole è sotto controllo: a Rodi si è svolta la più grande operazione di evacuazione preventiva, garantendo la sicurezza di oltre 19.000 turisti nelle aree colpite del sud dell’isola, precisamente a Gennadi e Kiotari, spostandoli verso la parte settentrionale incontaminata. Questa vasta operazione è stata eseguita senza mettere a rischio alcuna vita umana, e non sono stati segnalati feriti. Il trasporto dei vacanzieri è stato effettuato mediante autobus turistici, imbarcazioni private, navi commerciali, imbarcazioni della Guardia Costiera e automezzi privati.
Fino al 24 luglio, il 90% dei turisti ha lasciato i centri di accoglienza temporanea, spostandosi verso altre strutture alberghiere, dirigendosi verso l’aeroporto per il volo di ritorno, o rientrando precauzionalmente negli hotel precedentemente liberati. Il rimanente 10% sta già effettuando il trasferimento negli aeroporti e nelle camere d’albergo. Si prevede che entro il 25 luglio tutti gli spazi di accoglienza temporanea saranno svuotati.
I tour operator e le agenzie turistiche hanno collaborato per agevolare il rientro dei propri ospiti nei Paesi d’origine, e i nuovi arrivi sono stati posticipati al 29 luglio, con possibilità di prorogare il soggiorno di qualche giorno in più.
Tra gli alberghi, solo tre su circa 75 nell’area colpita hanno subito danni parziali. L’area interessata dagli eventi copre approssimativamente il 10% della superficie totale dell’isola, secondo le informazioni fornite dai Vigili del fuoco.