Stop al telemarketing selvaggio, chiamate possibili solo ai numeri nel registro dei consensi

Il Pd ha avanzato la proposta del registro dei consensi per cercare di arginare il telemarketing selvaggio, ma c'è già chi alza il muro e critica l'idea

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il telemarketing selvaggio, quello fatto di chiamate a ogni ora del giorno da parte dei call center, potrebbe presto finire. Il condizionale è d’obbligo, perché da anni ormai la politica italiana, cambiando anche il vento al potere, si batte per trovare una quadra e ancora oggi, col registro delle opposizioni attivo, sembra non ci sia stata una misura tanto efficace da debellare il problema.

Ma dal Partito Democratico, per firma di Piero De Luca, negli ultimi mesi ha preso strada la proposta del registro dei consensi che, sulla carta, potrebbe arginare il problema per tanti utenti.

La proposta del registro dei consensi

Squilla il telefono e al “pronto” il silenzio di qualche istante viene seguito da una voce registrata col solito annuncio pubblicitario. Che siano assicurazioni, compagnie telefoniche o energetiche o ancora servizi di consulenza poco importa, perché sempre di telemarketing selvaggio si tratta. E nel corso della giornata, per chi è fortunato, le chiamate possono fermarsi a due-tre, ma c’è chi denuncia chiamate ininterrotte dai call center.

E seppure il problema si pensava potesse essere frenato col registro delle opposizioni, dopo alcuni mesi si è punto e a capo. Tanto da portare il Parlamento a proseguire la discussione per trovare una soluzione al problema. Soluzione che sembrerebbe essere stata avanzata dal Pd.

Piero De Luca, infatti, ha proposto il registro dei consensi alla Camera, idea che è stata resa in esame nella più ampia riforma del settore call center. Si tratterebbe, in poche parole, dell’inverso dell’attuale registro delle opposizioni. Adesso, infatti, si possono chiamare numeri presenti in registri pubblici o quelli il cui titolare ha dato un consenso al telemarketing in varie forme o possibilità. La registrazione, gratuita, al registro delle opposizioni serve quindi per cancellare i consensi dati o la possibilità di chiamare un nostro numero pubblico.

Il registro dei consensi, invece, permetterebbe di chiamare solo i numeri lì iscritti. E non quelli per i quali le aziende hanno raccolto il consenso in vari modi.

Le critiche alla soluzione

Ma la soluzione proposta dall’onorevole De Luca trova già i primi ostacoli. Sarà discussa dalla Camera in questa fase in cui si vuole riformare l’intero comparto call center, ma c’è chi già alza il muro.

Gli esperti, infatti, fanno notare che il registro dei consensi sarebbe inefficace quanto il registro delle opposizioni per combattere gli illeciti e in più sarebbe dannoso per il mercato, in quanto già il registro delle opposizioni è ignorato dai tanti call center illeciti, che farebbero lo stesso con quello ideato da De Luca.

Insomma, come sottolineato dall’avvocato Andrea Michinelli sulle pagine de La Repubblica “un simile registro otterrebbe il risultato di uccidere definitivamente il mercato legale lasciando una prateria aperta per gli illegali che, così come non rispettano il registro delle opposizioni, non rispetteranno il registro dei consensi”.

La soluzione definitiva? Ancora manca, ma il governo sta provando, in qualche modo, a mettere una pezza sul vuoto normativo esistente con l’obiettivo di frenare il fenomeno che dà sempre più fastidio agli italiani.