Il personale della compagnia aerea tedesca Lufthansa ha indetto uno sciopero per di 27 ore, cominciato nella notte tra martedì e mercoledì. Sono coinvolti gli aeroporti principali serviti dall’azienda e dalle sue succursali, tra cui l’italiana AirDolomiti. Si tratta soprattutto di Francoforte, Monaco, Amburgo, Berlino e Dusseldorf. I disagi si stanno ripercuotendo anche in Italia, con molti collegamenti saltati per la giornata.
Ad indire la mobilitazione è stato il sindacato del pubblico impiego “Ver.di” dopo il fallimento delle trattative con l’azienda per l’aumento dello stipendio dei dipendenti. Lo sciopero dovrebbe concludersi nella mattinata di giovedì e i colloqui tra rappresentanti dei lavoratori e Lufthansa riprenderanno soltanto lunedì.
Sciopero di Lufthansa: i disagi per l’Italia
Lo sciopero indetto da uno dei principali sindacati per popolarità tra i lavoratori della compagnia aerea Lufthansa sta causando diversi problemi in molti aeroporti tedeschi. A b, principale base operativa dell’azienda e della sua succursale che si concentra sul Nord Italia, AirDolomiti, sono stati cancellati tra l’80% e il 90% dei voli totali. Si tratta di oltre 600 decolli annullati nella sola giornata di mercoledì.
Gravemente colpito anche l’aeroporto di Monaco di Baviera. Dallo scalo passano circa 730 voli di tutte le compagnie, ma 400 di questi saranno in qualche modo interessati dalla mobilitazione. In maniera minore anche l’aeroporto della capitale tedesca Berlino è stato colpito, con 46 collegamenti cancellati, come riporta l’agenzia ‘ANSA’.
Saranno decine di migliaia i passeggeri coinvolti nelle cancellazioni dovute agli scioperi, molti di questi italiani, dato che Lufthansa serve diverse tratte tra la Germania e il nostro Paese. Si salverà da questi problemi chi invece viaggia con un’altra controllata del gruppo tedesco, Eurowings, che non lavora con le due hub principali, Francoforte e Monaco di Baviera. La compagnia aerea dice di non essere stata colpita dalla mobilitazione.
Perché scioperano i lavoratori di Lufthansa
Lo sciopero indetto dal sindacato Ver.di per i dipendenti di Lufthansa si sta rivelando molto partecipato. L’alta adesione era stata annunciata dalla stessa sigla sindacale e dall’agenzia Dpa. I rappresentanti dei lavoratori prevedevano che l’azienda non sarebbe stata in grado nemmeno di attuare il suo piano di voli minimi, che prevedeva collegamenti garantiti, benché in numero fortemente ridotto, per i suoi passeggeri.
La mobilitazione ruota attorno alla trattativa sull’aumento degli stipendi dei dipendenti Lufthansa, che al momento si è arenata quasi completamente. Le due parti sono infatti molto distanti. Il sindacato chiede che i salari siano aumentati del 12,5%, 500 euro al mese in media, per un anno, e che l’intero gruppo guidato dalla compagnia aerea tedesca metta a disposizione un bonus contro l’inflazione di 3.000 euro una tantum. Gli aumenti sono stati richiesti per quasi 25.000 lavoratori, tra cui addetti al check-in, alla manutenzione e al carico degli aerei.
La mobilitazione di mercoledì era stata preceduta da uno “sciopero di avvertimento”. Si tratta di una pratica piuttosto comune in Germania, in cui i lavoratori intenzionati a incrociare le braccia anticipano il vero e proprio sciopero lasciando il lavoro per poche ore alcuni giorni prima della vera e propria mobilitazione. Il governo tedesco è anche alle prese con il malcontento di un’altra categoria del settore dei trasporti, i ferrovieri, che a gennaio hanno indetto uno degli scioperi più lunghi della storia del Paese.