Sciopero 31 ottobre pubblico impiego, sanità, scuola, università e ricerca: orari e modalità

La Flc Cgil ha proclamato lo sciopero generale per l'intera giornata di giovedì 31 ottobre con manifestazioni in oltre 40 città italiane

Foto di QuiFinanza

QuiFinanza

Redazione

QuiFinanza, il canale verticale di Italiaonline dedicato al mondo dell’economia e della finanza: il sito di riferimento e di approfondimento per risparmiatori, professionisti e PMI.

Pubblicato: 28 Ottobre 2024 11:52

Autunno caldissimo questo del 2024, per la scia di scioperi che stanno paralizzando i servizi in Italia, a cominciare dai trasporti, ma non solo. Il prossimo blocco è di nuovo uno sciopero generale: pubblico impiego, sanità, scuola, università, ricerca incrociano le braccia il prossimo giovedì 31 ottobre. Vediamo le motivazioni della protesta e come si svolge lo sciopero.

Sciopero generale 31 ottobre 2024

I sindacati scendono in piazza giovedì 31 ottobre contro la Manovra 2025 collegata alla Legge Finanziaria che colpisce enti locali, sanità, scuola e pensioni.

Queste le principali rivendicazioni:

  • riduzione delle spese militari e no alla cobelligeranza
  • no gli sprechi di denaro pubblico per la realizzazione dei centri per migranti in Albania, la Tav e il Ponte sullo stretto di Messina
  • tassazione degli extraprofitti di banche e speculatori, delle imprese energetiche, delle aziende tecnologiche internazionali
  • investimenti contro il dissesto idrogeologico e gli effetti del cambiamento climatico
  • rinnovo contrattuale che avvicini gli stipendi alla media europea
  • per la scuola, provvedimento urgente di immissione in ruolo dei precari su tutti i posti liberi eliminando la divisione tra organico di diritto e organico di fatto, istituzione del doppio canale di reclutamento, riduzione del numero di alunni per classe, eliminazione dell’algoritmo, ritenuto illegittimo da diverse sentenze in tutta Italia, e ritorno alle nomine in presenza.

Sciopero pubblico impiego 31 ottobre 2024

A fermarsi sono prima di tutto i lavoratori e le lavoratrici del pubblico impiego. Lo sciopero per il personale giornaliero o amministrativo è per l’intera giornata. Per il personale turnista, invece, da inizio turno del 31 ottobre 2024 a fine dell’ultimo turno della stessa giornata.

Lo sciopero è contro l’aumento bollato come “umiliante” di appena lo 0,22 % sulle risorse già stanziate per il rinnovo dei Ccnl, ovvero 6 euro medi lordi mensili in più, per il ripristino del blocco del turn over al 75% e contro i tagli che si abbatteranno su ministeri, enti locali, scuola, università e ricerca e la mancata risposta alla fuga del personale sanitario dagli ospedali pubblici.

Dopo le parole del ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, che ha affermato che non siamo in un mondo ideale, lo sciopero è stato indetto per chiedere rinnovi contrattuali almeno adeguati all’aumento del costo della vita, un piano assunzioni straordinario per frenare l’emorragia di personale verificatasi in questi decenni, la stabilizzazione di tutti i precari, investimenti e rilancio dei servizi pubblici e misure per i neoassunti della PA spesso costretti a spostarsi centinaia di chilometri dal luogo di residenza.

A rischio quindi anche i vari servizi di Inps, Agenzia delle entrate, Camere di commercio e altri uffici pubblici, così come raccolta rifiuti e altro. Si salvano, almeno per quanto si sa finora, i trasporti (oggi a Roma ricordiamo che è in corso lo sciopero dell’intera rete Atac).

Sciopero scuola 31 ottobre 2024

Fallito il tentativo di conciliazione a seguito della proclamazione dello stato di agitazione per il personale del comparto, lo sciopero coinvolge anche l’intero settore della scuola giovedì 31 ottobre. La Flc Cgil Roma e Lazio, in accordo con la Flc Cgil nazionale, per l’occasione organizza una manifestazione e un presidio, a partire dalle 10, presso la sede del Ministero dell’Istruzione (viale Trastevere, 76/A).

Come spiega Unicobas, lo sciopero della scuola, indetto da Unicobas Scuola e Università, USB, FLC CGIL per il personale docente e Ata, è confermato. Alcuni siti hanno riportato la notizia di una revoca, ma è stata ufficialmente smentita. L’unico sciopero revocato è quello della Flc Cgil che era stato indetto per il solo settore dei Dirigenti Scolastici. Lo sciopero risulta regolarmente proclamato.

Lo sciopero copre l’intera giornata, straordinari ed attività aggiuntive, progetti, straordinari, collegi docenti e riunioni. Come sempre, i lavoratori non sono tenuti a dichiarare anticipatamente l’adesione o meno allo sciopero: se ritengono, hanno la facoltà di comunicare che non hanno ancora deciso e che decideranno la mattina del giorno stesso. Docenti ed ata incaricati a tempo indeterminato o determinato, che non risulteranno presenti a scuola e che non si siano dichiarati in malattia, secondo normativa vigente risulteranno automaticamente in sciopero.

Chiunque può aderire, indipendentemente dalle eventuali, peraltro sanzionabili, mancante informazioni. I dirigenti scolastici sono tenuti a darne immediata comunicazione ai lavoratori e alle famiglie, sia con avviso per il tramite dei docenti tutti, che per mezzo di avviso da pubblicare anche sul sito dell’istituto ed affiggere fuori dell’istituto, avvertendo che “causa sciopero il giorno 31 ottobre 2024 non si garantisce il servizio”.

Al centro della protesta ci sono soprattutto tre punti nodali: l’aumento degli stipendi, la stabilizzazione dei lavoratori precari e il secco no all’autonomia differenziata.

“Scioperiamo per salari giusti, erosi da un’inflazione del 17,3% registrata nel triennio 2022-24, a fronte della quale il governo ha rivalutato gli stipendi solo del 5,78%” denuncia il segretario generale Flc Cgil Roma e Lazio Alessandro Tatarella.

I sindacati si fermano anche per dire no alla forte precarizzazione nel settore della scuola, nella quale si contano 200mila lavoratori senza contratto stabile. Un lavoratore su quattro fra Ata e docenti ha un contratto precario. Ma in generale tutti i settori della conoscenza, dalle università all’alta formazione artistica e musicale hanno tra le recriminazioni proposte di contrasto alla precarietà.

Sul tavolo anche l’assenza di provvedimenti riguardo alle pensioni. Anzi, prosegue Tatarella, “si va ad aumentare l’età pensionabile fino a 70 anni, seppure al momento in modo volontario”. “Scioperiamo perché in generale le necessità del Paese non trovano risposta nei provvedimenti e nelle leggi di bilancio di questo governo. In tutti i settori pubblici mancano nuovi investimenti, e addirittura per la scuola si prevede un taglio del 5%“.

Il tema è sempre quello economico. Il governo Meloni viene accusato dai sindacati della scuola di stanziare risorse pari solo ad 1/3 (5,78%) dell’inflazione relativa al triennio contrattuale 2022-2024, per aumenti pari a 135 euro lordi medi anziché 400 euro lordi medi al mese. Così facendo, si perdono in media 270 euro al mese e 3.500 euro l’anno.

“Dopo aver ricevuto il ‘pacco di Natale’ nel dicembre scorso – appena 80 euro di aumenti lordi medi mensili – adesso ci aspetta un altro ‘pacco’ di soli 55 euro lordi medi mensili: una miseria” attaccano. “Bisogna valorizzare il lavoro del personale anche dal punto di vista salariale. Non è possibile indignarsi quando l’Ocse dice che l’Italia è il Paese che paga di meno gli insegnanti e poi fare finta di nulla quando bisogna investire nel contratto”.

Sciopero università 31 ottobre 2024

Per l’università, rivendicano i sindacati, servono più risorse per garantire un sistema pubblico di qualità in tutto il Paese, per investire sul personale e superare definitivamente il precariato e assicurare un reale diritto allo studio.

I lavoratori del comparto universitario chiedono uno stanziamento per il rinnovo del contratto 2022-2024 che copra la perdita del potere di acquisto degli stipendi. Lo stanziamento attuale proposto dal governo Meloni è del 5,78%. Un aumento che definiscono “irrisorio” vista l’inflazione del triennio 2022-2024 al 17,3%. “Risparmiano 16 miliardi di euro non adeguando gli stipendi all’inflazione. Eccome se ti mettono le mani in tasca: la perdita media per il personale TAB università è dal 2024 di circa 2.900 euro l’anno“.

Lo sciopero mette al centro anche il recupero del taglio operato per il 2024 al Fondo di Finanziamento Ordinario, che è stato di 530 milioni di euro, e che mette a repentaglio la sostenibilità finanziaria di diversi atenei, la tenuta del sistema universitario nel suo complesso già fortemente sottofinanziato, e le retribuzioni del personale.

L’università chiede anche un piano straordinario di reclutamento che porti il rapporto tra il personale e il numero degli studenti almeno al livello della media dei Paesi Ue, un pre-ruolo che riconosca una equa retribuzione e diritti per i lavoratori precari e il recupero del taglio e l’incremento ulteriore del fondo per la valorizzazione professionale del personale tecnico amministrativo, oggi con la retribuzione media più bassa del pubblico impiego. E ancora, il riconoscimento dopo la sentenza della Corte di giustizia europea, della giusta retribuzione e della ricostruzione di carriera per gli ex lettori e per un finanziamento che consenta per via contrattuale la stessa soluzione per il personale Cel.

Sciopero ricerca 31 ottobre 2024

Per la ricerca, spiegano ancora i sindacati, servono ulteriori risorse per garantire un sistema pubblico di qualità in tutto il Paese, per investire sul personale e superare definitivamente il precariato. La perdita media per chi lavora negli enti pubblici di ricerca è di circa 3.750 euro l’anno.

Serve una riforma dell’ordinamento professionale che riconosca la specificità dei ricercatori e tecnologi e valorizzi il personale tecnico e amministrativo, il recupero della mancata erogazione del 5% dell’incremento contrattuale relativo al triennio 2019-2024 e la mancata finalizzazione sia dello 0,22% della massa salariale per l’incremento dei fondi accessori, sia delle risorse aggiuntive destinate agli Epr dalle finanziarie 2022 e 2024. E ancora, per chiudere, uno specifico finanziamento per consentire la stabilizzazione dei precari.

Sciopero sanità 31 ottobre 2024

Anche la sanità è in sciopero, anticipo della manifestazione nazionale del prossimo 20 novembre.

Il 31 ottobre dunque servizi sanitari, come esami e visite ambulatoriali, e servizi amministrativi, come prenotazione esami, accettazione ecc, anche affidati a ditte esterne, potrebbero non essere garantiti.

Come previsto dalla normativa vigente, saranno comunque assicurati tutti i servizi minimi essenziali previsti per il settore della sanità e sarà data priorità alle emergenze e alla cura dei malati più gravi e non dimissibili.

I servizi pubblici sempre garantiti in caso di sciopero

Ricordiamo che i servizi minimi essenziali in caso di sciopero generale comprendono:

  • pronto soccorso e servizi afferenti legati a problematiche non-differibili della salute dei cittadini ricoverati (turni dei reparti) e non. Di conseguenza anche il personale tecnico per la preparazione dei pasti e degli altri servizi di base
  • servizi di assistenza domiciliare
  • attività di prevenzione urgente (alimenti, bevande, ecc)
  • vigilanza veterinaria
  • protezione civile
  • attività connesse funzionalità centrali termoidrauliche e impianti tecnologici.

Lo sciopero del 31 ottobre nelle varie regioni

Qui la lista dei principali appuntamenti in programma per lo sciopero del 31 ottobre.

Lazio

  • Manifestazione regionale al Mim in viale Trastevere, dalle ore 10:00.

Lombardia

  • Manifestazione regionale con presidio in Piazza Santo Stefano a Milano ore 9:30. Contributo delle delegate e dei delegati Flc Cgil, intervento di Alessandro Pagano, Segretario generale Cgil Lombardia, conclusioni di Gianna Fracassi, Segretaria generale Flc Cgil.

Campania

  • Presidio regionale a Napoli presso l’Ufficio Scolastico Regionale, Via Ponte della Maddalena, 55, dalle ore 10:00.

Piemonte

  • Manifestazione regionale a Torino con presidio presso l’Ufficio Scolastico Regionale, Corso Vittorio Emanuele 70, dalle ore 10:30.

Emilia Romagna

Manifestazioni territoriali

  • Bologna: concentramento/manifestazione presso la Prefettura, Piazza Roosevelt, dalle ore 9:00.
  • Ferrara: presidio presso la Prefettura, Corso Ercole | d’Este, dalle ore 11:00 alle 12:00.
  • Forlì-Cesena: presidio presso la Prefettura di Forlì, Piazza Ordelaffi, dalle ore 9:30.
  • Modena: presidio presso la Prefettura, Viale dei Martiri della Libertà, 34, dalle ore 10:00.
  • Parma: Presidio presso la Prefettura, dalle ore 9:00.
  • Piacenza: presidio presso la Prefettura, Via S. Giovanni, 17, dalle ore 10:00 alle 12:00.
  • Ravenna: sit-in presso la Prefettura, Piazza del Popolo, dalle ore 10:30 alle 12:00.
  • Reggio Emilia: Presidio/manifestazione ore 7:30, Polo scolastico di via Makallé, ore 9:00, Prefettura.
  • Rimini: presidio presso la Prefettura, Via IV Novembre, 40, dalle ore 10:00 alle 12:00.

Veneto

Manifestazioni territoriali

  • Belluno, Piazza Duomo, dalle ore 11:00 alle 13:00.
  • Padova, Piazza Antenore, davanti alla Prefettura, dalle ore 10:00.
  • Rovigo, Piazza Garibaldi, 150 metri dal liceo Roccati, dalle ore 8:00 alle 12:00.
  • Treviso, Piazza dei Signori/Piazzetta Aldo Moro, dalle ore 11:00.
  • Venezia, Campo San Geremia, dalle ore 10:00.
  • Verona, Piazzale Guardini, ingresso IT Marconi e IP Fermi, dalle ore 8.00 alle 12.00
  • Vicenza, Via Borgo Scroffa, 2 di fronte l’Ufficio Scolastico Territoriale, dalle ore 10:00 alle 13:00.

Liguria

  • Presidio regionale presso la Prefettura di Genova, Largo Eros Lanfranco, 1, dalle ore 10:30.

Toscana

  • Manifestazione regionale presso la Prefettura di Firenze, Via Cavour, con successivo spostamento presso Mandela Forum a manifestazione SPI Regionale.

Trentino-Alto Adige

  • Trento: campagna di assemblee per il rinnovo Ccni Provinciale con Cgil ed Fp tra ottobre e dicembre. Il 25 ottobre manifestazione per il clima, il 31 scuole chiuse.
  • Bolzano: il 17 ottobre trattativa per contratto il Provinciale. Entro il 31 ottobre assemblea con i delegati, dal 28 ottobre scuole chiuse. Settimana 4-8 novembre assemblee col personale per illustrare conseguenze su Ccni di Bolzano.

Abruzzo

Manifestazioni territoriali con presidi davanti USP/Prefetture

  • L’Aquila: presidio c/o Prefettura, Corso Federico II, dalle ore 10:30.
  • Teramo: presidio davanti l’USP, Largo San Matteo, dalle ore 10:30.
  • Chieti/Pescara: presidio davanti l’USP di Chieti/Pescara, Via Passolanciano, dalle ore 10:30.

Basilicata

  • Presidio regionale a Potenza presso l’Ufficio Scolastico Regionale, Via Don Minozzi, 39.

Calabria

  • Manifestazione presso l’Ufficio Scolastico Regionale, Lungomare Stefano Pugliese, 259, Catanzaro Lido, dalle ore 10:00 alle 12:30.

Puglia

  • Manifestazione regionale a Bari con presidio all’Ufficio Scolastico Regionale, Via Sigismondo Castromediano, 123, dalle ore 10:00.

Sardegna

  • Presidi territoriali.

Sicilia

  • Presidio regionale a Palermo presso la Prefettura, Via Cavour, dalle ore 9:30 alle 13:30.

Umbria

Manifestazioni territoriali.

  • Perugia: presidio in Piazza dell’Università, dalle ore 10:30 alle 12:30.
  • Terni: presidio presso UST, Via Aurelio Saffi, 4, dalle ore 9:30 alle 12:00.

Friuli Venezia Giulia

  • Manifestazione regionale a Udine con Spi Cgil, Piazza Venerio, dalle ore 10:00.

Marche

  • Presidio regionale ad Ancona, Piazza Roma, dalle ore 9:30.

Valle D’Aosta

  • Assemblea provinciale presso Cgil Aosta per il personale in sciopero.

Molise

  • Presidio a Campobasso presso l’Ufficio Scolastico Regionale, Via Garibaldi, 25, dalle ore 9:30.