Proclamato nuovo sciopero dei trasporti: ma arriva una pioggia di ristori

Dopo il blocco del 9 settembre, nuovo stop al trasporto pubblico: cosa si ferma e cosa è garantito. E come cambieranno i trasporti in Italia

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Redazione

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Dopo i ritardi e le cancellazioni a causa dello stop ai trasporti del 9 settembre scorso, quando treni, bus e metro si sono fermati in tutta Italia, un altro sciopero nazionale è in arrivo. Il nuovo blocco del trasporto pubblico locale, di 8 ore, scatta venerdì 16 settembre.

Chi si ferma, quando e perché

A proclamarlo unitariamente sono i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro in considerazione – scrivono in una nota congiunta – delle “violente e reiterate” aggressioni a conducenti, controllori, capi stazione, addetti a traghetti e vaporetti, registrate su tutto il territorio nazionale negli ultimi mesi.

“Scioperiamo – spiegano le organizzazioni sindacali – di fronte a una situazione intollerabile su cui bisogna intervenire subito. A tutt’oggi non si è registrato alcun intervento a tutela del personale da parte dei datori di lavoro e neanche da parte del legislatore con specifici provvedimenti indirizzati a prevenire e scoraggiare le aggressioni al personale dei mezzi pubblici”.

Servono provvedimenti immediati, chiedono infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro, in assenza dei quali i sindacati continueranno scioperare.

Si fermano quindi per 8 ore treni, bus, metro, traghetti e vaporetti. Si fermano anche la società Mercitalia Rail della regione Sicilia per 8 ore (dalle 9.01 alle 16.59), Amtab di Bari per 4 ore (dalle 8.30 alle 12.30) e Trotta Bus Services comune di Fiumicino (per 24 ore).

Sempre venerdì 16, poi, incrociano le braccia i lavoratori della Ias Scura di Corigliano-Rossano (dalle 12.10 alle 16.10) e della Amaco di Cosenza (dalle 10 alle 14). Si fermeranno anche le Autolinee Romano Regionali di Crotone dalle 10.55 alle 14.55 e per 24 ore la TPL regione Umbria.

Cosa succede in caso di sciopero dei treni

La protesta sindacale comporta come di consueto cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni Regionali di Trenitalia. E attenzione: perché gli effetti, sempre in termini di cancellazioni e ritardi, potranno protrarsi anche oltre l’orario di termine dello sciopero.

Trenitalia, tenuto conto delle possibili importanti ripercussioni sul servizio, invita tutti i passeggeri a informarsi prima di recarsi in stazione.

Nelle giornate di sciopero Trenitalia assicura servizi minimi di trasporto, predisposti a seguito di accordi con le Organizzazioni sindacali, ritenuti idonei dalla Commissione di Garanzia per l’attuazione della Legge 146/1990.

I treni che si trovano in viaggio a sciopero iniziato arrivano comunque alla destinazione finale se è raggiungibile entro un’ora dall’inizio dell’agitazione sindacale; trascorso tale periodo, i treni possono fermarsi in stazioni precedenti la destinazione finale.

Informazioni su collegamenti e servizi vengono diffusi in tempo reale attraverso l’app Trenitalia, la sezione Infomobilità del sito web trenitalia.com, i canali social del Gruppo FS Italiane, il numero verde gratuito 800 89 20 21, oltre che nelle biglietterie e negli uffici assistenza delle stazioni ferroviarie, alle self service e presso le agenzie di viaggio convenzionate.

Treni nazionali garantiti in caso di sciopero

Treni regionali garantiti in caso di sciopero

Nel trasporto regionale sono stati istituiti i servizi essenziali nelle fasce orarie di maggiore frequentazione, dalle ore 06.00 alle ore 09.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00 dei giorni feriali.

Qui potete consultare l’elenco dei treni garantiti nella regione che vi interessa.

Servizi garantiti in caso di sciopero da altre imprese di trasporto

Servizi garantiti in caso di sciopero da altre imprese di trasporto.

Qui tutti gli orari dello sciopero e i treni a rischio di Trenitalia e Trenord, più autobus e metro a Roma e Milano.

Nuovi ristori Covid per Trenitalia e Italo

Intanto, per i treni il governo ha appena annunciato l’arrivo di altri ingenti ristori per le perdite economiche subite nel trasporto passeggeri non soggetto a oneri di servizio pubblico a causa della pandemia. I nuovi importi si aggiungono a quelli già assegnati per la prima fase della pandemia, da marzo a giugno 2020, pari a 510 milioni di euro, di cui 364 a Trenitalia e 145,6 a Italo.

Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, dopo l’autorizzazione da parte della Commissione europea al provvedimento, ha firmato infatti due decreti che assegnano le nuove risorse. Stiamo parlando di ben 672 milioni di euro, che andranno a Trenitalia e a Italo-Ntv.

Il primo decreto, relativo al periodo che va dal primo luglio 2020 al 31 dicembre 2020, attribuisce 279,8 milioni di euro a Trenitalia e 91,5 milioni di euro a Italo. Con il secondo decreto vengono riconosciuti 213,8 milioni a Trenitalia e 86,5 milioni a Italo-Ntv per il periodo dal primo gennaio al 30 aprile 2021.

Bonus trasporti e novità nella rete italiana

Ricordiamo che il governo ha introdotto il Bonus trasporti per venire incontro alle famiglie in questa stagione che si prospetta molto critica per via dei rincari generalizzati, dalla benzina ai prodotti della spesa. Nella prima settimana di apertura delle domande sulla piattaforma del Ministero dei Trasporti sono già oltre 500mila i voucher emessi (come funziona, come averlo e tutte le Faq qui).

Il ministro Giovannini, inoltre, insiste sulla necessità di continuare a investire sui trasporti. “C’è un’Italia periferica arretrata da agganciare all’Europa, investiremo oltre 13 miliardi per ammodernare strade e ferrovie” ha spiegato.

Nel Piano complementare al Pnrr sono stati stanziati 300 milioni di euro per agevolare interventi sulle infrastrutture. “Dal punto di vista delle infrastrutture per molto tempo si è immaginato che le aree interne dovessero avere le stesse infrastrutture in termini di chilometri di ferrovia o di strada delle altre aree. In realtà, nella programmazione abbiamo introdotto un concetto un po’ diverso, quello dell’accessibilità, misurabile in termini di tempo per connettersi al resto del Paese. Non si tratta tanto della possibilità di far passare una linea di alta velocità nell’entroterra della Basilicata o nel Beneventano, ma di poter raggiungere in tempi ragionevoli un aeroporto, un’autostrada, una stazione dell’Alta Velocità”.

Sono stati stanziati 13 miliardi per la manutenzione delle strade regionali, provinciali e comunali, di ponti e viadotti, ecc. “Si tratta di un investimento senza precedenti, anche perché da molti anni mancavano investimenti per le strade cosiddette secondarie”.

Il potenziamento delle ferrovie regionali, in particolare nel Mezzogiorno, verrà realizzato grazie ai fondi del Pnrr. Al Sud, accanto all’Alta Velocità sulla Napoli-Bari e sulla Salerno Reggio Calabria, molte linee verranno elettrificate, i treni obsoleti verranno sostituiti. Inoltre, questo investimento tiene conto della transizione ecologica: ad esempio, verranno sperimentate locomotive a idrogeno sulla linea Terni-l’Aquila-Sulmona.