Il caso era scoppiato una decina di giorni fa, quando l'Unione europea aveva reso nota una campagna informativa contro l'abuso di alcool correlandolo a diverse malattie, fra cui il cancro. Una iniziativa condivisa, che ha però presentato fin da subito ricadute discutibili, specie in relazione al sistema di etichette 'Nutri Score' la cui eccessiva semplificazione e la classificazione di cibi e bevande come universalmente “buoni” e “cattivi” per la salute, sulla base delle tabelle nutrizionali, ha poco senso.
Il caso del vino
Ci era così finito di mezzo anche il vino, eccellenza per paesi come Italia e Francia. Oltre a Nutri Score era infatti prevista una nuova etichetta da apporre sulle bottiglie entro la fine del 2023, un “bollino nero”, con la lettera F, ad indicare la presenza di sostanze cancerogene. E che sarebbe stata automaticamente inserita su ogni bevanda alcolica, indiscriminatamente.
Pericolo scampato
Il vino è salvo. “C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro”. E’ una delle modifiche alla relazione sul Piano di azione anti-cancro approvate ieri sera dall’Europarlamento. Dal testo è stato cancellato anche il riferimento ad avvertenze sanitarie in etichetta, e introdotto l’invito a migliorare l’etichettatura delle bevande alcoliche con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol. Passati in Aula gli emendamenti depositati dagli eurodeputati della “maggioranza Ursula” Paolo De Castro (Pd, S&D), Herbert Dorfmann (Svp, Ppe) e Iréne Tolleret (Renaissance, Renew) a testimonianza del dissenso trasversale emerso a Strasburgo sul piano anti-cancro Ue relativo al consumo di vino.
La riformulazione
In due parti del testo al riferimento al consumo di alcol è stato aggiunto il termine “nocivo”, ritornando alla formulazione originaria del piano anti-cancro proposto dalla Commissione europea. Questi emendamenti hanno ottenuto l’appoggio degli europarlamentari con 381 voti contro 276, e 386 voti contro 270. La sostituzione del riferimento alle avvertenze sanitarie in etichetta con l’invito a fornire informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol, è passato con 392 voti contro 251. Approvata una formulazione meno rigida in merito al divieto di sponsorizzazione degli eventi sportivi. Bocciato l’emendamento che modificava il riferimento al ricorso alla tassazione tra le opzioni per scoraggiare il consumo nocivo di bevande alcoliche.
Le reazioni
“Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c”. E’ quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare per il lavoro di squadra i parlamentari italiani per la difesa di un settore che vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone secondo l’analisi della Coldiretti. “E’ stato respinto il tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del Cancer plan proposto dalla Commissione Europea” come richiesto, afferma Prandini, “insieme al consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, nella lettera scritta al commissario europeo per gli affari economici Paolo Gentiloni, al commissario all’agricoltura Janusz Wojciechowski, al ministro dell’agricoltura Stefano Patuanelli, agli europarlamentari italiani”.
“Riconosciuta più appropriata la linea dell’approccio moderato, auspichiamo che ora si possa continuare a lavorare insieme per la lotta contro il cancro senza demonizzare il consumo consapevole di vino e delle altre bevande alcoliche”. Questo il primo commento delle organizzazioni della filiera vitivinicola italiana – Alleanza delle Cooperative Italiane – agroalimentare, Assoenologi, Confagricoltura, CIA – Agricoltori Italiani, Copagri, Federvini, Federdoc, Unione Italiana Vini – dopo l’esito del voto in plenaria del Rapporto della Commissione speciale del Parlamento europeo per la lotta contro il cancro (Beca).