L’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (Ipzs) e Poste Italiane hanno acquisito dal ministero dell’Economia e delle Finanze la società che gestisce servizi e piattaforme telematiche PagoPa. Nella nota ufficiale si legge che l’opzione esercitata da Ipzs è quella del controllo, pari al 51% del capitale sociale, mentre quella esercitata da Poste Italiane è del 49%. Il corrispettivo per l’acquisto è di circa 500 milioni di euro.
Così PagoPa esce completamente dal portafoglio del ministero dell’Economia e viene ceduta grazie alla legge 56-2024 del decreto Pnrr. L’operazione deve ancora ottenere delibera da parte dell’Antitrust, ma può essere già letta nell’ambito della transizione digitale. Si punta inoltre a una maggiore diffusione dei servizi e alla loro accessibilità, anche se solo il 56% degli europei tra i 16 e i 74 anni possiede le competenze digitali di base per poter utilizzare simili strumenti.
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PagoPa passa a Ipzs e Poste Italiane
Poste Italiane ha acquisito il 49% del capitale di PagoPa Spa, ovvero la quota messa a disposizione dal ministero dell’Economia e delle Finanze. La restante partecipazione, pari al 51% del capitale sociale, sarà invece rilevata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Questo diventerà l’azionista di maggioranza della società. Al momento il perfezionamento dell’operazione resta subordinato all’autorizzazione dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Nel comunicato diffuso da Poste Italiane si legge che l’obiettivo dell’operazione è stato “concepito per creare valore sia per l’Italia che per Poste, accelerando il processo di trasformazione digitale e migliorando l’esperienza complessiva dei cittadini”.
Cosa cambia per gli utenti?
Al momento non sono state comunicate possibili novità per gli utenti di Poste Italiane sui sistemi controllati da PagoPa, come per esempio l’App Io. Se l’operazione dovesse essere confermata, è possibile immaginare una cooperazione maggiore tra le due applicazioni e un miglioramento dell’accessibilità per tutti gli utenti.
Al momento è già possibile accedere ad App Io attraverso lo Spid, messo a disposizione da Poste Italiane, o pagare attraverso il servizio integrato.
La Zecca dello Stato ha comunque annunciato un generale miglioramento dei servizi e parla di efficientare e semplificare la gestione dei servizi digitali pubblici, dall’identità ai pagamenti, e sviluppare il sistema IT-Wallet.
Questo, nel tempo, si sta arricchendo di tutti i documenti necessari per lasciare a casa il portafoglio e da gennaio, per esempio, arriverà anche la patente. In questo modo PagoPa e tutti i servizi che corrispondono a questo sistema dovrebbero essere sempre più diffusi e semplificati, anche per ridurre il digital divide.
Transizione digitale per tutti
È difficile dire se la transizione digitale sarà veramente accessibile per tutti. L’obiettivo è quello di raggiungere quanta più popolazione possibile, ma al momento soltanto il 56% degli europei di età compresa tra i 16 e i 74 anni possiede le competenze digitali di base.
Una transizione totalmente digitale entro il 2030 appare non impossibile, ma difficile. Per quanto la transizione avverrà, bisognerà mantenere attivi dei servizi per le persone che non hanno le competenze o non possiedono i dispositivi digitali necessari per accedere ai servizi. Con il tempo il digital divide diminuirà fino a scomparire.