Truffe su Facebook: ecco come difendersi dai ricatti hard

Richieste d'amicizia e inviti a videochiamate hot sono in realtà tattiche criminali per estorcere denaro con la truffa dei ricatti hard su Facebook: è la sextortion

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Mirko Ledda

Editor e fact checker

Scrive sul web da 15 anni, come ghost writer e debunker di fake news. Si occupa di pop economy, tecnologia e mondo digitale, alimentazione e salute.

Pubblicato: 24 Giugno 2024 10:30

Negli ultimi anni, la pratica della sextortion è diventata sempre più diffusa sui social network, in particolare su Facebook. Questo tipo di truffa sfrutta la vulnerabilità delle vittime per estorcere denaro mediante minacce di diffusione di immagini o video intimi. La Polizia Postale ha spiegato come funzionano i ricatti hard e fornito consigli utili per difendersi dai malintenzionati digitali.

Come funziona la sextortion

La sextortion è una forma di estorsione in cui i truffatori manipolano le vittime inducendole a inviargli immagini o video intimi. Inizia tutto con un messaggio apparentemente innocuo inviato da un profilo di una persona attraente.

Dopo uno scambio di messaggi e la creazione di un legame di fiducia, l’interazione si sposta su video chat in cui le vittime vengono indotte a mostrare contenuti intimi. Una volta ottenuto il materiale compromettente, i truffatori minacciano di diffonderlo se non ricevono denaro.

Spesso i truffatori non conoscono le proprie vittime e le scelgono casualmente, al contrario di quello che avviene con il revenge porn, che tra l’altro non nasce con l’intenzione di danneggiare economicamente il malcapitato.

La sextortion è invece simile al doxing, che sfrutta sempre il bisogno d’amore o le pulsioni sessuali della vittima, ma in questo caso anche per sottrarle informazioni personali oltre che materiale compromettente.

Chi sono le vittime della truffa

I criminali utilizzano vari metodi per contattare le vittime, inclusi social network, app di incontri e piattaforme di gioco online. Facebook, vista l’età medio-alta degli utenti e la loro relativamente bassa alfabetizzazione ideale, è il perfetto terreno di caccia per i truffatori.

A essere colpiti oggi sono però principalmente i nativi digitali, la Genz e la Gen Alpha, che si approcciano al mondo del web senza conoscerne i rischi o sottovalutando la possibilità di cadere in trappola, forti della loro già lunga esperienza con la rete.

Uno studio condotto oltreoceano dall’Fbi evidenzia che la sextortion oggi colpisce principalmente ragazzi adolescenti, con migliaia di vittime segnalate ogni anno, che spesso non reggono il duro impatto psicologico della truffa e arrivano a compiere gesti estremi.

I dati della Polizia Postale confermano che la truffa colpisce sempre di più i giovani, soprattutto maschi tra i 14 e i 17 anni, facendo leva sulle loro fragilità e minacciandone la serenità familiare e sociale.

Secondo il National Center for Missing & Exploited Children, nel 2023 sono stati segnalati 26.718 casi di sextortion finanziaria, con un aumento significativo rispetto ai 10.731 casi del 2022.

Come difendersi dai ricatti hard

Per difendersi da questo tipo di cybercrime, la Polizia Postale raccomanda di:

  • non pagare mai le somme richieste dai truffatori, dato che potrebbero continuare nel tempo e le cifre potrebbero aumentare;
  • non vergognarsi per aver condiviso immagini intime e ricordarsi di essere le vittime di un crimine;
  • non cancellare i messaggi e fare gli screenshot delle conversazioni e delle minacce rilevate;
  • segnalare l’accaduto e sporgere immediatamente denuncia presso la Polizia Postale, usando il portale online o prendendo un appuntamento dal vivo.

È fondamentale parlare apertamente con i giovani sui pericoli della condivisione di contenuti intimi online e sui rischi di interagire con sconosciuti sui social media: la prevenzione è la chiave per combattere le truffe e i ricatti hard. Genitori ed educatori, in particolare, devono essere pronti a discutere questi temi e fornire ai ragazzi le risorse necessarie per affrontare potenziali minacce.