Accordo Ita-Lufthansa, Milano e non solo: tutte le rotte a rischio cessione

Da Bruxelles tuonano contro l'accordo tra Ita Airways e Lufthansa: si parla di concorrenza e, di fatto, si pongono a rischio ben 39 rotte

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista e copywriter, ha accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. È esperto in materie economiche.

Ancora un capitolo che va ad aggiungersi alla vicenda estremamente complessa dell’operazione Ita-Lufthansa. L’accordo per l’ingresso della compagnia tedesca nel vettore italiano Ita Airways è “incompatibile con il mercato interno”. Alcune questioni vanno risolte con assoluta urgenza, come evidenziato dalla Commissione europea. Si corre il rischio di una bocciatura, ma le parti hanno tempo fino al 26 aprile per fornire delle spiegazioni esaustive e, al tempo stesso, garantire delle soluzioni.

Commissione europea

Ecco le principali problematiche sollevate, stando allo Statement of objections. Sguardo rivolto ai voli tra Italia e l’Europa centrale, il Nord America e il Giappone. A ciò si unisce il gravoso peso che la combinazione dei due voli garantirebbe presso l’aeroporto di Milano Linate.

Tutto ciò pone ovviamente delle specifiche rotte nel mirino. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, sarebbero in totale 39, suddivise in quattro blocchi. La concorrenza effettiva verrebbe ostacolata in maniera chiara, sottolinea l’Antitrust, “riguardo al potenziale mercato per la fornitura di servizi di trasporto aereo passeggeri programmato”. In parole povere, Ita e Lufthansa devono ridurre la rispettiva presenza, cedendo spazi ai vettori rivali.

Rotte a rischio

Come detto, i blocchi sono quattro e raccolgono le 39 rotte a rischio per Ita Airways e Lufthansa. Si parte con quelle a corto raggio, che garantiscono spostamenti diretti tra Italia ed Europa centrale:

  • Milano-Bruxelles
  • Milano-Düsseldorf
  • Milano-Francoforte
  • Milano-Amburgo
  • Milano-Stoccarda
  • Milano (Malpensa)-Vienna
  • Roma-Bruxelles
  • Roma-Francoforte
  • Roma-Monaco
  • Roma-Zurigo
  • Roma-Amburgo
  • Roma-Vienna

Si passa poi al blocco che comprende il Sud Italia, con sovrapposizioni tra le parti in causa:

  • Bari-Francoforte
  • Bari-Amburgo
  • Bari-Monaco di Baviera
  • Brindisi-Düsseldorf
  • Brindisi-Stoccarda
  • Cagliari-Monaco
  • Catania-Francoforte
  • Lamezia Terme-Zurigo
  • Napoli-Düsseldorf
  • Napoli-Francoforte
  • Napoli-Stoccarda
  • Palermo-Francoforte
  • Roma-Stoccarda
  • Napoli-Amburgo

Il terzo blocco comprende invece le rotte a lungo raggio, per le quali almeno uno dei due vettori opera una connessione diretta:

  • Roma-New York
  • Roma-Washington
  • Roma-San Francisco
  • Roma-Chicago
  • Roma-Toronto
  • Roma-Los Angeles
  • Roma-Miami
  • Roma-Tokyo

Il quarto blocco fa infine riferimento alle rotte a lungo raggio tra l’Italia e il Nord America. In questo caso nessuna delle parti in causa garantisce attualmente una connessione diretta:

  • Napoli-New York (soltanto in inverno)
  • Milano-San Francisco
  • Firenze-New York
  • Catania-New York
  • Bologna-New York

In questo scenario, la situazione voli in Italia potrebbe risultare modificata in maniera netta. La Commissione pare certa del fatto che il via libera a questa transazione andrebbe a ostacolare evidentemente la concorrenza effettiva.

Il processo genererebbe un sistema complesso da combattere per gli altri vettori, non equipaggiati alla stessa maniera in termini di spazi garantiti. La posizione dominante segnalata con maggiore insistenza, ma non è l’unica evidenziata dai vettori lowcost negli ultimi giorni, è relativa all’aeroporto di Milano Linate.

In caso di operazione a buon fine, Ita Airways e Lufthansa si garantirebbero il 64% degli slot per i diritti di decollo e atterraggio. Ben oltre la maggioranza. Non è da escludere che questo blocco registrato da parte delle autorità possa spingere i tedeschi a fare un passo indietro.

Si andrebbe infatti a intaccare in maniera evidente i ricavi. Ad aprile si avranno le idee più chiare in merito ma quest’operazione è di colpo divenuta un atroce rischio per il vettore. L’Antistrust infatti calcola una spesa totale annua di oltre 3 miliardi di euro per queste 39 rotte. Da Bruxelles si sta operando in maniera tale da ridurre significativamente la percentuale di ricavo da questa somma approssimata, trasferendola ai vettori rivali.