Lufthansa-Ita Airways, ecco le contestazioni formulate dalla Ue

Aumento prezzi e calo servizi, le obiezioni che Bruxelles ha posto alla vendita del 41% di Ita Airways a Lufthansa da parte del Mef

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Redazione

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La lettera di Bruxelles è giunta a destinazione: Lufthansa e il Mef hanno preso atto dell’opinione preliminare della Ue sul progetto di acquisizione del controllo congiunto di ITA Airways, che rischia di restringere la concorrenza su alcune rotte nell’ambito del  servizio di trasporto aereo passeggeri da e per l’Italia. La Commissione teme che i clienti possano dover affrontare un aumento dei prezzi o una diminuzione della qualità dei servizi dopo la transazione.

La comunicazione degli addebiti è un passo formale nell’ambito di un’indagine – spiega la Commissione  – e non pregiudica l’esito dell’indagine. Lufthansa e Mef hanno ora l’opportunità di rispondere alla comunicazione degli addebiti della Commissione, di consultare il fascicolo della Commissione e di richiedere un’audizione orale. Lufthansa e Mef hanno anche la possibilità di proporre soluzioni per affrontare le preoccupazioni della Commissione entro il prossimo 26 aprile 2024.

L’iter di valutazione

Il 23 gennaio scorso, la Commissione aveva avviato un’indagine approfondita per valutare se l’acquisizione di una partecipazione in ITA da parte di Lufthansa potesse limitare la concorrenza nella fornitura di servizi di trasporto aereo passeggeri dentro e fuori l’Italia. Da quella data, è stata condotta un’indagine ad ampio raggio per comprendere il potenziale impatto dell’accordo, compresa l’analisi di documenti interni e informazioni dettagliate fornite dalle parti e la raccolta di informazioni e opinioni da compagnie aeree concorrenti, aeroporti, coordinatori di slot e clienti. La Commissione ha inoltre esaminato le proposte proattive di consumatoriaeroporti, compagnie aeree rivali e sindacati che hanno espresso il loro punto di vista a favore o contro la transazione.

Le rotte sotto osservazione

Lufthansa e ITA – ricorda Bruxelles – gestiscono un’ampia rete di rotte dai rispettivi hub in Austria, Belgio, Germania, Svizzera e Italia. Lufthansa ha joint venture con United Airlines e Air Canada per le rotte transatlantiche e con All Nippon Airways per le rotte verso il Giappone. I partner della joint venture si coordinano su prezzo, capacità, programmazione e condivisione dei ricavi

A seguito di una indagine approfondita, la Commissione ha espresso il timore che l’operazione possa: ridurre la concorrenza su un certo numero di rotte a corto raggio che collegano l’Italia con i paesi dell’Europa centrale dove Lufthansa e ITA competono testa a testa principalmente e dove la concorrenza è limitata principalmente a vettori low cost, come Ryanair, che in molti casi operano da aeroporti più remoti; ridurre la concorrenza su un certo numero di rotte a lungo raggio tra Italia e Stati Uniti, Canada e Giappone dove ITA e Lufthansa competono testa a testa  e la concorrenza di altre compagnie aeree appare insufficiente; creare o rafforzare la posizione dominante di ITA presso l’aeroporto di Milano-Linate.

Le preoccupazioni di Bruxelles

Ogni anno milioni di passeggeri viaggiano su quelle rotte – ricorda Bruxelles – per una spesa annua di oltre 3 miliardi di euro. L’obiettivo della Commissione è garantire che l’operazione non comporti effetti negativi per i clienti – consumatori e imprese – in termini di aumento dei prezzi o diminuzione della qualità dei servizi. La Commissione teme che, in assenza di soluzioni adeguate, l’eliminazione di ITA come compagnia aerea indipendente possa avere effetti negativi sulla concorrenza in questi mercati già concentrati. Le rotte che danno origine a potenziali preoccupazioni rappresentano una piccola percentuale del totale delle rotte e dei passeggeri a corto e lungo raggio serviti da entrambe le parti e dai loro partner di joint venture, e le potenziali preoccupazioni non riguardano la stragrande maggioranza delle rotte gestite da ITA.