Arriva l’Ees, nuovo sistema Ue di ingresso per viaggiatori extracomunitari: come funziona

L'Ue lancia il sistema Ees il 10 novembre per gestire gli ingressi extracomunitari con controlli biometrici automatizzati, riducendo irregolarità e violazioni

Foto di Francesca Secci

Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 20 Agosto 2024 21:10

L’Europa si prepara a rivoluzionare i controlli di frontiera con l’introduzione del sistema di ingresso/uscita (Ees). La data da segnare sul calendario è il 10 novembre, quando il nuovo sistema entrerà finalmente in funzione. Il meccanismo promette di trasformare il modo in cui l’Unione Europea gestisce l’afflusso di viaggiatori extracomunitari, con un approccio automatizzato che lascerà poco spazio a errori e ritardi.

Ritardi e intoppi, ma ora si parte

Il lancio dell’Ees non è stato una passeggiata. Doveva vedere la luce nel 2022, ma una serie di problemi tecnici e ritardi nelle infrastrutture ha costretto Bruxelles a rivedere più volte la tabella di marcia. Ora, dopo mesi di attesa, la commissaria Ylva Johansson ha dato l’annuncio: si è entrati nella fase finale di test e l’Europa è pronta al grande salto. Chioschi automatizzati e scanner biometrici sono in arrivo nei principali snodi di transito, dalle frontiere terrestri agli aeroporti.

Cos’è l’Ees e chi riguarda

L’Ees non sarà certo un sistema per tutti. Sarà riservato ai cittadini di Paesi terzi che non necessitano di un visto per entrare nell’area Schengen. Un passaporto da scansionare, un chiosco self-service e una registrazione rapida di dati biometrici, come impronte digitali e scansioni facciali, garantiranno la tracciabilità di chi entra e esce dai confini europei. La novità non toccherà i cittadini Ue né coloro che possiedono un visto a lungo termine.

Un dettaglio da non sottovalutare: ogni dato raccolto resterà valido per tre anni e coprirà tutti i viaggi compiuti entro questo periodo. Niente più moduli da compilare ad ogni viaggio: un solo clic e via.

Più controllo, meno caos

L’introduzione dell’Ees risponde all’urgenza di avere un quadro più preciso sui flussi migratori e, soprattutto, di identificare chi viola i limiti di soggiorno previsti nell’area Schengen. Novanta giorni in 180: questo è il massimo consentito. Il nuovo sistema avrà il compito di far rispettare questa regola, eliminando alla radice il problema dei cosiddetti “overstayers”.

E non è solo una questione di numeri. Il sistema punta anche a ostacolare l’uso di documenti falsi e a rendere più complicata la vita a chi tenta di aggirare i controlli. Le tecnologie biometriche renderanno più difficile per criminali e malintenzionati sfruttare falle nei vecchi meccanismi di sicurezza.

Il rischio di code e caos ai confini

Ma non è tutto oro quello che luccica. La prospettiva di ritardi e code chilometriche alle frontiere europee è uno spettro che non si riesce a ignorare. Il Regno Unito, da poco fuori dall’Unione, guarda con apprensione all’implementazione del sistema. Dover e Calais, snodi chiave per il traffico tra Gran Bretagna e Francia, potrebbero diventare veri e propri imbottigliamenti di viaggiatori e merci. Le autorità britanniche e francesi sono al lavoro per cercare di ridurre al minimo i disagi, ma il rischio di lunghe attese resta concreto, almeno nei primi mesi di operatività.

L’Etias è dietro l’angolo

Non solo Ees. In un futuro non troppo lontano, l’Unione Europea si prepara a lanciare anche il Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (Etias). Una novità che riguarderà tutti i cittadini extracomunitari che non necessitano di visto, ma che dovranno comunque ottenere un’autorizzazione prima di entrare nello spazio Schengen. Una mossa che mira a rendere ancora più stringenti i controlli, senza appesantire eccessivamente le procedure per i viaggiatori.

L’Etias, originariamente previsto per novembre 2023, è stato posticipato al 2025, con un lancio graduale per ridurre al minimo le complicazioni. La richiesta si farà online e il costo sarà di 7 euro: una piccola tassa per garantire un ingresso più ordinato e sicuro nel cuore dell’Europa.