Bonus patente discriminatorio per gli stranieri, Salvini deve modificarlo: cosa cambia

Il decreto sul bonus patente dovrà essere cambiato perché discriminatorio: cosa verrà meno nell'agevolazione che per il 2024 è andata già esaurita

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Luca Bucceri

Giornalista economico-sportivo

Giornalista pubblicista esperto di sport e politica, scrive di cronaca, economia ed attualità. Collabora con diverse testate giornalistiche e redazioni editoriali.

Il bonus patente dovrà essere cambiato e con esso tutte le graduatorie degli aventi diritto dovranno essere riformulate, perché la misura porta con sé una lettura “discriminatoria” per gli stranieri. Lo ha deciso il tribunale di Torino, che con una sentenza conseguente a un ricorso presentato da un cittadino ecuadoriano ha dato ragione a quest’ultimo chiedendo al MIT presieduto da Matteo Salvini di rivedere il decreto. Di fatto uno schiaffo forte al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, nonché vicepremier.

Bonus patente da cambiare, la sentenza

Così com’è non va bene. Questa, in estrema sintesi, la sentenza del tribunale di Torino sul bonus patente che dal 2021 si rinnova di anno in anno in Italia, un’agevolazione che mira ad aiutare tutti coloro che vogliono ottenere i permessi per guidare mezzi pesanti, spingendo sempre più persone verso la professione di autotrasportatori.

Ma il decreto, a partire dal primo del 2021 a quello del 2024, non va bene per i giudici piemontesi che definiscono “discriminatorio” il comportamento del ministro Matteo Salvini perché il contributo sarebbe riservato solo ai cittadini italiani ed europei e non a quelli extracomunitari. Una decisione arrivata in seguito al ricorso presentato nel capoluogo piemontese da un cittadino ecuadoriano che, volendo accedere al contributo, si è visto chiudere le porte in faccia.

L’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) ha sostenuto il ricorso presentato e rivolgendosi al ministero ha dato il via a un contenzioso che è stato chiuso a Torino con la richiesta di “modifica del decreto”. Una sentenza, quella datata 20 marzo 2024, importante perché non solo l’ecuadoriano potrà accedere all’agevolazione, ma qualsiasi altro extracomunitario.

Infatti, dopo la decisione dei giudici del tribunale di Torino, a decadere nel decreto dovrà essere proprio “il requisito della cittadinanza italiana ed europea” che dovrà essere eliminato.

Per effetto della sentenza, secondo l’Asgi, la graduatoria degli aventi diritto dovrà quindi essere riformulata, anche per gli anni 2022 e 2023.

In cosa consiste il bonus patente

Quando parliamo del bonus patente facciamo riferimento all’agevolazione destinata a coprire una parte della spesa per la formazione necessaria per il conseguimento della patente e delle abilitazioni professionali per la guida dei veicoli destinati all’esercizio dell’attività di autotrasporto di persone e di merci.

Il bonus copre massimo l’80% della spesa sostenuta, fino ad un massimo di 2.500 euro.

A poter richiedere il bonus, prima della sentenza di Torino, erano solo i cittadini italiani ed europei, intesi come soggetti aventi la cittadinanza di uno degli Stati membri dell’Ue, di età compresa tra i 18 e i 35 anni intenti a sostenere o che sosterranno la spesa per il conseguimento di una delle patenti C, C1, CE, C1E, D, D1, DE e D1E e/o della carta di qualificazione del conducente (CQC). Vengono quindi escluse le categorie A e B per motocicli e autoveicoli.

La misura, rinnovata anche per il 2024 con un click day da paura che ha portato all’esaurimento immediato dei fondi, deve essere attivata, da una autoscuola o da un ente di formazione accreditato sulla piattaforma, entro 60 giorni dalla sua emissione. Se questo termine non viene rispettato, il voucher viene automaticamente annullato.