Attenzione alla “truffa del sindaco”: come funziona

Nuovo caso di frode telematica architettata da alcune bande criminali per colpire i cittadini meno esperti nell’uso del cellulare: ecco come riconoscerla

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Federico Casanova

Giornalista politico-economico

Giornalista professionista specializzato in tematiche politiche, economiche e di cronaca giudiziaria. Organizza eventi, presentazioni e rassegne di incontri in tutta Italia.

In un mondo in cui il telefono cellulare è diventato lo strumento tramite cui svolgere la stragrande maggioranza delle azioni della nostra giornata, si moltiplicano i tentativi di truffa veicolati tramite questo mezzo nel tentativo di estorcere denaro ai cittadini, specialmente quelli meno avvezzi all’uso delle nuove tecnologie. Ve ne abbiamo raccontati parecchi in questi mesi, architettati nelle forme e nei modi più strani. Non sempre i malintenzionati riescono a portare a compimento il proprio intento criminale, ed è per questo che la loro esigenza è diventata quella di diversificare il più possibile i metodi da mettere in atto.

Nulla e nessuno viene risparmiato in questo progetto delittuoso, sia per quanto riguarda le potenziali vittime delle frodi, sia per quel che concerne le strade attraverso cui tentare di ingannare i cittadini. Ed ecco che – per la seconda volta in poco tempo – a finire nella rete delle bande informatiche è addirittura il sindaco di una grande città del nostro Paese. La storia che vi stiamo raccontando è avvenuta in queste ore in Emilia Romagna e ha come protagonista, per l’appunto, un primo cittadino.

Come funziona la “truffa del sindaco” per estorcere denaro ai cittadini dal cellulare

Accade che a Parma – tra i capoluoghi più virtuosi di tutto il Nord Italia – il sindaco Michele Guerra (in carica da poco più di un anno grazie al sostegno di una maggioranza civica di centrosinistra) si sia ritrovato nella condizione di rivolgersi direttamente ai suoi concittadini. Il 41enne parmigiano, già assessore alla Cultura nella precedente amministrazione guidata da Federico Pizzarotti, è intervenuto con un post su Facebook e Instagram per segnalare un tentativo di truffa in atto nella sua città. Una modalità di raggiro che intendeva sfruttare il suo nome e la sua carica per ingannare uomini e donne tramite il telefono cellulare.

In sostanza, fin dall’inizio della settimana in corso (questo articolo è stato pubblicato giovedì 5 ottobre, nda), gli uffici amministrativi del municipio ducale hanno iniziato a ricevere decine di segnalazioni in merito ad uno strano sms ricevuto sul proprio apparecchio. “C’è una comunicazione per te dal dottor Michele Guerra. Ascoltala chiamando qui” e veniva indicato un numero di telefono di nove cifre con il prefisso 899. Un messaggio fake, riconoscibile fin dal primo approccio, ma comunque potenzialmente insidioso per gli utenti più attempati e meno esperti.

Non solo Parma: ecco i comuni colpiti dalla cosiddetta “truffa del sindaco”

Una volta capito il meccanismo, i collaboratori di Guerra e lo stesso sindaco hanno subito provveduto ad informare la cittadinanza su quanto stesse accadendo. “Attenzione, non fate partire la telefonata” ha specificato il primo cittadino sulle sue pagine social personali e su quelle del comune di Parma. Un contenuto rilanciato anche dagli assessori della sua giunta e i consiglieri di ogni schieramento, tutti determinati nell’ostacolare il tentativo di truffa.

Al momento, pare che nessuno sia caduto in questo tentativo di frode. C’è però da scommettere che i malavitosi proveranno di nuovo ad utilizzare questa tipologia di attacco telematico. Come successo di recente anche a Breda di Piave, comune della provincia di Treviso, dove il sindaco Cristiano Mosole ha preso in mano una videocamera e ha registrato un filmato in cui invitava i suoi concittadini a non rispondere ad una truffa veicolata tramite sms. In quel caso, purtroppo, sembra che alcune persone siano rimaste vittime dei criminali, avendo telefonato al numero indicato nel messaggio.