Meloni, svolta sul Covid: che fine fanno le multe ai no vax

Il governo elimina le multe agli over 50 non vaccinati e fa rientrare in servizio i sanitari sospesi. Cade anche l'obbligo delle mascherine

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, dopo aver terminato la sua istruttoria, ha comunicato al Dipartimento per i rapporti con il Parlamento la proposta di emendamento per la presentazione del disegno di legge di conversione del decreto legge Aiuti ter in esame alla Camera dei Deputati. La proposta sospende fino al 30 giugno 2023 le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione nei casi di inadempimento dell’obbligo di sottoporsi ai vaccini anti Covid.

Niente multe ai no vax: il Governo le vuole sospendere fino alla prossima settimana

Il nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci (qua la sua biografia), a 6 mesi dalla sospensione dello stato di emergenza per la pandemia di coronavirus, e considerando l’attuale andamento dei contagi, ha fatto sapere di ritenere opportuno avviare un “progressivo ritorno alla normalità” delle attività e dei comportamenti, ispirati ai criteri di responsabilità individuale e del rispetto delle norme ora vigenti.

La decisione del Mef sospenderà fino al 30 giugno 2023 le attività dell’Agenzia delle Entrate e in materia e dunque il pagamento delle sanzioni in caso di mancato adempimento dell’obbligo vaccinale imposto ai cittadini sopra i 50 anni. Almeno fino alla prossima estate, dunque, non si parlerà delle multe contro i no vax. La proposta di abolire le sanzioni agli over 50 non vaccinati era già nell’aria prima della nascita del governo Meloni, come spiegato qua.

La proposta del nuovo ministro della Salute: niente mascherine negli ospedali

Da Lungotevere Ripa poi è arrivata anche la decisione che riguarda il bollettino quotidiano sull’andamento dei contagi, che diventerà un report settimanale. La strategia del governo Meloni e di Orazio Schillaci riguarderà anche l’obbligo di indossare le mascherine all’interno degli ospedali, che dovrebbe cadere. Qua vi abbiamo spiegato cosa cambierà dal 1° novembre sul fronte mascherine. È al vaglio anche il reinserimento in servizio degli operatori sanitari sospesi perché non in possesso del Green pass e non immunizzati con le dosi di vaccino raccomandate in precedenza.

L’ipotesi però non piace ai medici. Pierino Di Silverio, presidente del più importante sindacato del settore Anaao Assomed,  ha sottolineato che, nonostante al momento la pressione degli ospedali sia sotto controllo, “abbassare la guardia” sarebbe un rischio che “non possiamo correre”, considerando che proprio all’interno dei presidi sanitari si trovano i soggetti più fragili e più a rischio.

“Non vorremmo rischiare di tornare potenziali untori, seppur inconsapevoli”, ha sottolineato. Spiegando che permettere agli operatori, magari asintomatici, di trasmettere il virus, senza l’uso delle mascherine, potrebbe esporre troppi pazienti al rischio di contrarre la malattia in forma grave.

Anche Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici, ha sottolineato che sarebbe meglio mantenere l’obbligo delle mascherine all’interno degli ospedali, con regole “certe e uniformi” per evitare “inutili fraintendimenti con i cittadini”.

La Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere ha chiesto al ministro Orazio Schillaci un provvedimento per risolvere il contenzioso delle asl con gli operatori no vax sospesi. Sottolineando poi che un’eventuale abolizione dell’obbligo di indossare le mascherine negli ospedali non solleverà le singole realtà dalle responsabilità relative ai reparti con più rischi, dove dovrà essere condotta frequentemente l’analisi della situazione per prendere a mano a mano delle decisioni specifiche sui dispositivi di protezione individuale.